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Febbre dengue, aumentano i casi: come difendersi dall'invasione delle zanzare

Il cambiamento climatico sta causando l'aumento di zanzare tropicali, con molti rischi per la salute: ecco come combattere l'invasione ed evitare la dengue

17-11-2023
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Mentre l’autunno inizia a fare capolino con le sue giornate più fresche e le foglie che iniziano a cadere, c’è un problema che non accenna a scomparire: la diffusione delle zanzare. Al contrario, i rischi in questa stagione sembrano addirittura aumentare, in gran parte a causa del surriscaldamento globale.

Molte regioni stanno infatti registrando un aumento dei casi di febbre dengue e di malattie correlate alle punture delle zanzare, ponendo una serie di sfide per la tutela della salute pubblica. Scopriamo quali possono essere le conseguenze per la salute e quali misure possiamo adottare per difenderci dall’invasione delle zanzare e dalla febbre dengue.

Città invase da zanzare: la colpa è del caldo record

Le città di tutta Italia, da Nord a Sud, stanno vivendo un aumento insolito di zanzare, in particolare della specie Aedes albopictus, comunemente nota come zanzara tigre, con un incremento stimato del 30%. Regioni come la Lombardia, il Lazio, l’Emilia Romagna, il Piemonte e il Veneto sono tra le più colpite.

Gli esperti sono concordi nel sottolineare che questa situazione è almeno in parte imputabile agli effetti del cambiamento climatico: le estati si protraggono, le temperature medie aumentano e si assiste a una frequenza crescente di alluvioni e inondazioni. Fattori che contribuiscono a rendere il clima europeo sempre più simile a quello delle regioni tropicali, da cui provengono le specie di zanzare in questione.

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 9 ottobre 2023, sono stati segnalati 261 casi confermati di Dengue (di cui 49 autoctoni), 7 casi di Zika Virus, 4 casi di Chikungunya e 42 casi di infezione neuro-invasiva. La preoccupazione principale riguarda la diffusione della febbre dengue, trasmessa dal virus Denv, che si propaga attraverso le punture della zanzara Aedes albopictus. Questo insetto si riproduce principalmente in prossimità di piccole raccolte di acqua stagnante, dai sottovasi ai tombini e agli annaffiatoi, che possono diventare dei veri e propri focolai per le larve.

In caso di sospetto contagio, la sintomatologia da tenere d’occhio comprende febbre improvvisa e elevata, grave cefalea, dolore oculare retro-orbitario, dolori muscolari e articolari, nausea, vomito, ingrossamento dei linfonodi e eruzioni cutanee. In tal caso, è fondamentale rivolgersi prontamente ai medici o ai pediatri di famiglia per le valutazioni e le cure necessarie. Tuttavia, per scongiurare rischi per la salute, è possibile adottare una serie di misure preventive efficaci.

Aumentano i casi dengue: i consigli del Ministero della Salute

L’aumento dei casi di dengue in alcune aree del nostro Paese ha spinto il Ministero della Salute a prendere provvedimenti immediati per affrontare la situazione e limitare ulteriori trasmissioni della malattia all’uomo. Attraverso una circolare inviata a Regioni, veterinari e istituti zooprofilattici, il Ministero ha definito una serie di linee guida essenziali per affrontare il problema.

In particolare, la circolare del Ministero sottolinea la necessità di adottare tutte le misure possibili per ridurre il rischio di ulteriori trasmissioni della dengue, soprattutto nelle situazioni in cui si verificano assembramenti di persone. Inoltre, si raccomanda particolare attenzione nelle zone in cui le zanzare si riproducono in modo significativo o durante le passeggiate quotidiane degli animali domestici, soprattutto in prossimità di luoghi verdi, zone acquitrinose, corsi d’acqua e edifici che potrebbero fungere da rifugio per le zanzare adulte, nonché durante le ore in cui la densità vettoriale è più alta.

La circolare del Ministero continua a sottolineare l’importanza di diffondere informazioni dettagliate e preventive riguardo a queste misure. Le misure di prevenzione consigliate includono l’uso di repellenti cutanei, da utilizzare secondo le istruzioni del produttore, e l’indossare abbigliamento adeguato e protettivo quando si frequentano le zone a rischio sopra menzionate. Si raccomanda inoltre l’attuazione di interventi di lotta ambientale contro le zanzare, sia in forma di larvicidi che di trattamenti per gli adulti, preferibilmente prima degli eventi sportivi o in situazioni di strutture particolarmente a rischio.

Infine, per quanto riguarda le misure ambientali, si incoraggia a fare affidamento su ditte autorizzate che siano in grado di effettuare controlli rigorosi delle attrezzature e di utilizzare disinfestanti autorizzati, garantendo così l’efficacia di tali operazioni preventive.

Oltre alle iniziative prese a livello governativo e alle raccomandazioni delle autorità sanitarie, è fondamentale adottare le dovute precauzioni anche a livello privato, affidandosi ad una ditta di disinfestazione zanzare.

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