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Rischi e sanzioni connessi a un impianto elettrico non a norma

Scopri quali sono i rischi se la tua abitazione non ha un impianto elettrico a norma. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla normativa attualmente vigente

28-02-2019 (Ultimo aggiornamento 21-02-2024)
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Silvia Baldassarre

Avvocato Civilista

Silvia Baldassarre si è laureata a pieni voti in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Milano con tesi in materia di diritto internazionale. Ha maturato la propria esperienza professionale in diversi studi civilistici di Milano occupandosi dei vari aspetti della materia, dalla responsa...
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Con un impianto elettrico non a norma si rischiano delle sanzioni. Che sia un’abitazione nuova oppure una vecchia, la predisposizione deve essere efficiente. Ma che cos’è un impianto elettrico? È un sistema che porta l’energia ad un immobile e deve rispettare la normativa di legge, per garantire la sicurezza delle persone. Non è un caso che una delle prime leggi a entrare in vigore è la Legge n. 46/1990 che ha regolato l’installazione di impianti a norma.

Un impianto non a norma non solo è pericoloso per chi vive o lavora in un’immobile, ma determina maggiori consumi e quindi costi e tassazione. Per questo bisogna rivolgersi a un professionista che possa aiutarti a fare il corretto adeguamento. È necessario un certificato di dichiarazione di conformità che viene rilasciato proprio dagli esperti del settore (elettricisti, ditte specializzate ecc.) secondo quanto disposto dal DM n. 37 del 2008.

Scopri quali sono i rischi di un impianto elettrico non a norma, in quali sanzioni potresti incorrere e com’è fatto un impianto elettrico conforme alla legge.

I rischi di un impianto elettrico non a norma

Prima di tutto bisogna specificare che la responsabilità di un impianto elettrico non a norma ricade sull’installatore: non ha eseguito i lavori di ammodernamento o di installazione e ha certificato la conformità dell’impianto. Ma quali sono i rischi? Il rischio principale è quello di mettere in pericolo per la vita di chi abita o frequenta i luoghi in cui è presente l’impianto. Già, perché fra le maggiori cause degli incidenti casalinghi va ricordato l’impianto elettrico. Per preservare l’incolumità delle persone che vivono nell’abitazione, insomma, è necessario rivolgersi a personale qualificato e dotare l’impianto di un salvavita e non solo. Per essere a norma, occorre anche un’adeguata e costante manutenzione.

Denuncia di un impianto elettrico non a norma

Se prendi in locazione o affitto un immobile, e solo dopo ti accorgi che l’impianto non è a norma – manca ad esempio la certificazione del tecnico – puoi smettere di pagare il canone e denunciare la situazione, richiedendo il rifacimento dell’impianto o l’adeguamento alla normativa vigente. Sono necessarie tuttavia alcune precisazioni. La Suprema Corte ha precisato infatti, in più occasioni, che al conduttore è consentito, ricorrendo all’istituto dell’eccezione d’inadempimento, di sospendere il pagamento del canone di locazione soltanto quando, a causa dei vizi, sia impossibilitato a fruire completamente dell’immobile.
Soltanto l’impossibilità di godere appieno dell’immobile, a causa del rischio di pericolo che un cortocircuito potrebbe generare a causa d’un impianto installato non a norma di legge, legittimerebbero il conduttore a sospendere, anche totalmente, il pagamento del canone di locazione.

Le perizie tecniche sono documenti importanti sia nel caso in cui ci siano dei contenziosi sia nel caso in cui si abbia la necessità di stabilire lo stato d’integrità e il valore tecnico-economico dell’impianto. Per questo nelle trattative di compravendita è necessario avvalersi di un esperto del settore. Ma che cosa accade nel caso di contenziosi? È necessario stabilire e dimostrare se la conformità dell’impianto è rispettata.

Mancata consegna di dichiarazione

In base all’articolo 7 del DM 37/2008, l’installatore deve rilasciare al committente – al termine dei lavori – la conformità dell’impianto elettrico. E se ciò non si dovesse verificare? La mancata dichiarazione di conformità, oltre a determinare responsabilità contrattuali dell’installatore, determina anche sanzioni amministrative così come specificato all’art. 15 del DM 37/2008. Queste vanno dai 100,00 ai 1000,00 euro con riferimento all’entità e complessità dell’impianto, al grado di pericolosità ed alle altre circostanze obiettive e soggettive della violazione.  Le violazioni comunque accertate, anche attraverso verifica, a carico delle imprese installatrici sono comunicate alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura competente per territorio, che provvede all’annotazione nell’albo provinciale delle imprese artigiane o nel registro delle imprese in cui l’impresa inadempiente risulta iscritta, mediante apposito verbale.

Un impianto elettrico a norma, insomma, deve essere realizzato secondo la direttiva dell’Unione Europea; inoltre i prodotti installati devono avere i marchi CE o CEI. È necessario fare attenzione alle prese di corrente e sono obbligatorie le luci di emergenza e di sicurezza.

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