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Solaio che cede? Come riconoscere e risolvere lo sfondellamento

Hai notato crepe improvvise o rumori strani dal soffitto? Scopri cos'è lo sfondellamento del solaio, come riconoscere i segnali di pericolo e quali interventi di ripristino possono salvaguardare la tua sicurezza domestica.

Ultimo aggiornamento 01-08-2025
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Può succedere all’improvviso. Un rumore secco, un piccolo distacco d’intonaco, una crepa che non c’era il giorno prima. Inizia così, quasi sempre, la percezione di un problema nascosto sopra le nostre teste: il solaio. E quando si parla di solai che cedono o si sfondellano, non si tratta solo di estetica o piccoli danni da sistemare, ma di sicurezza vera e propria.

Lo sfondellamento è un fenomeno spesso sottovalutato, ma può trasformare in pochi attimi un ambiente abitato in un luogo a rischio. Sapere di cosa si tratta, come riconoscerlo e soprattutto come intervenire in modo efficace è fondamentale per evitare sorprese e, nei casi peggiori, pericoli gravi.

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Cos’è lo sfondellamento del solaio?

Lo sfondellamento del solaio è un fenomeno di degrado strutturale che colpisce principalmente i solai in laterocemento (anche chiamati solai misti o a travetti), molto diffusi nell’edilizia italiana dal dopoguerra fino agli anni ’80.

Il fenomeno consiste nel distacco e nella caduta delle pignatte (i blocchi di laterizio che fungono da cassaforma permanente tra i travetti di cemento armato) dalla parte inferiore del solaio. Questo accade quando il materiale di collegamento tra le pignatte e la soletta superiore si deteriora, compromettendo l’aderenza.

Le cause principali dello sfondellamento sono:

Il fenomeno è particolarmente preoccupante perché può verificarsi improvvisamente e rappresenta un serio rischio per la sicurezza. Per questo motivo, edifici con solai di questo tipo richiedono controlli periodici e, se necessario, interventi di consolidamento o sostituzione.

Quali sono i segnali che indicano che un solaio è pericoloso?

Shutterstock

Capire se un solaio è sicuro non è sempre semplice, ma ci sono alcuni segnali che, se osservati con attenzione, possono fare la differenza tra un ambiente stabile e una situazione pericolosa. Uno dei primi campanelli d’allarme è la comparsa di crepe o fessurazioni, soprattutto se sono ampie, passanti o seguono un andamento diagonale. A volte si tratta solo di assestamenti, ma altre possono indicare qualcosa di più serio.

Anche la deformazione visibile del solaio dovrebbe far riflettere: un pavimento che si abbassa, che non è più perfettamente orizzontale o che presenta rigonfiamenti sospetti può essere il segnale di un cedimento in atto. Spesso, a questi sintomi si aggiungono distacchi d’intonaco, rigonfiamenti o macchie d’umidità che appaiono all’improvviso. Quando si inizia a notare che l’intonaco “suona vuoto” o che compaiono aloni scuri e muffa, è bene non ignorare il problema.

Un altro segnale da non sottovalutare sono i rumori: scricchiolii insoliti, colpi secchi o suoni metallici possono indicare che il solaio si sta muovendo o sta subendo delle sollecitazioni eccessive. In edifici con solai in legno, ad esempio, questi rumori potrebbero essere il sintomo di travi danneggiate o degradate, magari attaccate da insetti o compromesse dall’umidità.

Il degrado dei materiali è infatti un altro aspetto critico. Un solaio in cemento armato può sembrare solido, ma se i ferri interni iniziano ad arrugginirsi e il copriferro si distacca, la struttura perde resistenza. Lo stesso vale per il legno, che con il tempo può marcire o perdere compattezza.

Infine, c’è un fattore spesso trascurato ma altrettanto importante: l’adeguatezza del solaio rispetto ai carichi attuali. Magari la struttura era stata progettata per sostenere un certo peso, ma nel tempo sono stati aggiunti impianti, arredi pesanti o persino tramezzi, senza verificare se la portata fosse ancora adeguata.

In presenza di anche solo uno di questi segnali, non bisogna aspettare. La cosa più saggia da fare è rivolgersi a un tecnico specializzato, capace di valutare lo stato reale del solaio e suggerire gli eventuali interventi da eseguire in sicurezza. Perché quando si parla di strutture, la prevenzione non è solo una buona pratica: è una vera e propria garanzia di tranquillità.

Come ripristinare un solaio sfondellato?

Shutterstock

Quando un solaio è sfondellato, cioè quando si verifica il distacco o il cedimento della parte inferiore delle pignatte o degli elementi di alleggerimento, la prima reazione è spesso quella di preoccupazione. Ed è giustificata, perché anche se non sempre il danno compromette la stabilità dell’intera struttura, rappresenta comunque un pericolo concreto per chi vive o lavora negli ambienti sottostanti. Fortunatamente, esistono diverse tecniche efficaci per intervenire e ripristinare la sicurezza del solaio.

Il primo passo è sempre un’indagine accurata tramite un tecnico: bisogna capire quanto è esteso lo sfondellamento, quali sono le cause (come l’umidità, la corrosione dei ferri o vibrazioni prolungate), e valutare se ci siano danni anche agli elementi strutturali portanti. Una volta raccolte tutte le informazioni, si può scegliere la soluzione più adatta.

Negli interventi più leggeri, se il danno è circoscritto e la struttura portante è integra, si può optare per un ripristino localizzato: si rimuovono le parti ammalorate e si ricostruisce il sottofondo con materiali leggeri e resistenti. Ma se il fenomeno è più esteso o se si vuole aumentare la sicurezza generale del solaio, si ricorre a sistemi di rinforzo. Tra i più diffusi ci sono i controsoffitti antisfondellamento con reti in acciaio o fibra di vetro ancorate alla struttura sovrastante, che hanno il vantaggio di contenere eventuali crolli e prevenire nuovi distacchi.

In altri casi si può scegliere di consolidare l’intero solaio dall’alto, utilizzando connettori strutturali, nuove armature o piastre in materiali compositi. È un intervento più invasivo, ma aumenta sensibilmente la capacità portante e la durabilità della struttura.

Qualunque sia la tecnica scelta, è fondamentale affidarsi a professionisti esperti. Il fai-da-te, in questi casi, non solo è sconsigliato: può diventare pericoloso. Ripristinare un solaio sfondellato non significa solo “mettere a posto” ciò che è crollato, ma restituire solidità e sicurezza a tutto l’ambiente. E quando si parla di strutture, non c’è compromesso che tenga.

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