Tutto ciò che c’è da sapere sulla potatura del mandorlo
Ecco una guida dettagliata con le istruzioni per potare il tuo mandorlo, affinché esso sia rigoglioso e pieno di frutti.
Il mandorlo è un piccolo albero, alto fino a 7 metri, con una crescita molto lenta ed estremamente longevo. È originario dell’Asia, ma è molto diffuso anche nel nostro Paese, specialmente nelle zone meridionali. Il frutto è molto importante, è una drupa contenente una mandorla e come ben sappiamo le mandorle vengono raccolte tra agosto e settembre. Ovviamente perché la pianta possa produrre dei frutti, la potatura del mandorlo è indispensabile.
Le diverse varietà del mandorlo
Innanzitutto è utile conoscere le varietà del mandorlo:
- Fragilis: ha un seme dolce e l’endocarpo, ossia la porzione interna del frutto, sottile.
- Sativa: anche essa ha un seme dolce, ma l’endocarpo è duro e legnoso.
- Amara: il seme è amaro a causa dell’amigdalina, un composto chimico presente all’interno del frutto.
Le tecniche di potatura
Sono tre le tecniche più utilizzate per potare il mandorlo, anche se durante i primi anni l’intervento è limitato e orientato soprattutto a definire la forma della pianta. In questo caso si può scegliere tra forma a vaso, a paletta e a crescita libera.
- Forma a vaso: Per far crescere un mandorlo dandogli una forma a vaso, bisogna partire da un astone robusto, più o meno di 50 cm a partire da terra. Per un anno si fa crescere la pianta liberamente e successivamente, con l’arrivo della primavera si scelgono i 4/5 rami più rigogliosi che protendono verso l’esterno e si spuntano i rami eccessivamente vigorosi.
- Forma a palmetta: per creare la forma a palmetta, invece, viene utilizzato un astone a 80 cm dal suolo e selezionate le branche principali, mentre gli altri rami, vengono potati e sfoltiti. Dopo un anno, anche la branca verticale viene accorciata e selezionate altre due branche laterali, così da creare un secondo livello di ramificazione. In questo modo, la pianta ha un fusto principale e quattro branche laterali, disposte su due file.
- Crescita libera: questa tecnica è utilizzata, soprattutto da chi coltiva il mandorlo a livello amatoriale. Lo scopo è proprio quello di lasciare la pianta alla sua forma naturale, ma ciò non implica che bisogna dimenticarsene. Il fusto deve raggiungere 150-200 centimetri di altezza e sopra il taglio vanno mantenuti 4 o 5 rami robusti da potare a 40 centimetri di lunghezza. Su questi rami si andranno a formare dei germogli, che daranno al mandorlo il suo aspetto finale.
Quando e come potare il mandorlo
Il mandorlo è una pianta che tende ad essere produttiva ogni due anni. Per quanto riguarda il periodo di potatura del mandorlo, essa va eseguita all’inizio della primavera. La potatura consiste per lo più nell’accorciamento dei rami, l’eliminazione di quelli secchi e danneggiati, lo sfoltimento della chioma e l’eliminazione dei succhioni. Ciò aiuta il sole e la luce a filtrare attraverso tutta la pianta. I tagli devono essere minimi, in quanto il mandorlo potato produce una sostanza, tipo gomma. La fioritura avviene sui rami che hanno almeno un anno d’età, per cui è molto importante che vengano mantenuti in buono stato e in numero equilibrato. Inoltre, nelle zone dell’Italia Meridionale, molto spesso le piante di mandorlo vengono attaccate da una specie di coleottero buprestide, che scava delle gallerie all’interno del legno del tronco. Le parti colpite, possono essere eliminate attraverso la potatura.