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Tassa di successione: calcolo delle imposte e novità per il 2018

Dal Decreto Semplificazioni del 21/11/2014.sono previste alcune novità importanti relative le modalità di pagamento e gli esoneri previsti per la tassa di successione.

22-03-2018 (Ultimo aggiornamento 11-06-2021)
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La tassa di successione è un’imposta applicata sull’eredità, ovvero sul trasferimento di proprietà di beni mobili e immobili da una persona defunta al suo legittimo erede. Seppur erano stati paventati possibili aumenti per l’anno appena iniziato, la nuova Legge di Stabilità non ha introdotto nessun aumento per il 2018 relativo alla tassa di successione.

Si tratta quindi di una buona notizia per tutte le persone che erediteranno un patrimonio, che in questo modo continueranno a pagare la tassa di successione secondo le vecchie aliquote del 2017. Tuttavia esistono alcune novità importanti per il 2018, che riguardano in particolare le modalità di pagamento e gli esoneri previsti dal Decreto Semplificazioni del 21/11/2014.

Tassa di successione: tutte le novità per il 2018

Per quanto riguarda il 2018 sono state introdotte alcune novità particolarmente interessanti. Per esempio a partire dal 15 marzo non sarà più obbligatorio denunciare la successione, purché questa interessi i parenti di primo grado, oppure il patrimonio non superi i 25.822, 84 euro di valore complessivo.
Inoltre sempre dal 15 marzo 2018 sarà necessario compilare il modulo per via telematica, attraverso un software gratuito scaricabile dal sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Una volta riempiti i vari campi della domanda di successione, il programma elaborerà automaticamente l’imposta dovuta dal legittimo erede.
Con questo nuovo modello sarà possibile eseguire anche la voltura catastale, eliminando di fatto la necessità di effettuare una seconda domanda. Si tratta di una procedura che semplificherà il pagamento delle imposte di successione, con un periodo di transizione che si concluderà il 31 dicembre 2018, termine oltre il quale le domande cartacee non saranno più accettate.

Cos’è e come funziona la tassa di successione

L’imposta di successione è una tassa di trasferimento, che coinvolge tutti i beni mobili e immobili che cambiano proprietario con la morte del titolare originario. Il passaggio dei beni avviene secondo una precisa linea di parentela, oppure in base alle indicazioni riportate nel testamento e rese valide da un notaio.

In mancanza di un testamento la successione naturale, anche chiamata legittima perché stabilita dalla legge e non dalla persona, prevede che sia il coniuge del defunto a ereditare la totalità dei beni. In caso contrario viene seguita la linea familiare, secondo il principio del grado. Vengono cercati i parenti fino al sesto grado, partendo dai figli e dai genitori, altrimenti l’intera eredità viene devoluta allo Stato.
Oltre ai beni materiali possono essere oggetto del trasferimento anche alcuni diritti acquisiti dal defunto, come ad esempio l’usufrutto di un immobile oppure un contratto di locazione, comprese le quote di partecipazione. La totalità dei beni forma il cosiddetto patrimonio o attivo ereditario, che passa di mano agli eredi e sul quale è necessario pagare la tassa di successione.

Come calcolare la tassa di successione 2018

L’imposta di successione si calcola a partire dall’attivo ereditario, che può essere composto da:

  • beni immobiliari
  • diritti di usufrutto e contratti di locazione
  • partecipazioni di quote aziendali e azionarie
  • portafogli di titoli borsistici e obbligazioni
  • imprese, barche e aerei
  • rendite fisse e trattamenti pensionistici
  • beni mobili
  • Sono invece esclusi i seguenti beni mobili e immobili:
  • titoli di Stato
  • buoni del Tesoro
  • aziende a conduzione familiare
  • società di capitali con sede italiana
  • TFR e altre indennità
  • veicoli
  • crediti verso lo Stato, le pubbliche amministrazioni e gli enti provinciali
  • oggetti d’arte e beni culturali

Il calcolo della tassa di successione si effettua a partire dal valore totale dell’eredità, quindi dall’insieme dei beni mobili e immobili lasciati dal defunto, dal quale bisogna sottrarre eventuali passivi ed esoneri. L’aliquota applicata varia in base al grado di parentela dell’erede, ed è calcolata direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Per quanto riguarda il coniuge e i figli, questi devono pagare l’imposta di successione soltanto sui patrimoni il cui valore eccede il milione di euro, nella misura di un’aliquota pari al 4%. Ai fratelli e alle sorelle del defunto viene riconosciuta invece un’aliquota del 6%, ma con una franchigia di 100.000 euro.
Ai parenti fino al 4° viene concessa un’aliquota sempre del 6%, ma senza franchigia, quindi sul patrimonio ereditario integrale. Infine qualsiasi altro erede deve pagare un’aliquota dell’8%, sempre senza franchigia. Nel caso di eredi con disabilità la franchigia è elevata a 1,5 milioni di euro, mentre le aliquote continuano a seguire il grado di parentela.

Il costo della tassa di successione sugli immobili

Come abbiamo visto l’imposta di successione si paga sul totale del patrimonio ricevuto in eredità, secondo un’aliquota e una franchigia variabili in base al grado di parentela. Nel caso di immobili però è necessario pagare un altro costo di successione, le tasse ipotecarie e catastali, come se si trattasse di una compravendita.
Queste imposte si calcolano in base al valore catastale dell’immobile, il cui importo può essere ottenuto a partire dai coefficienti previsti dalla legge:

  • 115,50 per la prima casa
  • 126 per la seconda casa
  • 120 per i fabbricati A e C
  • 140 per i fabbricati B
  • 60 per i fabbricati A/10
  • 40,8 peri fabbricati C/1 ed E

Per sapere quanto bisogna pagare basta moltiplicare questi coefficienti per la rendita catastale, opportunamente rivalutata del 5%.

Come pagare l’imposta di successione

La domanda per la tassa di successione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla morte del defunto, in formato telematico e utilizzando il software specifico previsto dalla nuova legge. Ricordiamo che sono esenti dalla presentazione della domanda i parenti di primo grado, purché il patrimonio non superi i 100.000€ e non sia composto da beni o diritti immobiliari di alcun tipo.

Per maggiori informazioni sulle novità relative la tassa di successione vi consigliamo di affidarvi alla consulenza e assistenza di un notaio esperto.

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