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Cos'è il certificato di avvenuta sanificazione e quando è obbligatorio

Cos'è il certificato di avvenuta sanificazione? Quando è obbligatorio e chi può rilasciarlo? La risposta a queste e altre domande in questo articolo

04-11-2021 (Ultimo aggiornamento 14-05-2024)
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Antonia Di Lauro

Professionista lavori domestici

Sono un'esperta di pulizie con una comprovata esperienza nel settore. Ho lavorato per diversi anni come addetta alle pulizie in diverse portinerie, dove ho sviluppato una grande manualità e una profonda conoscenza delle diverse tecniche di pulizia. Ho iniziato il mio percorso nel settore delle pul...
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La sanificazione di un ambiente include tutto quel complesso di procedure e operazioni di pulizia e disinfezione, oltre che di mantenimento della buona qualità dell’aria. Il certificato di avvenuta sanificazione è un documento che viene rilasciato dalle aziende specializzate nella sterilizzazione e nella disinfezione degli ambienti. 

Attenzione dunque: non tutte le imprese di pulizie possono efficacemente sanificare un ambiente, rilasciando un certificato che abbia valore. Pulizia e disinfezione, ma anche sterilizzazione, sono tre cose completamente diverse. In questa guida ti aiuteremo a capire meglio il funzionamento di queste procedure, al fine di aiutarti a capire come procedere.

Certificato di avvenuta sanificazione: cos’è?

Il certificato di avvenuta sanificazione viene rilasciato dalle aziende dotate degli appositi strumenti per effettuare la disinfezione degli ambienti. In pratica, sfruttando dispositivi approvati a marchio CE, questi professionisti eliminano o riducono a livelli di sicurezza i microrganismi patogeni – ovvero quelli capaci di indurre una malattia – presenti sui materiali. Per essere sicuro che la ditta specializzata che hai contattato rilasci certificati di qualità, hai bisogno di informarti un pochino.

In linea generale, per la pulizia di un ambiente non sanitario (es: uffici, negozi, ditte) dovrai assicurarti che la macchina che produce ozono o vapore sia marcata CE, e anche il prodotto deve essere marcato CE con ente notificato. 

Richiedi l’etichetta dei prodotti usati o una fotografia delle stesse, insieme ai numeri di registrazione al Ministero della Sanità. In caso non ne dispongano, è meglio rivolgersi a un altro professionista. 

La sanificazione viene solitamente effettuata usando agenti chimici detergenti in grado di riportare il carico microbico a livelli accettabili. Dal momento che il virus SARS-CoV-2 non ha ancora dinamiche di funzionamento del tutto chiare, e potrebbe essere in grado di sopravvivere per diverso tempo, la sanificazione negli ambienti di lavoro è obbligatoria

L’azienda, dunque, ha l’obbligo di tutelare lavoratori e chi di passaggio, assicurando pulizia giornaliera e sanificazione periodica di ambienti, locali, postazioni di lavoro, aree comuni. Anche le superfici con contatti frequenti devono essere disinfettate: pensiamo a schermi touch, mouse e tastiere. 

Attenzione: abbiamo detto che la sanificazione è dunque obbligatoria negli ambienti di lavoro. Quando però essa dev’essere anche certificata? Hai capito bene: per quanto l’azienda debba sanificare gli spazi, il rilascio del certificato è obbligatorio solo in alcuni casi.

L’importanza del certificato di sanificazione

Il rilascio di un certificato di sanificazione da parte di aziende specializzate non è solo una formalità, ma una conferma essenziale che gli ambienti sono stati trattati secondo standard rigorosi per ridurre significativamente la presenza di microrganismi pericolosi.

Questo documento attesta che sono state adottate tutte le misure necessarie di pulizia, disinfezione e, se applicabile, sterilizzazione per rendere l’ambiente sicuro. In contesti come strutture sanitarie, scuole o luoghi di lavoro, dove il rischio di trasmissione di malattie è più elevato, la certificazione di sanificazione è cruciale per garantire che gli spazi siano stati trattati con agenti chimici adeguati e che i protocolli di sicurezza siano stati scrupolosamente seguiti. La certificazione serve anche a rassicurare chi frequenta questi spazi che la salute pubblica è una priorità e che le misure preventive sono state efficacemente implementate.

Certificato di avvenuta sanificazione: quando è obbligatorio?

Per prima cosa, in seguito all’utilizzo di potenziali nuovi prodotti chimici durante la sanificazione, il datore di lavoro ha l’obbligo di aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi, allo scopo di tutelare i dipendenti da possibili imprevisti o contaminazioni. 

Ciò detto, il certificato di avvenuta sanificazione risulta obbligatorio quando l’azienda deve delegare la sanificazione a dei professionisti, ed è utile a garantire che queste ditte usino prodotti adeguati. La certificazione risulta dunque obbligatoria quando ci si rivolge a una ditta esterna, ed è una misura cautelativa per tutelarsi.

Esistono casi particolari in cui la certificazione è obbligatoria:

  • La riapertura di aziende collocate in aree geografiche ad elevata endemicità;
  • Aziende in cui si sono registrati focolai o casi sospetti;
  • Presenza di casi certificati di Covid-19;
  • Ambienti sanitari.

La circolare ministeriale raccomanda che le superfici degli ambienti sanitari vengano disinfettate tramite l’utilizzo di ipoclorito di sodio, con percentuale di cloro attivo 0,1-0,5%, etanolo al 62-71% o perossido di idrogeno (acqua ossigenata) allo 0,5%, per un tempo di contatto adeguato.

Per quanto riguarda invece gli ambienti non sanitari, il datore di lavoro è obbligato a rivolgersi a imprese specializzate solo nel caso in cui si siano verificati episodi di Covid-19. In questo caso, per il bene dei dipendenti, è opportuno effettuare una pulizia e poi una corretta sanificazione secondo le modalità indicate nella circolare n. 5443 del 2 febbraio 2020 del Ministero della Salute. 

All’interno di un certificato di avvenuta sanificazione troverai l’elenco completo dei prodotti che la ditta ha utilizzato per sanificare l’ambiente.  Ti verranno inoltre illustrate le procedure necessarie a non contaminare la stanza subito dopo che è stata disinfettata.

Chi può sanificare un locale?

Possono svolgere interventi di sanificazione solo le imprese iscritte all’albo speciale (presso la Camera di Commercio competente che attesta il rispetto dei requisiti stabiliti dalla legge 82/94 attuata con DM 274/97) che usano prodotti marcati CE

Pulizia o sanificazione?

La pandemia è un fenomeno relativamente nuovo per le attuali generazioni. Si tende a fare dunque parecchia confusione tra i due termini, spesso usandoli come sinonimi. La verità è che la pulizia è quella che eseguiamo regolarmente in un ambiente per rimuovere una parte di sporco, mentre la sanificazione abbatte la carica microbica di una zona, riducendo l’incidenza di virus e batteri. Prima di effettuare una sanificazione, è obbligatorio effettuare la pulizia dell’ambiente. Le due cose non sono intercambiabili, né mutualmente esclusive. 

Dopo la pulizia, si può procedere alla sanificazione di un ambiente. 

Domande frequenti:

  • Chi può fare la sanificazione?

    Possono svolgere interventi di sanificazione solo le imprese iscritte all’albo speciale, presso la Camera di Commercio competente che attesta il rispetto dei requisiti stabiliti dalla legge.

  • Come viene fatta la sanificazione?

    La sanificazione viene fatta negli ambienti richiesti tramite diffusione di composti chimici che ossidano o distruggono la carica microbica, rendendola inerte nel primo caso, o eliminandola.

  • Cos’è la sanificazione ambientale?

    La sanificazione ambientale è una procedura che elimina o riduce a livelli di sicurezza i microrganismi patogeni che causano virus o malattie.

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