Impianto elettrico a norma: tutto quello che bisogna sapere
Un impianto elettrico a norma è un investimento importante, per questo motivo ci si deve affidare a professionisti esperti

Giorgio Santacroce
Tecnico riparazioni elettroniche
- Perché è importante avere un impianto a norma?
- Componenti essenziali di un impianto elettrico a norma
- Quando è obbligatorio adeguare l’impianto?
- Quanto costa un impianto elettrico a norma?
- Quanto costa mettere a norma un impianto esistente?
- Detrazioni fiscali 2025 per impianti elettrici
- Altri vantaggi di un impianto elettrico aggiornato
- Conclusione
Immagina la tua casa: un luogo di relax, sicurezza e condivisione con la tua famiglia. Ma se l’impianto elettrico non è a norma, può trasformarsi in un rischio concreto per le persone e per la struttura stessa. In questa guida scoprirai perché è fondamentale disporre di un impianto elettrico conforme alla normativa, cosa significa “a norma”, quali componenti sono indispensabili e quali sono i costi medi da affrontare, con un occhio alle detrazioni fiscali disponibili.
Un impianto elettrico è considerato a norma quando rispetta i requisiti tecnici e di sicurezza previsti dalla normativa CEI 64-8, che disciplina la progettazione, l’installazione e la verifica degli impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione. Questa norma, aggiornata periodicamente, include oggi anche i criteri prestazionali richiesti in ambito residenziale, con tre livelli qualitativi che vanno dal livello base fino al livello domotico (evoluto).
Oltre alla CEI 64-8, il riferimento legislativo principale è il DM 37/2008, che impone l’obbligo di realizzare impianti a regola d’arte e prevede il rilascio della dichiarazione di conformità da parte dell’installatore abilitato. Questa documentazione è necessaria anche per ottenere abitabilità, allacciamenti e certificazioni successive.
Perché è importante avere un impianto a norma?
La risposta è semplice: per la sicurezza. Un impianto non conforme può causare:
- Scosse elettriche, anche letali, a causa di dispersioni o mancanza di protezione
- Incendi dovuti a corto circuiti o sovraccarichi non protetti
- Guasti frequenti agli elettrodomestici per assenza di messa a terra o dispositivi di protezione
- Sanzioni legali in caso di controlli o incidenti
Un impianto elettrico realizzato a norma garantisce affidabilità, sicurezza, efficienza energetica e possibilità di accesso a bonus fiscali. Inoltre, migliora il valore dell’immobile e consente una gestione moderna dei carichi elettrici, anche tramite soluzioni smart home.
Componenti essenziali di un impianto elettrico a norma
Il primo elemento è il quadro elettrico, che contiene i dispositivi di protezione: interruttore generale, interruttori magnetotermici, differenziali (salvavita), eventuali scaricatori di sovratensione. Da qui partono le linee verso i vari ambienti della casa.
Ogni impianto deve includere:
- Linee illuminazione (luci interne, esterne, luci emergenza)
- Linee prese, distinte per zona giorno e notte
- Linee dedicate per elettrodomestici energivori: forno, lavatrice, piano induzione
- Impianto di messa a terra, essenziale per proteggere persone e apparecchiature
- Collegamenti equipotenziali nei locali bagno e cucina
Un impianto moderno può integrare anche dispositivi di domotica, gestione da remoto, regolazione carichi, controllo vocale, sensori di movimento, videocitofonia IP, serrature smart e rilevatori di fumo o gas. Queste funzionalità fanno parte dei cosiddetti impianti di livello 3, secondo la classificazione CEI 64-8 V3.
Quando è obbligatorio adeguare l’impianto?
L’adeguamento è obbligatorio:
- In caso di ristrutturazione edilizia che coinvolga impianti
- Quando si rilevano non conformità gravi o pericolose
- Se l’impianto è privo di dichiarazione di conformità e si vuole vendere/affittare l’immobile
In altri casi (es. compravendita), non è obbligatorio intervenire subito, ma è fortemente raccomandato per garantire sicurezza e legalità. Se stai acquistando un immobile, chiedi sempre di visionare la dichiarazione di conformità.
Quanto costa un impianto elettrico a norma?
I costi dipendono da molti fattori: dimensioni dell’immobile, numero di punti luce/prese, tipo di canalizzazione (a incasso o esterna), finiture, qualità dei materiali, eventuale domotica. In linea generale, nel i costi medi si attestano su:
- 50-70 € per punto luce o presa per impianti standard
- Da 2.500 a 4.500 € per un appartamento di 75-90 mq con circa 50-60 punti
- Fino a 7.000-8.000 € per impianti domotici o abitazioni ampie
I preventivi devono sempre includere: materiali, manodopera, quadro elettrico, tubazioni, fili, prese, interruttori, accessori, certificazione finale. Meglio evitare soluzioni economiche non tracciabili o senza garanzie.
Quanto costa mettere a norma un impianto esistente?
Il costo per la messa a norma di un impianto esistente è molto variabile. Si parte da circa 1.500 € per adeguamenti minimi fino a oltre 5.000 € per rifacimenti completi, specie se bisogna intervenire su tramezzi, pavimenti, o se l’impianto originale è vetusto.
Un impianto a vista (con canaline) è più economico, ma meno estetico. Un impianto sottotraccia è più costoso ma più pulito e moderno. L’intervento può richiedere opere murarie e successive tinteggiature, che vanno computate a parte.
Detrazioni fiscali 2025 per impianti elettrici
Nel 2025 è ancora attivo il Bonus Ristrutturazioni che consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per la messa a norma degli impianti, fino a un massimo di 96.000 € per unità abitativa. La detrazione è ripartita in 10 anni. La misura vale anche per immobili in affitto, purché si tratti di lavori straordinari eseguiti da ditte abilitate.
Sono agevolabili:
- Materiali e componenti
- Manodopera
- Progettazione e pratiche edilizie
- Dichiarazione di conformità
Per accedere alla detrazione bisogna effettuare il pagamento con bonifico parlante, indicando causale, codice fiscale e partita IVA del beneficiario.
Altri vantaggi di un impianto elettrico aggiornato
Un impianto moderno consente anche un miglior controllo dei consumi. Attraverso tecnologie come i misuratori intelligenti, la domotica o le prese controllabili da remoto, è possibile monitorare l’uso dell’energia in tempo reale, spegnere automaticamente dispositivi in standby e programmare l’accensione degli elettrodomestici nelle fasce orarie più convenienti.
Un impianto conforme permette inoltre di integrare senza problemi fonti rinnovabili come impianti fotovoltaici, pompe di calore o colonnine di ricarica per auto elettriche. La preparazione dell’impianto a queste future implementazioni è ormai considerata parte della progettazione sostenibile, e in molti casi viene incentivata anche a livello comunale o regionale.
Infine, un impianto certificato è un requisito fondamentale per l’assicurazione dell’immobile. In caso di danni da corto circuito o incendio elettrico, la presenza di una dichiarazione di conformità può fare la differenza nella liquidazione del sinistro da parte della compagnia assicurativa.
Conclusione
Avere un impianto elettrico a norma è oggi una necessità, non un optional. Garantisce sicurezza, funzionalità, risparmio, conformità legale e migliora la qualità dell’abitare. Se stai acquistando casa, se vivi in un immobile datato o se hai dubbi sull’impianto attuale, contatta un elettricista abilitato e richiedi un sopralluogo e un preventivo dettagliato.
Con un intervento ben pianificato puoi migliorare il comfort, aumentare il valore della tua casa e accedere a detrazioni che rendono l’investimento più sostenibile. La sicurezza parte dall’impianto elettrico.
Domande frequenti:
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Come si fa a capire se un impianto elettrico è a norma?
Verifica la presenza della dichiarazione di conformità rilasciata da un elettricista abilitato. Controlla che il quadro elettrico sia dotato di salvavita e interruttori magnetotermici, e che prese e dispositivi abbiano la marcatura CE. In caso di dubbi, è consigliabile un controllo tecnico da parte di un professionista.
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Cosa fare se l'impianto elettrico non è a norma?
Evita di utilizzarlo in modo continuativo e contatta subito un elettricista qualificato. Dopo un sopralluogo, valuta l’adeguamento dell’impianto e, se possibile, accedi alle detrazioni fiscali previste. A lavori conclusi, richiedi sempre la dichiarazione di conformità.