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Quanti metri quadri deve essere minimo un bagno, come progettarlo e quanto costa

Devi progettare il nuovo bagno o ristrutturarne uno esistente: l'esperto spiega quali sono i metri quadri minimi del bagno e le misure da seguire nel tuo progetto

22-05-2024
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Quando si progetta un nuovo bagno è necessario pensare anche alle dimensioni minime della stanza, in modo che siano a norma di Legge e confortevoli. Gli standard sono regolati dal Decreto del Ministero della Sanità del 5 luglio 1975. Oltre a questa normativa valida a livello nazionale, i singoli comuni hanno emanato negli anni ulteriori leggi specifiche e valide a livello locale, perché ogni zona d’Italia ha le sue caratteristiche e peculiarità. Conoscere le normative è importante per costruire ambienti a norma e sono proprio i professionisti del settore come geometri, ingegneri e architetti a dare indicazioni sul progetto tenendo conto della normativa nazionale e locale. Ecco perché è cruciale affidarsi sempre a esperti seri e competenti prima di affrontare qualsiasi progetto in campo edilizio. Senza contare che per creare un bagno da zero o effettuare una ristrutturazione del bagno bisogna tenere conto anche delle caratteristiche dell’immobile.

Ma ora vediamo quali sono le misure da rispettare quando si progetta e costruisce un nuovo bagno.

Misure minime per il bagno: quanti metri quadri considerare

persona calcola misure del bagno

Foto: Shutterstock

Un bagno a norma deve avere una misura minima di 3,5 mq, tuttavia è ti consiglio di affidarti a un esperto e consultare la normativa locale per capire quali sono i metri quadri a cui attenerti per costruire il bagno della tua abitazione, di una seconda casa o altro tipo di immobile.

Oltre ai metri quadri minimi bisogna considerare la larghezza minima di 170 cm, considerando anche la distanza da mantenere tra i sanitari e i diversi elementi del bagno. Per empio, tra wc e bidet ci deve essere uno spazio minimo di 20 cm.

Se il bagno è più grande non avrai problemi nell’inserire tutti gli elementi necessari, tra cui anche due lavabi se necessario oppure la vasca.

Se il bagno è piccolo dovrai partire d 3,5 mq e non avrai tanto spazio a disposizione. Potresti, quindi, inserire una doccia, il lavabo e il wc, tre elementi essenziali per qualsiasi stanza.

Queste dimensioni vengono seguite solitamente per il bagno di servizio, che è il più piccolo per la casa e viene usato raramente. Mentre quello padronale è più grande e spazioso.

Nella progettazione bisogna anche considerare il modo in cui si estende la stanza: se in larghezza o in lunghezza.

Quali sono le distanze minime da rispettare in bagno

Oltre ai metri quadri minimi bisogna tenere conto anche della distanza tra i sanitari e gli elementi del bagno, come gli arredi. Attenersi a queste distanze non significa semplicemente progettare un bagno a norma di Legge ma anche pensare a un ambiente davvero comodo e funzionale, in cui muoversi liberamente nonostante le eventuali dimensioni ridotte.

Secondo la normativa bisogna mantenere 20 cm tra i diversi sanitari e 55cm dal lavandino e gli altri sanitari.

Illuminazione e aerazione in bagno: cosa dice la Legge

Antibagno

Foto: Shutterstock

Secondo la Legge, in ogni bagno deve essere presente una fonte di illuminazione e aerazione. Non sempre è possibile avere una finestra e godere della luce naturale; tuttavia, è obbligatorio che ci sia un’apertura verso l’esterno oppure un impianto di aerazione meccanica. Perciò in mancanza di una finestra occorre installarne uno, in modo da garantire un corretto ricambio dell’aria. Spesso nei bagni più piccoli, come quelli secondari, manca proprio una finestra verso l’esterno ed è quindi obbligatorio inserire un sistema di questo tipo. D’altronde se si hanno più bagni con finestra in una casa, non è necessario che il bagno di servizio la abbia. Naturalmente, anche in questi casi è importante attenersi alla normativa locale, che cambia in base all’area geografica.

Come deve essere l’impianto elettrico del bagno

Quando si parla di dimensioni minime del bagno non si può fare riferimento all’impianto elettrico. Per progettare l’impianto elettrico del bagno bisogna attenersi alla normativa CEI 64-8 che suddivide la stanza in quattro zone pericolose.

  • Zona 0, volume occupato da doccia o vasca: questa zona non può essere attraversata da condutture elettriche che devono essere incassate per almeno 5 cm
  • Zona 1, volume sopra la doccia o la vasca fino ad un’altezza di 225 cm, si può posizionare lo scaldabagno e un campanello di emergenza, ma non interruttori o prese
  • Zona 2, occupa fino a 60 cm sull’asse orizzontale dalla zona 1, gli apparecchi elettrici si possono posizionare a patto che abbiano un indice di protezione dall’acqua di IPX4
  • Zona 3, ulteriore spazio dove è possibile installare un interruttore differenziale non superiore a 30 mA e prese da 220/230 V con disconnessione automatica

Queste indicazioni sono cruciali per progettare uno spazio comodo, ma anche sicuro e a norma di legge.

Quando si progetta un bagno con dimensioni minime occorre sfruttare ogni centimetro a disposizione, anche scegliendo soluzioni salvaspazio. Per esempio, è consigliabile optare per sanitari dalle misure minime o sanitari sospesi che generano il minimo ingombro. Lo stesso vale per le misure dei piatti doccia, ormai ne esistono anche piccoli e funzionali. Si può costruire la doccia in una rientranza oppure optare per le docce ad angolo. Questi accorgimenti sono davvero utili quando si prevede la ristrutturazione completa del bagno e si mette mano anche all’impianto elettrico, perché magari è troppo datato. L’aiuto di un esperto architetto in queste occasioni si rivela fondamentale perché il professionista è in grado di sviluppare un progetto capace di soddisfare le richieste del committente ma anche le caratteristiche dello spazio.

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