Bonus Ristrutturazione in scadenza, cosa cambia dal 2026 e come sfruttare fino all'ultimo l'agevolazione
Vuoi ristrutturare casa e sfruttare il bonus prima che scenda? Scopri cosa succede dal 2026, quali detrazioni restano disponibili e come approfittare subito delle agevolazioni per risparmiare di più.
Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Perché il 2025 è l’anno decisivo per il Bonus Ristrutturazione
- Detrazioni per i contribuenti ad alto reddito: regole e limiti
- Tipologie di intervento agevolabili e esclusioni specifiche
- Chi può beneficiare del bonus: soggetti aventi diritto
- Strategie per sfruttare l’agevolazione fino all’ultimo
- Perché il 2025 è l’anno decisivo per il Bonus Ristrutturazione
- Detrazioni per i contribuenti ad alto reddito: regole e limiti
- Tipologie di intervento agevolabili e esclusioni specifiche
- Chi può beneficiare del bonus: soggetti aventi diritto
- Strategie per sfruttare l’agevolazione fino all’ultimo
Negli ultimi anni il Bonus ristrutturazione è stato uno degli strumenti più utilizzati per rinnovare case, condomini e immobili di vario tipo. L’agevolazione ha sostenuto milioni di famiglie e dato ossigeno alle imprese del settore edilizio, consentendo di recuperare fino al 50 % delle spese sostenute. Ma il quadro sta per cambiare: dal 2026 scatteranno nuove regole con percentuali ridotte e tetti più bassi. Per questo il 2025 resta un anno importante: chi intende ristrutturare ha l’ultima occasione per sfruttare l’aliquota piena.
Vediamo in dettaglio come evolverà il Bonus ristrutturazione, chi potrà beneficiarne e quali strategie adottare per non perdere questa opportunità.
Perché il 2025 è l’anno decisivo per il Bonus Ristrutturazione
Fino al 31 dicembre 2025 resta valida la detrazione del 50 % sulle spese di ristrutturazione, con un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. È l’ultima finestra in cui l’agevolazione mantiene la sua portata più ampia, soprattutto per chi investe sulla prima casa. Non sorprende che in questo periodo si stia registrando un aumento delle richieste: famiglie e imprese vogliono avviare i lavori prima della riduzione delle aliquote.
Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore una fase transitoria con detrazioni ridotte. La percentuale scenderà al 36% per le prime case e al 30 % per le seconde case, mantenendo invariato il limite massimo di 96.000 euro.
Dal 2028 al 2033 il Bonus ristrutturazione entrerà in una fase di stabilizzazione. La detrazione si uniformerà al 30% per tutti gli immobili, ma con un tetto di spesa dimezzato a 48.000 euro. La misura diventa quindi più contenuta, ma al tempo stesso garantisce una certezza normativa per chi pianifica interventi a medio-lungo termine.
Detrazioni per i contribuenti ad alto reddito: regole e limiti
Non tutti potranno usufruire del bonus allo stesso modo. Per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, infatti, la detrazione sarà soggetta a limitazioni aggiuntive. In questi casi verranno introdotti tetti personalizzati, calcolati in base alla situazione familiare e alla presenza di figli a carico o persone con disabilità.
Tipologie di intervento agevolabili e esclusioni specifiche
Il Bonus ristrutturazione copre un ampio ventaglio di lavori:
- manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia;
- interventi su parti comuni condominiali;
- lavori di messa in sicurezza antisismica;
- bonifica dell’amianto;
- cablatura e riduzione dell’inquinamento acustico;
- installazione di sistemi di sicurezza;
- eliminazione delle barriere architettoniche.
Restano escluse alcune operazioni, come la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale basati su caldaie a combustibili fossili.
Chi può beneficiare del bonus: soggetti aventi diritto
L’agevolazione non riguarda solo i proprietari degli immobili. Possono infatti accedervi anche usufruttuari, inquilini, comodatari, nudi proprietari, soci di cooperative, società di persone e imprenditori (purché non si tratti di beni strumentali). Inoltre, hanno diritto al bonus i familiari conviventi che sostengono le spese e risultano intestatari delle fatture.
Strategie per sfruttare l’agevolazione fino all’ultimo
Chi intende ristrutturare dovrebbe pianificare con attenzione la tempistica:
- avviare entro il 2025 i lavori più onerosi, per beneficiare della detrazione del 50%;
- valutare eventuali interventi minori nel biennio 2026-2027, quando l’aliquota sarà comunque interessante per la prima casa;
- programmare con anticipo progetti dal 2028 in poi, sapendo che le percentuali scenderanno e i tetti saranno dimezzati.
Il Bonus Ristrutturazione sta cambiando volto. Il 2025 rappresenta l’ultima occasione per usufruire della detrazione massima del 50 %, dopodiché scatterà un percorso di riduzione graduale fino al regime stabile del 30 % e tetto dimezzato dal 2028.
Chi intende ristrutturare dovrebbe muoversi subito, raccogliere preventivi, avviare i lavori e valutare la propria posizione fiscale per massimizzare il beneficio. Rivolgersi a professionisti e consulenti resta il modo migliore per non commettere errori e sfruttare al meglio un’agevolazione che, se ben utilizzata, può alleggerire in modo significativo i costi di un investimento importante.
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