Cos'è l'anagrafe condominiale obbligatoria e quali sono gli obblighi dell'amministratore
L'anagrafe condominiale è un documento obbligatorio, utile a condomini e amministratore: ecco come funziona, quali dati contiene e perché è importante

Maria Francesca Pinna
Content Manager
- Cos’è l’anagrafe condominiale
- Cosa contiene l’anagrafe condominiale obbligatoria
- Gli obblighi dei condomini sull’anagrafe condominiale
- Gli obblighi dell’amministratore sull’anagrafe condominiale
- Perché l’anagrafe è utile anche per il singolo condomino
L’anagrafe condominiale è uno strumento previsto dalla legge per migliorare la gestione dei condomini e garantire maggiore trasparenza nei rapporti tra amministratore e le persone che abitano nello stesso palazzo o plesso. Introdotta con la Riforma del condominio (legge 220/2012), si tratta di un vero e proprio registro in cui vengono raccolte e aggiornate tutte le informazioni fondamentali relative agli immobili, ai proprietari, agli inquilini e agli eventuali diritti reali o personali sulle unità immobiliari.
Cos’è l’anagrafe condominiale
L’anagrafe condominiale è obbligatoria per tutti i condomini e rappresenta una banca dati utile all’amministratore per gestire al meglio gli aspetti amministrativi, tecnici e legali del plesso in cui opera. Serve, ad esempio, a sapere con certezza chi abita effettivamente in un appartamento, chi ne è il proprietario, chi paga le spese straordinarie e ordinarie e chi è eventualmente titolare di un diritto di usufrutto, uso o abitazione. Inoltre, è un documento importante nel caso in cui l’amministratore venga sostituito: qui si possono trovare tutti i contatti utili per notificare comunicazioni ufficiali del condominio in caso di interventi edilizi più o meno urgenti.
Per esempio, se avviene un guasto all’ascensore del condominio sapere chi è l’effettivo utilizzatore dell’appartamento è essenziale per intervenire rapidamente, specialmente se il proprietario non vive nell’immobile e l’unità è affittata. Quindi bisogna anche segnalare i nominativi di eventuali inquilini in affitto.
Cosa contiene l’anagrafe condominiale obbligatoria
Secondo quanto stabilito dall’articolo 1130 del Codice Civile, l’anagrafe deve contenere:
- dati anagrafici dei proprietari
- eventuali titolari di diritti reali o personali di godimento (per esempio i figli che godono di usufrutto gratuito)
- dati catastali delle singole unità immobiliari
- ogni informazione utile relativa alle condizioni di sicurezza degli impianti.
Le informazioni devono essere raccolte in modo ordinato e aggiornato per semplificare le attività dell’amministratore, che così ha un quadro chiaro e completo del condominio, ma anche per evitare eventuali contenziosi tra vicini.
Gli obblighi dei condomini sull’anagrafe condominiale
Ogni condomino ha l’obbligo di fornire all’amministratore i propri dati personali, comprensivi di codice fiscale e indirizzo, oltre ai dati catastali aggiornati dell’immobile. Questo dovere si estende anche ai titolari di diritti di godimento come gli usufruttuari, i comodatari e gli inquilini. Per esempio, il proprietario di un appartamento affittato deve comunicare all’amministratore i dati del locatario, specificando che si tratta di un contratto di locazione e fornendo anche i riferimenti temporali (data di inizio e fine).
Le informazioni devono essere fornite in tempi rapidi e ogni volta che si verifica una variazione (ad esempio, un cambio di inquilino o la vendita dell’immobile). In caso di mancato adempimento, l’amministratore può richiedere i dati mancanti per vie legali e addebitare le eventuali spese sostenute al condomino inadempiente.
Gli obblighi dell’amministratore sull’anagrafe condominiale
L’amministratore, dal canto suo, ha l’obbligo di costituire l’anagrafe condominiale alla sua nomina e di mantenerla costantemente aggiornata: deve sollecitare i condomini a fornire le informazioni necessarie e predisporre un sistema di archiviazione sicuro e accessibile, anche in formato digitale, monitorarne la veridicità, tenerle aggiornate.
In pratica, deve essere in grado di fornire sempre informazioni precise sulla proprietà e l’utilizzo delle singole unità immobiliari, comprese le eventuali modifiche intervenute nel tempo. Se il condomino comunica un cambio di intestazione catastale, ad esempio a seguito di una successione ereditaria, l’amministratore deve aggiornare tempestivamente l’anagrafe.
Un aspetto importante da sottolineare è che l’amministratore non può inventarsi le informazioni: se il condomino non li fornisce, deve reperirli autonomamente tramite strumenti ufficiali come l’accesso al catasto, se non nei casi in cui il regolamento di condominio lo preveda esplicitamente o in presenza di specifici mandati. Se questi dati non vengono aggiornati si può anche sostituire l’amministratore di condominio inadempiente.
Inoltre, l’amministratore deve tutelare la privacy dei soggetti coinvolti. L’accesso all’anagrafe è possibile solo da parte dei condomini e in relazione a informazioni che li riguardano o che hanno rilevanza per la gestione del condominio. La condivisione indiscriminata dei dati raccolti, quindi, è vietata e può configurare una violazione della normativa in materia di protezione dei dati personali (GDPR).
Perché l’anagrafe è utile anche per il singolo condomino
Spesso si sottovaluta l’importanza di un’anagrafe condominiale aggiornata. In realtà, può fare la differenza anche per il singolo condomino. Ad esempio, in caso di controversie sulla ripartizione delle spese, un’anagrafe completa può aiutare a chiarire la situazione patrimoniale del condominio e la reale titolarità degli immobili.
Oppure, in caso di lavori straordinari che richiedano la convocazione dell’assemblea o la maggioranza dei millesimi, sapere con esattezza chi ha diritto di voto (e in che misura) può evitare vizi procedurali e contestazioni successive.
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