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Spese trasloco detraibili: ecco quali sono

Il Bonus mobili 2021 offre la possibilità di recuperare anche il 50% delle spese sostenute per i traslochi: ecco a chi spetta e quali sono

17-09-2021 (Ultimo aggiornamento 28-02-2022)
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Affrontare un trasloco è sicuramente un impegno non facile, che richiede tempo e la scelta di una ditta specializzata in grado di agevolare l’operazione. I traslochi rappresentano una voce di spesa importante, ma quel che non tutti sanno è che in alcuni casi possono beneficiare di una detrazione fiscale. Il Bonus Mobili, che è stato prorogato dal governo anche nel 2021, permette di portare in detrazione le spese sostenute per il trasloco, nello specifico solo quelle per il trasporto e il montaggio di mobili e grandi elettrodomestici. Come per l’acquisto dei mobili, per usufruire del Bonus bisogna associare la spesa sostenuta per il trasloco a una ristrutturazione. Ecco cosa c’è da sapere, a chi spetta la detrazione e per quali spese.

Trasloco: quali sono le spese detraibili

Il Bonus Mobili 2021 permette a coloro che ristrutturano casa di beneficiare di una detrazione del 50% delle spese sostenute fino a un importo massimo di 10.000 euro. L’agevolazione fiscale consente di detrarre le spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici in seguito a una ristrutturazione della propria abitazione. Tra le spese che si possono portare in detrazione ci sono anche quelle sostenute per il trasporto e montaggio di mobili, arredi e grandi elettrodomestici nell’immobile che è oggetto della ristrutturazione. Le eventuali spese sostenute per il deposito dei mobili, in attesa del trasloco, invece non sono detraibili.

Facciamo un esempio pratico. Una persona che in seguito alla ristrutturazione di un immobile deve effettuare un trasloco, potrà beneficiare delle agevolazioni previste per il trasporto e montaggio dei mobili e degli elettrodomestici acquistati nel proprio negozio di fiducia per la casa ristrutturata.

Nel caso in cui i mobili vengano acquistati nel negozio di fiducia, ma la casa non è ancora pronta per il trasloco, sarà necessario affidarsi a un servizio di deposito e custodia. In questo caso, le spese per il trasporto e il montaggio potranno essere portate in detrazione, ma quelle relative al deposito no.

Trasloco: chi può richiedere la detrazione

Ora che sappiamo quali sono le spese detraibili per i traslochi, vediamo chi sono i beneficiari dell’agevolazione. La detrazione prevista dal Bonus Mobili 2021 può essere richiesta dal proprietario dell’immobile, dalle persone che vivono in un immobile in usufrutto o hanno un regolare contratto di locazione, dal convivente o da un familiare del proprietario dell’immobile e da un acquirente di un immobile con compromesso registrato.

Trasloco: come richiedere la detrazione

Per poter richiedere il bonus per le spese di trasloco e montaggio dei mobili acquistati, tutti i pagamenti devono essere tracciabili. Sono validi gli acquisti di mobili e servizi di trasloco che siano pagati con carte di credito o debito, con bonifico parlante, o anche attraverso un finanziamento.

La richiesta del bonus andrà presentata contestualmente alla dichiarazione dei redditi, a cui il beneficiario dovrà allegare la documentazione fiscale relativa alla spesa sostenuta. Questo perché la detrazione viene erogata sotto forma di rimborso fiscale IRPEF risultate a credito nel 730 o nel modello Unico. Per questo motivo, è importante che i pagamenti devono essere tracciabili e le fatture relative al lavoro contenere i dettagli delle spese sostenute.

La detrazione è valida per il 50% per importi di spesa fino a 10.0000 euro e verrà erogata come credito Irpef in 10 anni, con 10 quote annuali di uguale importo. Ad esempio, se si spendono 10.000 per l’acquisto, il trasporto e il montaggio dei mobili, si avrà diritto a un rimborso di 5.000 euro, cioè il 50%. Questo rimborso sarà erogato in 10 quote da 500 euro, rimborsate nei 10 anni successivi.

Il beneficiario della detrazione dovrà quindi impegnarsi a conservare tutta la documentazione fiscale per usufruire delle agevolazioni per i 10 anni conseguenti alla richiesta. Tra i documenti da conservare ci sono la dichiarazione di ristrutturazione o manutenzione straordinaria, le fatture di acquisto di beni e servizi, e le ricevute di pagamento.

 

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