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Capriate in legno: prezzi e vantaggi

La capriata rappresenta un elemento architettonico fondamentale per distribuire uniformemente il carico degli edifici. Ecco tutti i vantaggi legati alla costruzione di una capriata in legno

29-04-2019 (Ultimo aggiornamento 08-06-2022)

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L’architettura è una scienza cui non si pensa molto spesso, sebbene ci circondi e ci riguardi più o meno direttamente ogni singolo giorno della nostra vita – una scienza letteralmente fondamentale, che dà origine alle case in cui viviamo e garantisce che si reggano in piedi mese dopo mese, anno dopo anno, e divengano sempre più confortevoli per noi e per la nostra famiglia.

Ciononostante, termini come capriata sono usati poco e perlopiù a sproposito – e forse è il caso di rimediare, specie se ci apprestiamo ad operare dei lavori di manutenzione, o meglio ancora costruzione, e non vogliamo parlare a vanvera davanti all’architetto. Alla meglio ci si fa cattiva figura, alla peggio si finisce per dare istruzioni sbagliate e potenzialmente dannose – non si scherza col tetto di casa nostra. Vediamo quindi di che si parla quando si dice “capriata”, e perché saperlo è rilevante.

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Le funzionalità della capriata

Come ben si sa, l’invenzione e/o l’impiego di cemento, ghisa e acciaio nell’edilizia è un avvenimento piuttosto recente nella storia dell’uomo – fino ad allora, e per certi versi anche a tutt’oggi, l’unico materiale di una certa durevolezza e praticità per la costruzione di tetti di abitazioni è stato il legno, come testimoniano villette di campagna, cascine, baite montane e miriadi di piccoli villaggi sparsi per la nostra bella Italia. Economico e versatile, il legno è stato impiegato tanto per elementi decorativi e funzionali quali porte, infissi e serramenti, quanto per strutture portanti dei tetti – le cosiddette capriate – e se ne vedono ancora oggi svariate versioni, diversificate per conformazioni e scelte di materiali.

La funzione della capriata, nel classico tetto a falde inclinate, è quella di assorbire la componente orizzontale delle forze diagonali trasmesse dall’orditura secondaria, così da scaricare sulla muratura portante sotto unicamente i carichi verticali – comportamento non dissimile da quello delle travi reticolari.

Capriata: le tipologie più comuni

Data l’umile quanto importante (ma soprattutto) lunga storia della capriata, è facile immaginare che se ne siano viste nel corso dei secoli svariate interpretazioni. Documentarle tutte non è di grande aiuto, oltre che eccessivo, quindi vediamone le tipologie più comuni:

Il prezzo di ognuna di queste soluzioni può variare sensibilmente a seconda delle dimensioni e del legno scelto, insieme alla complessità dell’opera stessa, soprattutto se pensiamo al rifacimento completo del tetto.

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