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Pilozzo del bagno: prezzo e tipologie

Guida rapida alla scelta del miglior pilozzo adatto al tuo bagno. Segui i nostri consigli per scoprire quale materiale dei addice di più all'arredamento

02-09-2019 (Ultimo aggiornamento 10-06-2021)
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BAGNO, DOCCIA

Il bagno non è un’area della casa che gli esterni non vedono molto spesso, ma non per questo ci si può permettere di trascurarlo e scegliere una soluzione posticcia per allestirlo quando è il momento di costruire o ristrutturare.

Di come arredarlo e di che materiali fare uso per la stanza in sé si è già parlato altrove su queste pagine – oggi si parla invece del sanitario principale di ogni bagno che si voglia considerare tale, il pilozzo, conosciuto meglio come lavabo.

Le varietà in commercio sono tantissime e, come sovente accade in questi casi, il cliente si trova con l’imbarazzo della scelta nel confrontare un materiale rispetto che un altro – la scelta di gran lunga più importante per il pilozzo, che ne condiziona non solo le qualità estetiche ma anche la durabilità e anche la forma, in alcuni casi.

Vediamo quindi quali materiali sono in commercio e perché sceglierli.

Materiali per pilozzi

I materiali si possa costruire il pilozzo sono: ceramica, vetro, marmo, grès porcellanato o laminato, acrilico e acciaio.

Il pilozzo in ceramica è il modello ad oggi più diffuso e popolare, presenza costante nella grande maggioranza delle case, e per una serie di validi motivi: esteticamente gradevole e modellabile il molte forme secondo necessità, buona resistenza chimica (ossia non è danneggiata dai detergenti più aggressivi) ed è economica, anche in virtù della sua ampia diffusione.
Lo svantaggio principale è la fragilità, dato che impatti o urti possono facilmente scheggiarlo, far saltare la smaltatura o, peggio ancora, crepare il lavabo.

Il pilozzo in vetro è di maggior pregio estetico, sia grazie al materiale in sé che ai giochi di luce che può produrre, e condivide con la ceramica i medesimi pro e contro, fragilità in primis; le differenze sono perlopiù di carattere stilistico, in quanto si presta meglio a lavabi d’appoggio o catinelle, che pilozzi interi.

Il pilozzo in marmo è demodé, costoso e facile da macchiare – una combinazione che per molti risulta altamente indesiderabile e che spiega la sua impopolarità in tempi recenti.
Nondimeno, può ancora fare un’ottima figura in interni stile classico, se ben trattato e attentamente curato.

Il pilozzo in grès porcellanato è un ritrovato piuttosto recente dall’eccezionale resistenza alla maggior parte degli agenti dannosi (raggi UV, solventi e detergenti, calore, impatti) e piuttosto flessibile per quanto riguarda l’effetto di superficie, ma severamente limitato nelle forme disponibili a causa del suo modo di produzione. Aspettatevi angoli retti, spigoli puntuti e lunghe linee rette.

Il pilozzo in resina o acrilico ha un vantaggio principale: costi estremamente ridotti a fronte di una buona resistenza chimica e una buona modellabilità, ma non ha la pregevolezza o la durevolezza di altri materiali. In particolare è suscettibile alle alte temperature, quindi evitate di appoggiarci sopra phon e altri congegni termici.

Il pilozzo in acciaio deve ancora sfondare nel mondo dei bagni, ma le sue forme minimaliste e l’alta resistenza hanno attratto molte attenzioni; e dissuase altrettante a causa dei costi, al momento elevati.

A voi la scelta

A questo punto non rimane altro che memorizzare questi consigli, confrontarvi col vostro bagno o col vostro progetto e vedere quale materiale si addica al futuro pilozzo di più. Puoi richiedere subito un preventivo gratuito a un professionista della tua zona.
Buon lavoro!

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