Quanto costa una successione dal notaio?
Le spese notarili possono fare lievitare non poco i costi di successione per un immobile: ecco tutto quello che bisogna sapere.
Le pratiche di successione possono essere avviate subito dopo il decesso di un membro della famiglia e servono per trasferire i beni del deceduto agli eredi, tenendo conto di tutti i termini di legge e del pagamento dell’imposta sulle successioni prevista dal DL 262/2006.
Fare la successione significa accettare l’eredità e i suoi eventuali costi, ovvero procedere con un atto notarile o mediante una ricevuta della Cancelleria del Tribunale per manifestare il desiderio di subentrare al defunto sia nei crediti che nei debiti.
Data la possibilità di procedere in via autonoma con l’accettazione dell’eredità, viene spontaneo pensare che sia possibile, in qualche modo, ovviare alla necessità delle spese notarili e provvedere da soli alla procedura di eredità di un immobile. Soprattutto nelle successioni più difficili è importante però avvalersi dell’aiuto di un notaio, il quale coadiuva le procedure di eredità e semplifica l’iter ereditario per tutti.
Le tariffe del notaio per la successione
La parcella del notaio è sempre fonte di grande preoccupazione. Di base, il costo dell’atto di successione dal notaio varia in misura proporzionale al valore dell’asse ereditario, e va dai 300 euro per i valori molto bassi fino a cifre da 600 a 900 euro per patrimoni di grande portata. Inoltre, alla parcella del notaio andranno sommate tasse, imposte, tributi, marche da bollo e diritti catastali. In generale, è sempre buona norma richiedere più preventivi a vari studi notarili per farsi un’idea delle spese complessive che si dovranno sostenere durante la successione di un immobile.
Tassa di successione: quali beni ne sono soggetti?
L’imposta di successione è una tassa che gli eredi devono versare allo stato qualora l’eredità ammonti ad un certo valore. Quest’imposta era stata abolita nel 2001 per poi venire ripristinata nel 2006. Di fatto, i beni tassati sono:
- Beni immobili: case, negozi, immobili strumentali o appezzamenti agricoli sono soggetti alle tasse di successione
- Beni mobili: tutti quei beni che per loro natura rappresentano un grande valore, come barche, gioielli, opere d’arte o conti correnti.
Tassa di successione sugli immobili: tutte le imposte da pagare
La tassa di successione è da pagare sulla base della franchigia, ovvero della percentuale per i vari gradi di parentela. Per esempio, in caso di coniuge o parenti in linea retta si calcola il 4%, per fratelli e sorelle si arriva al 6% e altri parenti fino al quarto grado ereditano con l’8% di tasse da pagare. Nel caso però di beni immobili, occorre pensare che dovranno essere versate anche imposta ipotecaria e imposta catastale – vale a dire le medesime previste per l’acquisto di un immobile. Se nel patrimonio del deceduto sono presenti immobili o terrenti, l’erede dovrà versare imposte indirette da calcolare in base al valore catastale dell’immobile, ottenuto moltiplicando la rendita catastale rivalutata a vari coefficienti che qualificano la destinazione.
Dopo aver pagato tutte le imposte, ed entro massimo un anno dalla data della successione, l’erede dovrà recarsi presso gli uffici dell’agenzia delle entrate della circoscrizione del defunto e compilare un modulo disponibile online dove dichiara di accettare l’eredità. Ultimo ma non per importanza, al momento dell’eredità di un immobile ed entro massimo 30 giorni, sarà necessario presentare una richiesta di voltura presso l’Agenzia delle Entrate, presso il Catasto (Ufficio del Territorio).