Come e quando potare gli alberi di mimosa
Non sai come potare l'albero di mimosa che hai in giardino? Ecco tutte le informazioni utili per mantenerlo in salute e farlo crescere in modo armonioso
Susanna Rigutti
Esperta in Agricoltura e Giardinaggio
- Come e quando potare la mimosa: consigli utili
- Potatura di una mimosa troppo alta: cosa bisogna sapere
- Quando potare la mimosa?
- Come potare la mimosa?
- Costi della potatura della mimosa
- Conclusione
Come e quando potare la mimosa: consigli utili
Hai un albero di mimosa in giardino e pensi che sia arrivato il momento di potarlo? Si tratta di un’operazione fondamentale che, se eseguita correttamente, consente alla pianta di crescere in modo più forte, armonioso e in salute, eliminando i rami secchi o malati. Attenzione però: ogni specie vegetale ha caratteristiche diverse e necessita di accorgimenti specifici, tenendo conto anche della relazione tra potatura e fasi lunari, spesso considerate da chi pratica il giardinaggio tradizionale.
Le origini della mimosa risalgono al continente australe e in particolare alla Tasmania. Si tratta di una pianta sempreverde caratterizzata da una fioritura spettacolare, molto diffusa in Italia anche per il simbolismo legato alla Festa della Donna. È una pianta resistente che non necessita di cure complesse, ma occorre seguire alcune accortezze per mantenerla sana e vigorosa: potarla nei momenti giusti, evitare i ristagni d’acqua, proteggerla dal freddo intenso e dai venti forti.
In questa guida scopriremo nel dettaglio come e quando potare la mimosa, quali strumenti utilizzare e quali sono le tecniche più adatte per evitare danni. Approfondiremo anche la differenza tra una pianta coltivata in vaso e una piantata in piena terra, così da ottenere sempre i migliori risultati.
Potatura di una mimosa troppo alta: cosa bisogna sapere
La potatura degli alberi di mimosa troppo alti deve essere fatta con attenzione: a differenza di molte altre piante ornamentali, la mimosa va potata soprattutto da giovane, mentre da adulta può essere lasciata crescere in modo più libero, limitandosi agli interventi di pulizia. Nei primi anni si parla di “potatura di allevamento”, che serve a contenere la crescita eccessiva e a dare alla pianta una forma ordinata e compatta.
Il primo intervento può essere anche drastico: si tagliano i rami che partono dai principali, lasciando il tronco di base libero per circa 30-40 cm. Questo riduce la vigoria vegetativa e stimola una crescita più armoniosa. Le potature successive dovranno invece puntare al mantenimento della forma, eliminando rami troppo lunghi, incrociati o che alterano l’equilibrio della chioma.
In età adulta, gli interventi si limitano a rimuovere foglie e rami secchi, controllando che la pianta non si ispessisca troppo al centro: un’eccessiva densità potrebbe ridurre la circolazione dell’aria e favorire funghi e parassiti. Ricorda che la mimosa tende a ricacciare rapidamente dopo un taglio, quindi è importante bilanciare potatura e crescita naturale.
Quando potare la mimosa?
La potatura della mimosa va programmata nel periodo corretto per non compromettere la fioritura. In generale, si consiglia di intervenire subito dopo la fioritura, quando i boccioli si sono già aperti e la pianta ha concluso il suo ciclo riproduttivo. In questo modo si evita di tagliare rami che porteranno i fiori nella stagione successiva.
Per la mimosa comune, la potatura si effettua in primavera, spesso tra marzo e aprile, a seconda della zona climatica. Le varietà particolari, come la “quattro stagioni”, possono richiedere interventi anche due volte l’anno, data la loro fioritura prolungata. In ogni caso, meglio evitare i periodi di gelo, perché i tagli freschi sono più sensibili alle basse temperature.
Oltre alla potatura principale, è consigliabile un controllo periodico per eliminare mensilmente rami secchi o danneggiati, mantenendo così la pianta in condizioni ottimali.
Come potare la mimosa?
La mimosa è una pianta robusta e resistente, ma la potatura deve seguire alcune regole fondamentali. In natura può arrivare fino a 25 metri, mentre in giardino di solito resta tra i 3 e i 5 metri. È importante ricordare che tollera bene la siccità, ma teme i ristagni idrici, che possono provocare marciumi radicali.
Per potare correttamente la mimosa servono strumenti adeguati: cesoie ben affilate, un seghetto per i rami più grossi e, se necessario, una scala stabile. Dopo il taglio, è buona norma applicare un mastice cicatrizzante per favorire la guarigione ed evitare infezioni. Nei primi anni si punta a dare la forma desiderata, mentre in età adulta si interviene solo per contenere e ripulire.
Attenzione particolare va prestata alle mimose coltivate in vaso: in questo caso la potatura deve essere più frequente e mirata, perché lo spazio limitato riduce lo sviluppo naturale e può portare a un ingombro eccessivo della chioma.
Infine, ricorda che ogni intervento deve rispettare eventuali regolamenti comunali sulla potatura delle piante ad alto fusto. In alcune zone vigono vincoli paesaggistici o ambientali che impongono autorizzazioni, anche per le piante in giardino privato. Per questo motivo, se non sei sicuro, è meglio affidarsi a un giardiniere esperto: eviterai errori di taglio e possibili sanzioni.
Costi della potatura della mimosa
I costi per la potatura di una mimosa variano in base all’altezza della pianta e alla difficoltà dell’intervento. In media, un’operazione professionale può costare tra 80 e 200 euro per un singolo albero, a seconda che si tratti solo di una pulizia dei rami secchi o di un lavoro di contenimento strutturale. Se la mimosa è molto alta e necessita di tecniche particolari (come piattaforme o tree climbing), il prezzo può salire ulteriormente.
Conclusione
La potatura della mimosa è un intervento indispensabile per garantire lunga vita e splendida fioritura alla pianta. Farla nei periodi giusti, con gli strumenti adeguati e rispettando le regole locali, ti permetterà di godere ogni anno dei caratteristici fiori gialli che annunciano la primavera.
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Domande frequenti:
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Dove posizionare la pianta di mimosa?
La mimosa è una pianta a crescita veloce (può arrivare anche a 50-100 cm l’anno) e per prosperare richiede pieno sole e un terreno ben drenato, neutro o leggermente acido. La selezione conosciuta come “mimosa quattro stagioni” (Acacia retinodes) è più tollerante ai terreni calcarei ed è spesso utilizzata come portainnesto per l’acacia dealbata. È importante posizionarla in una zona riparata dal vento e dalle gelate, che possono danneggiare fiori e rami giovani.
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Quando si pianta l'albero di mimosa?
Il periodo migliore per piantare la mimosa è la primavera, tra marzo e maggio, quando le temperature sono miti e la pianta può attecchire rapidamente. Nelle zone dal clima più dolce si può effettuare il trapianto anche in autunno, evitando però i periodi di gelo.
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Quanto dura la mimosa?
La durata media di una mimosa è di circa 15-20 anni, ma la sua longevità dipende dalle cure e dalle condizioni climatiche. In terreni ben drenati e con la giusta esposizione solare può vivere più a lungo, mentre in suoli troppo umidi rischia di ammalarsi di marciume radicale.
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Come curare la mimosa in inverno?
Durante i mesi freddi la mimosa va innaffiata raramente, solo quando il terreno è molto secco, per evitare ristagni d’acqua. Nelle zone soggette a gelate è consigliabile proteggere la base con uno strato di pacciamatura e, nel caso di piante giovani o coltivate in vaso, coprire la chioma con teli protettivi traspiranti.
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Quando si pota un albero di mimosa?
La potatura della mimosa si effettua in primavera, subito dopo la fioritura (marzo-aprile), per non compromettere lo sviluppo dei boccioli. Le varietà rifiorenti possono essere potate leggermente anche due volte l’anno. In ogni caso, è bene evitare tagli drastici nei mesi freddi, poiché i rami recisi sono più sensibili ai danni da gelo.
