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Manutenzione impianto irrigazione giardino: come fare e quanto costa

Realizzare un impianto di irrigazione per giardini consente di migliorare non soltanto l’aspetto estetico ma anche la vitalità, l’accrescimento e la longevità di uno spazio verde.

Una struttura del genere consente di irrigare appezzamenti di terreno senza l’intervento diretto di un operatore, riducendo al minimo gli sprechi di acqua e diversificando il processo per ogni tipo di coltura. Un sistema di irrigazione interrato lascia libera la superficie da accessori esterni, poiché gli irrigatori rimangono nascosti nel terreno e si attivano soltanto nel momento dell’accensione del sistema. Per poterlo mantenere funzionante nel tempo, però, è necessaria una regolare manutenzione impianto irrigazione giardino. Vediamo cosa questa prevede e quali sono i costi.

Impianto irrigazione giardino: com’è fatto

Generalmente un tradizionale impianto di irrigazione da esterno è composto dai seguenti componenti:

  • centralina, che è il nucleo portante dell’intero impianto e che serve per avviare o interrompere l’irrigazione utilizzando una programmazione personalizzabile;
  • irrigatori a scomparsa, conosciuti come “pop up”, che vengono montati a filo di prato e che, nel momento dell’attivazione, si sollevano grazie alla pressione dell’acqua;
  • elettrovalvole, che sono accessori monitorati elettricamente dalla centralina;
  • tubi, di solito realizzati in polietilene ad alta densità, che restano interrati e che si collegano agli irrigatori;
  • raccordi, che sono piccoli strumenti in plastica rigida indispensabili per collegare tra loro i vari componenti.

 

Gli irrigatori devono essere scelti in base alle dimensioni della zona verde e alla portata d’acqua richiesta, che di norma ha una gettata superiore a 5 metri. Per ottenere i risultati migliori, è necessario che i getti si sovrappongano quasi completamente per ricoprire tutto il prato, dal perimetro alla zona centrale.

Un impianto di irrigazione ben progettato deve fare riferimento a una suddivisione in zone della superficie da irrigare, in modo tale da non lasciare nessun punto privo di acqua. Per garantire la massima efficienza è necessario che la manutenzione impianto irrigazione giardino venga effettuata regolarmente e in modo corretto, poiché il contatto tra terriccio e acqua potrebbe creare delle criticità funzionali.

Come si fa la manutenzione impianto irrigazione giardino

Prima di procedere alla manutenzione dell’impianto di irrigazione per giardini, è opportuno verificare la presenza di eventuali danni funzionali, di norma causati da brusche variazioni termiche.

Soprattutto in inverno, il gelo potrebbe ghiacciare l’acqua rimasta nei tubi, provocando la loro fessurazione e la conseguente fuoriuscita del liquido. Per rendersi conto di una situazione del genere è sufficiente immettere acqua nell’impianto senza azionarlo, in modo tale da riempire la rete di distribuzione che in presenza di perdite genera un consumo, evidenziato dal contatore.

 

La seconda operazione da effettuare è il controllo sulla centralina, mediante l’asportazione e il re-inserimento delle batterie, per resettare il sistema senza programmarlo nuovamente.

L’impianto di irrigazione deve poi essere controllato riguardo ai programmi maggiormente utilizzati, che sono quelli a tempo e a potenza. La quasi totalità dei sistemi irrigatori attualmente utilizza dispositivi pop up, che spinti dalla pressione idrica, si elevano dal livello del terreno dove sono posizionati per consentire al getto di uscire senza incontrare ostacoli.

Impianto irrigazione giardino: quali componenti controllare

La pulizia degli irrigatori è indispensabile per gli impianti di irrigazione per giardini, che nella maggior parte dei casi utilizzano acqua dura, responsabile di numerosi malfunzionamenti. Questa operazione prevede di estrarre l’irrigatore sganciandolo dall’impianto, svitare la ghiera, pulire l’alloggiamento del dispositivo sciacquandolo con acqua pulita ed estrarre il filtro.

 

I filtri per impianti di irrigazione devono essere immersi in una soluzione contenente anticalcare che, in caso di forti incrostazioni, deve essere spruzzato puro sulla superficie, ripetendo l’operazione fino a quando tutte le concrezioni si sgretolano.

A questo punto si inserisce il filtro in aceto puro per rimuovere le porzioni più piccole di calcare; bisogna poi svitare l’ugello e la testina, che insieme al corpo dell’irrigatore deve essere trattata con l’aceto.

 

Prima di procedere al montaggio degli irrigatori puliti, si dovrebbe valutare se il loro livello è rimasto inalterato rispetto alla superficie del terreno e se si sono verificati intoppi sul loro raggio d’azione. Se si sono evidenziate zone scoperte, è necessario sostituire l’irrigatore.

L’ultimo componente da analizzare è la pompa, che deve mantenere inalterata la sua potenza di distribuzione dell’acqua: questo requisito si osserva analizzando la distanza con cui i getti vengono emessi dagli irrigatori.

Come intervenire in caso di danni

Quando l’impianto di irrigazione ha poca pressione, significa che si sono verificati danni nel periodo precedente. Di solito nei cambi di stagione questi problemi sono all’ordine del giorno e si manifestano poiché la distribuzione dell’acqua non è più uniforme ma risulta parziale e poco potente.

In questi casi, è necessario intervenire sui singoli irrigatori che probabilmente sono ostruiti da concrezioni calcaree, da sporcizia, da polvere o da terriccio.

 

In simili situazioni bisogna lasciare a bagno gli erogatori in una soluzione contenente acqua e aceto (oppure succo di limone) per almeno due ore o comunque fino a che gli ugelli risultano completamente liberi e puliti. Bisogna, infine, verificare che il programma impostato sull’impianto di irrigazione sia ancora valido, poiché in molti casi il cambio di stagione comporta una modifica quantitativa e qualitativa del flusso d’acqua erogato.

 

Un altro problema che può riscontrarsi nel tempo è relativo alla centralina, che deve essere valutata mediante due prove, una idraulica e una elettrica. La prima prova prevede la verifica del funzionamento delle elettrovalvole, che devono essere aperte e chiuse manualmente per controllare il getto d’acqua che emettono.

La prova elettrica deve verificare che il trasformatore funzioni secondo il suo voltaggio, analizzando la corrente di tensione che in alcuni casi si interrompe bloccando il funzionamento dell’impianto.

 

La corrente di questi dispositivi deve essere compresa tra 24 e 29 volt: al di fuori di questo intervallo la centralina si blocca e deve essere sostituita. Soltanto in seguito a questo test è possibile identificare la causa del malfunzionamento dell’impianto di irrigazione.

Manutenzione impianto di irrigazione giardino: fai da te e professionale

Quali sono gli interventi di manutenzione che si possono svolgere in autonomia e quali quelli che coinvolgono professionisti?
Un impianto di irrigazione per la manutenzione del verde è formato da un complesso circuito di tubi controllati da una centralina, che a loro volta si connettono con gli erogatori.

In caso di guasti è sempre preferibile rivolgersi a tecnici specializzati che grazie alla loro esperienza riescono a identificare facilmente le criticità del sistema. L’unica operazione che può essere svolta autonomamente è la pulizia degli erogatori ostruiti da calcare.

Quanto costa la manutenzione impianto irrigazione giardino

Il costo della manutenzione di un impianto di irrigazione per giardino comprende le seguenti voci:

 

Intervento Costi
Manutenzione elettrovalvole Da 20 a 30 € ciascuno
Manutenzione centralina Da 100 a 200 €
Manutenzione irrigatori statici 5 € ciascuno
Manutenzione tubi da 22 millimetri Da 100 a 200 €
Manutenzione pozzetto per 6 valvole Da 25 a 30 €
Manodopera (progettazione, installazione, collaudo) Da 1.000 a 2.000 €

 

Domande frequenti:


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