Trattativa per l'acquisto di una casa: come negoziare
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Trattativa per l'acquisto di una casa: tutto ciò che devi sapere

Hai trovato la casa perfetta ma supera il tuo budget? Metti in pratica i nostri consigli per negoziare il prezzo durante la trattativa d'acquisto della casa

Ultimo aggiornamento 25-09-2025
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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L’acquisto di una casa rappresenta uno dei passaggi più significativi ed emozionanti nella vita di una persona. Tuttavia, il percorso può rivelarsi complesso: tra ricerca, visite, verifiche documentali, trattativa e rogito, le variabili sono molte. Per affrontarlo con sicurezza serve una visione chiara delle fasi e delle leve negoziali utili a ottenere condizioni migliori.

 

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Di seguito trovi consigli pratici per agevolare la trattativa e contrattare un prezzo più vantaggioso, insieme a un capitolo aggiornato su costi e agevolazioni 2025 (imposte prima casa, Fondo garanzia mutui, provvigioni).

Immobile in trattativa: cosa controllare durante le visite?

Si può usare un bonus casa più volte Ecco la risposta del Fisco

Shutterstock

Hai trovato la casa giusta per zona e caratteristiche? Ottimo. Ma la “prova del nove” è la visita in loco, momento decisivo per raccogliere elementi utili alla negoziazione. Ecco su cosa concentrarti:

  • Valuta la zona: servizi (scuole, trasporti, negozi), rumori e prossimità a infrastrutture (strade a scorrimento, ferrovie, aeroporti) che possono penalizzare il valore. La distanza da lavoro e necessità quotidiane incide sulla qualità di vita e sul prezzo giustificabile.
  • Spazi comuni ed esterni: stato di vano scale, facciate, tetto, ascensore, aree verdi. Segni di incuria preannunciano futuri costi condominiali. Se in condominio, chiedi se esistono delibere su interventi straordinari: potrebbero incidere a breve sul tuo budget.
  • Garage/parcheggio: spesso sottovalutato, ma incide su comodità quotidiana e valore. Un box o posto auto può fare la differenza in aree centrali.
  • Interni e impianti: dimensioni e distribuzione, esposizione e luminosità, qualità finiture, stato di impianti elettrico e idraulico (prevedi eventuali adeguamenti).
  • Entità dei lavori: se noti interventi necessari, chiedi preventivi indicativi: saranno argomenti per la trattativa (sconto o lavori a carico del venditore).
  • Regolarità urbanistico-catastale: prima dell’offerta richiedi documenti e conformità (atto di provenienza, planimetria/visure, APE, conformità impianti, rendiconti condominiali). Un’anomalia può bloccare la compravendita o diventare leva di sconto.

Trattativa immobiliare: consigli per la negoziazione

Shutterstock

La trattativa è un processo di negoziazione: serve preparazione, empatia e dati. Ecco le mosse che fanno la differenza:

  • Costruisci rapporto: riconosci l’aspetto emotivo per il venditore; l’empatia spesso apre margini sull’economico.
  • Offerta motivata: basala su comparabili di zona, stato dell’immobile e costi di lavori. Aggiungi termine di validità (es. 7–10 giorni) per evitare stalli.
  • Flessibilità su tempi e accessori: se al venditore serve più tempo per liberare l’immobile, puoi scambiare flessibilità su consegna con uno sconto. In alternativa, chiedi che restino arredi utili o piccole sistemazioni pre-rogito.
  • Evidenzia criticità con garbo: rumori, assenza ascensore, facciate usurate… sono elementi reali che giustificano un aggiustamento del prezzo o altre concessioni (es. spese a carico venditore).
  • Con agenzia immobiliare: considera anche le commissioni nell’importo complessivo: incideranno sul tuo budget e sulla flessibilità del venditore.

Trattativa acquisto casa: quanto offrire per contrattare il prezzo?

Per definire un’offerta sostenibile:

  • Ricerca comparabili: analizza immobili simili venduti nell’ultimo periodo nella stessa zona.
  • Stima lavori: quantifica gli interventi necessari (impianti, infissi, facciate, bagno/cucina) e usa il dato come leva.
  • Budget massimo: includi costi accessori (imposte, provvigione, perizia/mutuo, trasloco, arredi) e riserva per imprevisti.
  • Controfferte: prepara un ventaglio (min/target/max) e una strategia in step, per non esaurire subito il margine.
  • Fattori non-prezzo: tempi di consegna, arredi inclusi, ripartizione spese minori o piccoli lavori pre-rogito.

In molti mercati urbani italiani uno sconto orientativo proponibile si colloca tra il 5% e il 10% del prezzo richiesto, da calibrare su domanda locale, condizioni dell’immobile e urgenza del venditore. Su una casa da 180.000 €, un 7–8% significa ~12.600–14.400 €: risorse da destinare a sistemazioni, spese notarili o arredi. (Dato puramente esemplificativo.)

Costi e oneri 2025: imposte, provvigioni, agevolazioni “prima casa”

Provvigione agenzia (2025): in Italia il range pratico più diffuso è 3–5% + IVA del prezzo, con differenze per area, tipologia e servizi (talvolta ripartito tra acquirente e venditore). Chiariscilo contrattualmente fin dall’inizio.

 

Agevolazione “prima casa” standard (acquirente con requisiti): se acquisti da privato o da impresa in esenzione IVA, l’imposta di registro è 2% (min. 1.000 €) sul valore catastale, con imposte ipotecaria e catastale fisse di 50 € ciascuna. Se acquisti da impresa con IVA, l’IVA è al 4% (prima casa) e le imposte ipotecaria/catastale sono in misura fissa.

 

Under 36 – 2025: le esenzioni fiscali “potenziate” non sono state prorogate per gli atti stipulati dal 1° gennaio 2025; resta attivo il Fondo di Garanzia “prima casa” che, in presenza dei requisiti (ISEE e limiti importo), può coprire fino all’80% del mutuo, facilitando l’accesso al credito. Verifica con la tua banca l’operatività e i plafond disponibili.

Documenti e due diligence: la checklist essenziale

  • Provenienza e continuità: atto di provenienza, eventuali vincoli/usufrutti.
  • Catasto/Urbanistica: planimetria conforme allo stato di fatto, visure, eventuali sanatorie.
  • Impianti: dichiarazioni di conformità, libretti e ultime manutenzioni (caldaia/ascensore).
  • Condominio: ultimi verbali assembleari, bilanci e riparti, delibere su lavori straordinari.
  • APE: classe energetica e fabbisogni; utile per stimare futuri costi energetici.

Strategie operative che aiutano lo sconto

  • Pre-delibera mutuo: presentare una pre-approvazione bancaria rafforza la credibilità dell’offerta.
  • Tempi rapidi: disponibilità a rogitare in tempi certi (o a lasciare al venditore un tempo congruo per il trasloco) può valere qualche migliaio di euro in trattativa.
  • Perizie e preventivi: arrivare con 1–2 preventivi lavori (serramenti, impianti) fornisce numeri oggettivi per motivare lo sconto.
  • Offerta strutturata: importo, tempistiche, caparra, condizioni sospensive (mutuo), termine di validità. Più è chiara, più è negoziabile.

Errori da evitare

  • Farsi guidare solo dall’emozione: rischi di pagare extra senza benefici reali.
  • Tralasciare gli esterni/condominio: la spesa straordinaria può arrivare a te in breve tempo.
  • Offerte “aggressive” senza basi: uno sconto troppo alto e immotivato chiude le porte.
  • Dimenticare i costi accessori: imposte, provvigione, pratiche mutuo, trasloco e arredi incidono sul budget finale.

Mini-modello di offerta (esempio)

Oggetto: Proposta di acquisto immobile – Via [..]
Prezzo offerto: € [..] (valida fino al [data])
Caparra confirmatoria: € [..] al compromesso
Condizione sospensiva: delibera mutuo entro [..] giorni
Tempi: rogito entro [..] giorni dall’accettazione
Note: inclusi nel prezzo gli arredi [..]; richiesta ripristino [piccoli lavori]

Trattativa: chi paga cosa (promemoria)

  • Imposte “prima casa”: come da regole vigenti (vedi sopra).
  • Provvigione agenzia: da concordare; in prassi diffusa 3–5% + IVA, con possibili riparti tra le parti.
  • Mutuo: spese istruttoria/perizia e oneri bancari secondo foglio informativo.
  • Notaio: parcella variabile per atto di compravendita e, se del caso, atto di mutuo.

Ricorda: la disponibilità del venditore a venire incontro su tempi o piccoli interventi può valere quanto uno sconto diretto. La tua forza sta in un’offerta credibile, motivata e semplice da eseguire.

 

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Domande frequenti:

  • Quanto si può trattare il prezzo di una casa?

    In Italia, lo sconto medio ottenibile in una trattativa immobiliare varia solitamente tra il 5% e il 10% del prezzo richiesto, a seconda della zona, delle condizioni dell’immobile e dell’urgenza del venditore.
    Uno sconto intorno al 7–8% è spesso realistico e accettabile, ma se la casa richiede lavori importanti o presenta criticità documentali, si può tentare di negoziare di più.
    Attenzione però a non proporre ribassi eccessivi senza giustificazioni concrete: un’offerta troppo bassa rischia di far saltare la trattativa. Meglio sempre motivare la proposta con dati di mercato, preventivi di lavori o situazioni oggettive.

  • Come si fa l'offerta per l'acquisto di una casa?

    Dal punto di vista pratico, l’offerta di acquisto è un modulo scritto (spesso fornito dall’agenzia o predisposto da un legale) che contiene:

    • i dati personali dell’acquirente,

    • la descrizione dell’immobile,

    • il prezzo offerto e le modalità di pagamento,

    • l’ammontare della caparra confirmatoria,

    • le condizioni sospensive (es. concessione mutuo),

    • la data di scadenza della proposta.

    Consegnare un’offerta formale al venditore, con allegata eventualmente la pre-delibera del mutuo, aumenta la credibilità e la possibilità di successo. Una volta accettata, l’offerta diventa un vero e proprio contratto preliminare vincolante.

  • Quanto dura la trattativa di una casa?

    In media, la validità di una proposta di acquisto è compresa tra 7 e 15 giorni.
    È sconsigliato superare le due settimane: periodi troppo lunghi possono generare incertezza e rallentare la decisione del venditore.
    Durante questo tempo, l’acquirente rimane vincolato alla propria offerta: se il venditore accetta entro la scadenza, la proposta si trasforma in un preliminare con effetti contrattuali.
    La trattativa complessiva, considerando controfferte, raccolta documenti e mutuo, può durare da poche settimane a diversi mesi, ma è buona prassi fissare tempi chiari già nell’offerta per evitare blocchi.

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