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Le migliori piante per l'idrocoltura

Stai pensando di dedicarti all’agricoltura idroponica? Scopri in questo articolo quali piante coltivare e quali sono gli strumenti necessari per farlo

17-07-2020 (Ultimo aggiornamento 08-06-2022)
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L’agricoltura e il giardinaggio sono in continua evoluzione, e negli ultimi anni si è fatta largo una tecnica molto particolare: l’idrocoltura. Questa particolare metodologia prevede l’uso di acqua ed argilla al posto del classico terriccio, e può essere effettuata anche a casa.

Tuttavia, affinché tutto possa funzionare a dovere, c’è bisogno di un po’ di impegno, almeno nella fase di avviamento. Vuoi scoprire tutti i segreti dell’idrocoltura e capire quali piante sono più adatte all’agricoltura idroponica? Te lo spieghiamo in questo articolo.

Cos’è l’idrocoltura e come funziona

Come già detto, l’idrocoltura è una particolare tecnica agricola che prevede l’uso di argilla, acqua ed un particolare vaso doppio per la coltivazione delle piante. Ecco alcuni passaggi da seguire per praticare l’agricoltura idroponica.

  • Prima di iniziare, è necessario pulire le radici delle piante da eventuali residui di terra, tagliando quelle secche con una forbice.

 

  • Le piante vengono messe all’interno di vasi trasparenti che, grazie ad un indicatore di livello, ci permettono di controllare costantemente il rapporto tra acqua e radici.
  • L’indicatore è in genere dotato di tre tacche, ciascuna corrispondente ai livelli di acqua minima, media (ottimale OPT) e massima. Ci ricorda di aggiungere l’acqua quando il livello del liquido scende al minimo. 

 

  • Nei vasi le piante sono sostenute da uno strato di palline di argilla espansa, che coprirà circa per due terzi l’altezza del vaso. Oltre all’argilla espansa esistono anche altri substrati adatti alla coltivazione senza terra (perlite, vermiculite, fibra di cocco, lana di roccia, zeolite, ghiaia colorata).
  • Volendo, si possono inoltre aggiungere elementi puramente decorativi, quali sassolini colorati, pietre trasparenti e palline in gel. È comunque importante che le radici siano libere di poter crescere in ogni direzione. 
  • La pianta andrà concimata come di consueto. Per iniziare, meglio usare acqua distillata ed evitare “l’acqua del rubinetto” quando troppo calcarea.

Quale vaso scegliere per l’idrcoltura?

I vasi per l’idrocoltura, come già spiegato, sono dei vasi doppi: quello interno dovrà accogliere le radici, mentre quello esterno dovrà contenere acqua, argilla espansa e l’indicatore di livello. In commercio ne esistono diversi tipi, ma realizzarne uno fai da te è piuttosto semplice. 

Ti basterà impilare un vaso più piccolo in uno più grande e forare il fondo del più piccolo per lasciar entrare le sostanze nutritive necessarie. L’unica cosa da tenere a mente sono le dimensioni: è infatti necessario che non siano troppo ampie, così da rispettare in pieno i principi che regolano il corretto funzionamento di questa tecnica.

Quali sono le piante adatte all’idrocoltura?

In linea di massima questa tecnica è adatta a tutte le piante, ma alcune riescono a trarre maggiori benefici dall’idrocoltura rispetto ad altre. È il caso delle talee, che riescono meglio di altre specie ad adattarsi all’argilla. Via libera quindi alla coltivazione di Ficus, Calathea, Pothos, Dracena e Philodendro.

Particolarmente adatte anche le piante di origine tropicale, come l’orchidea, e molte specie fiorite, quali Hibiscus, Spathiphyllum, Kalanchoe, Anthurium o Saintpaulia.

Pollice verso, invece, per le piante grasse. Queste ultime, infatti, non tollerano l’eccessiva umidità, ad eccezione di aloe e Aloe Crassulacee.

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