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Teleriscaldamento: il metodo economico per riscaldare casa

Ecco come funziona il teleriscaldamento, un sistema che permette di abbattere le emissioni di anidride carbonica e di risparmiare sulla bolletta

06-11-2018 (Ultimo aggiornamento 17-06-2021)
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RISCALDAMENTO

Il teleriscaldamento è un sistema semplice, pulito ed economico di trasporto a distanza di calore. Consente di riscaldare gli edifici, sfruttando diversi tipi di fonti energetiche e rappresenta, quindi, una valida alternativa ai tradizionali metodi di riscaldamento a caldaia singola.

Tra i suoi vantaggi c’è, innanzitutto, l’evidente risparmio, soprattutto nei condomini, in quanto concentra la funzione di riscaldamento in un solo impianto, che serve diverse abitazioni. Inoltre, la manutenzione è davvero limitata: questo sistema non utilizza direttamente un combustibile, eliminando di conseguenza molte problematiche, tra cui l’accumulo di scorie e la sporcizia nelle tubazioni.

Il teleriscaldamento, per via di questi ed altri vantaggi, è al momento tra i più diffusi impianti nelle case degli italiani. Andiamo a scoprire nel dettaglio come è fatto e come funziona.

Come è fatto e come funziona un impianto di teleriscaldamento

Un sistema di teleriscaldamento, o centrale di cogenerazione, è un grande impianto che trasmette calore (ma anche energia elettrica), all’area urbana circostante. Dalla centrale viene trasmesso il calore alle utenze finali attraverso il fluido termovettore e una fitta rete di sottocentrali installate presso i diversi edifici.

Nella maggior parte dei casi il fluido termovettore più utilizzato è l’acqua, anche se non sempre è necessaria a differenza dei sistemi tradizionali. L’acqua viene inviata a circa 90˚ e ritorna in centrale a 30 o 60˚ C. Una volta tornata presso la centrale di cogenerazione, verrà nuovamente riscaldata e redistribuita.

Il sistema di distribuzione può essere anche diretto oppure indiretto. Nel primo caso, un unico circuito idraulico collega il sistema di teleriscaldamento con il termosifone o la piastra dell’utente. Nel secondo caso ci sono due circuiti separati che si mantengono in contatto tramite uno scambiatore di calore.

Infine questo sistema offre l’opportunità di raffrescare gli ambienti durante il periodo estivo. La medesima acqua che viene usata per riscaldare, può allo stesso tempo alimentare i cosiddetti “gruppi frigoriferi ad assorbimento”. In tal modo è possibile erogare un servizio di climatizzazione estiva, attraverso il cosiddetto “teleraffrescamento”.

Progettare il teleriscaldamento per la propria abitazione

Per progettare e montare un impianto di teleriscaldamento è necessario rivolgersi ad un professionista del settore che, inizialmente, andrà a definire quali sono le dimensioni e la localizzazione della centrale di cogenerazione. Dopodiché potrà progettare un tracciato nel quale verrà rappresentato il dimensionamento delle reti di conduttura e degli scambiatori di calore. Successivamente si passerà alla realizzazione dell’impianto e alla sua messa in funzione. Il progetto finale conterrà anche il costo economico del servizio.

È opportuno ricordare che l’installazione di un sistema di teleriscaldamento può rientrare nell’elenco degli interventi dai quali è possibile ottenere una detrazione fiscali pari al 65%. Per far sì che questo beneficio sia applicabile è opportuno differenziare i sistemi utilizzati per la sola produzione di acqua calda (ai quali spetta sicuramente lo sconto) da quelli finalizzati alla produzione di acqua calda ed elettrica. Per questi ultimi, il bonus fiscale è concesso solo con riferimento agli usi termici.

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