Agibilità e Abitabilità differenze e a chi rivolgersi per ottenerla
L'abitabilità è una certificazione fondamentale durante l'acquisto di un immobile; ecco alcuni consigli utili per effettuare al meglio queste procedure
Certificato di agibilità e di abitabilità: cosa sono, quando si richiedono
Il documento di agibilità è una certificazione che attesta che un determinato edificio e i suoi impianti, secondo la legge, abbiano sufficienti requisiti di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico. Per molto tempo si è fatta confusione fra agibilità e abitabilità, che erano due cose distinte, ma che non lo sono più: la seconda, infatti, è stata soppressa nel 2013 e le sue competenze sono confluite nella prima. Cerchiamo di capire.
Cos’è il certificato di agibilità e cosa lo distingue dall’ abitabilità?
Il certificato di agibilità di un immobile è un documento ufficiale che attesta la sussistenza (relativamente a parametri di legge) di sufficienti condizioni di sicurezza, salubrità, igiene, risparmio energetico di una casa e dei suoi impianti. Esso è rilasciato dalla figura competente del comune ed è d’obbligo sia per edifici civili, che per quelli commerciali e industriali, quando sono soggetti a ristrutturazioni totali o parziali o se sono nuove costruzioni.
Questa certificazione può essere rilasciata per l’intero edificio e, da qualche anno, anche per un immobile al suo interno con precise indicazioni. Tale documento deve rispecchiare sempre la situazione reale, quindi, in caso di qualunque modifica all’edificio (o interna a un appartamento), andrebbe aggiornato.
In passato il certificato di abitabilità e di agibilità erano documenti differenti. Se l’ abitabilità era rilasciata alla fine dei lavori delle abitazioni residenziali e concentrava l’attenzione su igiene/sanità (quindi si aveva anche se l’edificio rispettava le norme tecniche solo in parte), l’agibilità si attestava alla fine delle opere strutturali ed era quindi di interesse anche, ma non solo edilizio.
Normative vigenti, introdotte dal Governo Monti per snellire la burocrazia, hanno soppresso l’abitabilità, le cui competenze sono confluite nell’agibilità. In questo senso oggi si utilizzano talvolta come sinonimi, anche se non è del tutto corretto.
Quando va richiesta l’ agibilità
La certificazione di agibilità oggi è obbligatoria per
- la compravendita e l’affitto di una casa;
- per vivere in un’abitazione;
- per esercitare qualunque attività in un immobile non residenziale;
- per permettere il ricongiungimento familiare.
Se la certificazione di agibilità è omessa, il responsabile incorre in una pena pecuniaria che varia in base ai giorni di ritardo rispetto al termine dei lavori. Periodicamente le autorità verificano a campione il 5% dei certificati rilasciati il mese precedente, per confermare l’agibilità, sospenderla o revocarla.
Come si richiede l’agibilità
I certificati di agibilità e abitabilità vanno richiesti al Comune presentando una precisa lista di documenti e compilando il modulo predisposto richiesto, contenente i dati della casa, dei proprietari, dei comproprietari, dell’amministratore (se la richiesta è del condominio) e le relative firme. I documenti da presentare al Comune e i costi possono cambiare da regione a regione.
Il certificato di agibilità oggi può essere sostituito dalla Segnalazione certificata di agibilità, ovvero da un’auto-certificazione del direttore dei lavori o da un altro professionista autorizzato. Questi dovrà mettere nero su bianco che la casa rispetta il progetto presentato.
Grazie a questo documento, è possibile utilizzare la casa. Questa nuova versione del certificato può riguardare singoli edifici o anche una porzione, purché siano autonoma dal punto di vista funzionale e che le strutture connesse, cioè impianti e parti comuni, siano stati collaudati e completati.