Errori da evitare quando acquisti un sistema di videosorveglianza
Vuoi installare un sistema di videosorveglianza? Scopri gli errori più comuni da evitare: dalla scelta delle telecamere al rispetto della privacy, tutti i consigli per proteggere casa tua nel modo giusto.

Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Non valutare le reali esigenze di sicurezza
- Scegliere telecamere inadeguate all'ambiente
- Posizionamento scorretto delle telecamere
- Ignorare le normative sulla privacy
- Non sfruttare le detrazioni fiscali disponibili
Stai pensando di proteggere la tua casa con un sistema di videosorveglianza? La sicurezza domestica è una priorità sempre più sentita, ma scegliere l’impianto giusto non è semplice come sembra. Molte persone commettono errori che compromettono l’efficacia del sistema o che comportano sprechi di denaro. Dalla scelta della risoluzione delle telecamere alla corretta pianificazione del posizionamento, passando per gli aspetti normativi sulla privacy e le opportunità di detrazione fiscale, ci sono diversi fattori che devi considerare per garantirti un sistema davvero efficace e a norma di legge.
Non valutare le reali esigenze di sicurezza
Il primo e più grave errore è quello di acquistare un sistema di videosorveglianza senza aver prima analizzato attentamente le tue necessità. Molti si fanno influenzare da offerte commerciali o da sistemi standardizzati che non corrispondono alle caratteristiche specifiche della loro abitazione.
Prima di procedere con l’acquisto, dovresti domandarti quali sono le aree che vuoi monitorare: l’ingresso principale, il giardino, il garage o l’intero perimetro dell’abitazione? Ogni zona richiede un tipo specifico di telecamera con caratteristiche tecniche diverse. Ad esempio, per riconoscere i volti delle persone che si avvicinano alla porta d’ingresso avrai bisogno di telecamere ad alta risoluzione posizionate all’altezza giusta, mentre per monitorare ampi spazi esterni potrebbero essere sufficienti telecamere grandangolari con risoluzione inferiore.
Un’analisi preventiva ti permette anche di valutare se integrare il sistema di videosorveglianza con altre soluzioni di sicurezza già presenti, come sistemi di allarme o controllo accessi. L’integrazione di diversi dispositivi in un ecosistema unificato aumenta notevolmente l’efficacia complessiva della protezione e ti consente di gestire tutto da un’unica interfaccia.
Scegliere telecamere inadeguate all’ambiente
Un errore molto comune riguarda la scelta di telecamere non adatte all’ambiente in cui verranno installate. Le telecamere interne non sono progettate per resistere a condizioni atmosferiche avverse, mentre quelle esterne dovrebbero avere una buona protezione contro polvere e umidità. Se installi una telecamera da interno in giardino o sul balcone, nel giro di pochi mesi il dispositivo si deteriorerà a causa di pioggia, sole e sbalzi termici, costringendoti a sostituirlo con una spesa aggiuntiva.
Le telecamere per esterni devono avere una certificazione IP (Ingress Protection) adeguata: il primo numero indica la protezione dalla polvere, il secondo dall’acqua. Per un’installazione esterna dovresti cercare almeno una certificazione IP66, che garantisce protezione totale dalla polvere e da forti getti d’acqua. Inoltre, verifica che le telecamere possano operare nell’intervallo di temperature tipiche della tua zona geografica, soprattutto se vivi in aree con inverni rigidi o estati particolarmente calde.
Un altro aspetto critico è la risoluzione delle telecamere. Molti sottovalutano questo parametro e si ritrovano con immagini sgranate che non permettono di identificare volti o targhe. Per un sistema efficace, le telecamere di sorveglianza ad alta risoluzione offrono una migliore qualità dell’immagine, fondamentale per fornire prove utilizzabili in caso di necessità. Orientati verso telecamere con risoluzione minima Full HD (1080p), mentre per le zone critiche come l’ingresso principale potresti considerare modelli 4K che garantiscono dettagli ancora più nitidi.
Posizionamento scorretto delle telecamere
Anche il miglior sistema di videosorveglianza risulta inefficace se le telecamere sono posizionate male. Questo è uno degli errori più frequenti e può vanificare completamente l’investimento. Se il riconoscimento facciale fa parte degli obiettivi, posizionare le telecamere troppo angolate può vanificare gli sforzi. L’angolazione, l’altezza e la direzione di ogni telecamera devono essere studiate con attenzione in base allo scopo specifico.
Per le telecamere all’ingresso principale, l’altezza ideale è tra i 2 e i 2,5 metri, con un’inclinazione che permetta di inquadrare i volti delle persone che si avvicinano alla porta. Evita di installarle troppo in alto o con angolazioni troppo pronunciate, altrimenti riprenderai solo la sommità della testa dei visitatori, rendendo impossibile l’identificazione. Per il giardino o il perimetro esterno, invece, puoi optare per posizionamenti più elevati che offrano una visione d’insieme più ampia.
È molto comune installare telecamere ad infrarossi in posti sbagliati, dove gli infrarossi sono parzialmente bloccati o puntano troppo su pareti o muri. Le telecamere con visione notturna utilizzano LED infrarossi che si riflettono sulle superfici vicine: se posizioni la telecamera troppo vicino a un muro o sotto una tettoia, di notte otterrai solo immagini sovraesposte e inutilizzabili. Assicurati che ci sia spazio sufficiente davanti all’obiettivo e che non ci siano ostacoli che possano interferire con il fascio infrarosso.
Un consiglio molto importante è quello di posizionare le telecamere in punti difficilmente raggiungibili, per evitare eventuali sabotaggi da parte dei ladri. Anche se devi mantenerle a un’altezza che garantisca un buon angolo di ripresa, cerca di renderle il meno accessibili possibile, magari proteggendole con staffe antivandalo o installando telecamere con sistema antimanomissione che invii un allarme se qualcuno tenta di spostarle o coprirle.
Ignorare le normative sulla privacy
Un errore che può avere conseguenze legali serie è quello di non rispettare le normative sulla privacy e sul trattamento dei dati personali. Un altro errore comune è quello di non tener conto delle normative relative alla tutela della privacy e al trattamento dei dati. In Italia, l’installazione di sistemi di videosorveglianza è regolamentata dal GDPR e dalle linee guida del Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Le telecamere devono inquadrare esclusivamente la tua proprietà privata e non possono riprendere aree pubbliche come marciapiedi, strade o le proprietà dei vicini. Se per motivi tecnici è inevitabile inquadrare anche porzioni di spazio pubblico, devi oscurare digitalmente quelle zone nelle registrazioni. Inoltre, sei obbligato a posizionare dei cartelli informativi ben visibili che avvertano della presenza delle telecamere, indicando il titolare del trattamento e le finalità della videosorveglianza.
Le registrazioni possono essere conservate per un periodo massimo di 24-48 ore, salvo specifiche esigenze che devi essere in grado di giustificare. Dovrai inoltre predisporre un’informativa privacy completa e, se il sistema permette l’accesso remoto tramite internet, adottare misure di sicurezza informatica adeguate per proteggere i dati da accessi non autorizzati. Questo include l’utilizzo di password complesse, l’aggiornamento regolare del firmware delle telecamere e, preferibilmente, la configurazione di una rete separata per i dispositivi di sorveglianza.
Non sfruttare le detrazioni fiscali disponibili
Un ultimo errore, questa volta di natura economica, è quello di non informarsi sulle agevolazioni fiscali disponibili per l’acquisto di sistemi di videosorveglianza. Il Bonus sicurezza 2025 permette di beneficiare di una detrazione fiscale per le spese relative all’acquisto di sistemi antifurto, allarmi e videosorveglianza. Nello specifico, dal 2025, la detrazione può essere del 50% per le spese sostenute sulla prima casa (abitazione principale) fino a un massimale di 96.000 euro, mentre per le seconde case la percentuale scende al 36%.
Per poter usufruire di queste detrazioni è fondamentale seguire le procedure corrette: le spese devono essere pagate tramite bonifico bancario o postale “parlante”, che riporti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita IVA dell’azienda che effettua i lavori. Conserva accuratamente tutte le fatture e la documentazione relativa all’installazione, perché potrebbero esserti richieste in caso di controlli fiscali.
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Domande frequenti:
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Quanto costa un impianto di videosorveglianza per casa?
Il costo varia in base al numero di telecamere e alle caratteristiche del sistema, con prezzi che vanno da poche centinaia a diverse migliaia di euro. Puoi beneficiare del Bonus sicurezza 2025 con detrazioni del 50% per la prima casa (fino a 96.000 euro) o del 36% per le seconde case. È consigliabile richiedere più preventivi per confrontare le offerte dei professionisti.
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Dove posizionare le telecamere di videosorveglianza in casa?
Le telecamere all'ingresso vanno posizionate tra i 2 e i 2,5 metri di altezza con inclinazione che inquadri i volti, mentre per il perimetro esterno si preferiscono posizionamenti più elevati per una visione d'insieme. È fondamentale evitare ostacoli che interferiscano con la visione notturna a infrarossi e posizionarle in punti difficilmente raggiungibili per prevenire sabotaggi. Le telecamere devono inquadrare solo la tua proprietà privata, non aree pubbliche o dei vicini.
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Che risoluzione deve avere una telecamera di videosorveglianza?
Per un sistema efficace è consigliabile una risoluzione minima Full HD (1080p) che permetta di identificare chiaramente volti e dettagli. Per le zone critiche come l'ingresso principale è preferibile optare per telecamere 4K che offrono una qualità ancora superiore. Una risoluzione troppo bassa produce immagini sgranate inutilizzabili come prova in caso di necessità.