Verificare la tenuta del solaio: consigli e interventi
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Come verificare la tenuta del tuo solaio e quale esperto interpellare

Hai notato crepe sul soffitto o rumori sospetti? Scopri come verificare la tenuta del solaio, riconoscere i segnali di pericolo e scegliere l'esperto giusto per la tua situazione specifica.

15-07-2025
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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La stabilità del solaio è una questione di sicurezza che coinvolge ogni proprietario di casa. Fessurazioni, deformazioni e infiltrazioni non sono solo problemi estetici, ma possono indicare cedimenti strutturali che richiedono interventi tempestivi.

Riconoscere i segnali di allarme e sapere quale professionista contattare ti aiuterà a prevenire danni maggiori e a garantire l’incolumità di chi vive nell’abitazione. Un tecnico specializzato, come un ingegnere strutturista o un architetto, potrà effettuare una valutazione approfondita dello stato del solaio, individuare le cause delle anomalie e proporre le soluzioni più adatte, che possono variare dal semplice rinforzo a una completa ristrutturazione.

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Quando verificare la tenuta del solaio: i segnali d’allarme

La verifica della tenuta del solaio dovrebbe essere effettuata in diverse circostanze specifiche. Prima di tutto, è essenziale controllarla periodicamente negli edifici con più di 30 anni, poiché i materiali e le tecniche costruttive del passato potrebbero non rispondere più agli standard attuali di sicurezza.

Altri segnali da non sottovalutare includono la comparsa di crepe nelle pareti o nei soffitti, la presenza di infiltrazioni d’acqua dal piano superiore, rumori anomali durante il calpestio,  vibrazioni eccessive, l’abbassamento visibile del soffitto, la formazione di rigonfiamenti, macchie di umidità persistenti e la comparsa di efflorescenze saline sulle superfici. Anche prima di interventi di ristrutturazione importanti o di cambio di destinazione d’uso è fondamentale una verifica accurata.

Tipologie di solai e problematiche specifiche

I solai in cemento armato, molto diffusi nelle costruzioni dal dopoguerra in poi, possono presentare problemi di corrosione delle armature, carbonatazione del calcestruzzo o fessurazioni dovute a sovraccarichi.

I solai in legno, tipici degli edifici storici, sono soggetti a deterioramento biologico causato da funghi e insetti xilofagi, deformazioni eccessive dovute all’invecchiamento del materiale e problemi di connessione tra le travi e i muri portanti.

I solai misti, come quelli in ferro e laterizio comuni negli edifici dell’inizio del Novecento, possono soffrire di corrosione degli elementi metallici, schiacciamento dei laterizi e perdita di aderenza tra i diversi materiali.
Ogni tipologia richiede approcci diagnostici e soluzioni tecniche specifiche, rendendo fondamentale l’identificazione corretta del sistema costruttivo.

Metodi di verifica preliminare

Prima ancora di chiamare un tecnico, puoi effettuare una prima verifica del solaio con qualche semplice strumento e un po’ di attenzione. Un’ispezione visiva accurata, fatta con l’aiuto di una torcia potente, può già svelare molto: crepe, macchie, rigonfiamenti o segni di umidità vanno fotografati e documentati, indicando data e condizioni di luce. Sono indizi preziosi per ricostruire l’evoluzione del problema.

Non affidarti solo agli occhi: anche il tatto può rivelare anomalie nascoste. Passa la mano sulle superfici per sentire eventuali avvallamenti o rigonfiamenti sospetti. Se hai a disposizione un martelletto da muratore, picchietta delicatamente l’intonaco: un suono cupo o “vuoto” può segnalare distacchi o zone fragili.

Infine, controlla la planarità del soffitto con un filo a piombo o, meglio ancora, con un livello laser. Se noti frecce evidenti o dislivelli superiori ai 2-3 cm su una campata di 4 metri, potresti essere di fronte a un cedimento strutturale. In questi casi, non esitare: è il momento di contattare un professionista.

Strumenti e tecnologie per la diagnosi avanzata

Le indagini strumentali moderne offrono possibilità diagnostiche molto avanzate. Il georadar permette di individuare la presenza e la disposizione delle armature metalliche nei solai in cemento armato, identificando anche eventuali vuoti o discontinuità nel getto.

La termografia a infrarossi rivela differenze di temperatura che possono indicare infiltrazioni d’acqua, ponti termici anomali o zone di diversa densità del materiale. Questa tecnica è particolarmente utile per identificare distacchi dell’intonaco o problemi di isolamento.

Gli estensimetri elettrici permettono di monitorare in tempo reale le deformazioni strutturali, fornendo dati quantitativi sull’evoluzione di eventuali cedimenti. Questi strumenti possono essere installati temporaneamente per verifiche specifiche o permanentemente per monitoraggio continuo.

Infine, le prove di carico controllate, effettuate da personale specializzato, consentono di valutare la risposta strutturale del solaio sotto sollecitazioni note, verificando se le deformazioni rientrano nei limiti normativi.

Il ruolo dell’ingegnere strutturale

Quando si parla di stabilità e sicurezza di un solaio, l’ingegnere strutturale è la figura chiave su cui fare affidamento. Non si limita a fare calcoli: analizza, simula, prevede e progetta. È lui che valuta se una struttura può resistere al tempo, agli eventi sismici e ai carichi quotidiani, mettendo in campo competenze tecniche avanzate e strumenti di simulazione sofisticati.

Grazie a un rilievo geometrico-strutturale completo, individua ogni elemento portante e ne analizza l’interazione, ricostruendo il comportamento dell’intero sistema edificio. Il suo lavoro non si ferma alla teoria: elabora una relazione tecnica dettagliata, con valore legale, che può essere fondamentale in caso di pratiche edilizie, richieste assicurative o compravendita.

Quando la struttura mostra segni di cedimento o necessita di interventi mirati, è proprio l’ingegnere strutturale a guidare la progettazione del rinforzo, coordinando le diverse competenze in campo e vigilando sull’esecuzione dei lavori per assicurare che ogni dettaglio sia realizzato secondo progetto.

Se hai notato segnali sospetti o vuoi semplicemente dormire sonni tranquilli, richiedi subito un preventivo: affidarsi a un tecnico qualificato è il primo passo per mettere in sicurezza la tua casa!

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