Cos’è la vendita con riserva di proprietà, pro e contro ed esempio
Vuoi comprare casa senza mutuo? Scopri tutto sulla vendita con riserva di proprietà: come funziona, vantaggi e i rischi per acquirente e venditore.

Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Cos'è e come funziona la vendita con riserva di proprietà?
- Vendita con riserva di proprietà: esempio pratico
- Quali sono i vantaggi di acquistare una casa con riserva di proprietà?
- Casa con riserva di proprietà: i rischi da considerare
- Qual è la durata massima di una vendita con riserva di proprietà?
Sogni di acquistare la casa dei tuoi sogni ma non hai l’intera somma disponibile per il pagamento immediato? La vendita con riserva di proprietà potrebbe essere la soluzione che stai cercando.
Questa particolare forma contrattuale ti permette di entrare subito in possesso dell’immobile che desideri, dilazionando il pagamento nel tempo senza dover necessariamente ricorrere a un mutuo bancario. Tuttavia, come ogni strumento finanziario, presenta sia vantaggi che rischi che è fondamentale conoscere prima di prendere una decisione.
In questa guida completa scoprirai tutto quello che devi sapere sulla vendita con riserva di proprietà: come funziona, cosa dice la legge, quali sono i pro e i contro per acquirente e venditore, e soprattutto quali sono i rischi da valutare attentamente.
Cos’è e come funziona la vendita con riserva di proprietà?

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La vendita con riserva di proprietà è un particolare contratto di compravendita in cui il venditore trasferisce immediatamente il possesso del bene all’acquirente, ma mantiene la proprietà fino al completo pagamento del prezzo concordato. Si tratta di una forma di garanzia che tutela il venditore dal rischio di inadempimento dell’acquirente.
Il meccanismo funziona in questo modo: l’acquirente entra subito in possesso dell’immobile e può utilizzarlo come se ne fosse proprietario, ma la proprietà vera e propria si trasferisce automaticamente solo quando viene versata l’ultima rata del prezzo. Durante il periodo di pagamento rateale, l’acquirente ha tutti i diritti di godimento del bene, ma non può venderlo o ipotecarlo senza il consenso del venditore.
La vendita con riserva di proprietà è disciplinata dall’articolo 1523 del Codice Civile italiano, che stabilisce: “Nella vendita a rate con riserva della proprietà, il compratore acquista la proprietà della cosa con il pagamento dell’ultima rata di prezzo, salvo che sia diversamente pattuito”.
Questo articolo chiarisce che:
- la proprietà si trasferisce automaticamente con l’ultima rata;
- le parti possono stabilire condizioni diverse nel contratto;
- il venditore mantiene la proprietà come garanzia fino al saldo completo;
- l’acquirente ha diritto al possesso e al godimento del bene dal momento della consegna.
Vendita con riserva di proprietà: esempio pratico
Consideriamo un esempio concreto nel settore immobiliare che illustra chiaramente come funziona la vendita con riserva di proprietà. Marco vuole acquistare un appartamento dal valore di 200.000 euro da Giulia, ma non dispone dell’intera somma necessaria per perfezionare immediatamente l’acquisto.
Le parti decidono quindi di stipulare un contratto di vendita con riserva di proprietà stabilendo un prezzo totale di 200.000 euro, con un acconto di 50.000 euro da versare alla firma del contratto e il saldo da dilazionare in rate mensili di 1.250 euro per un periodo di 120 mesi, ovvero 10 anni.
Al momento della firma, Marco versa l’acconto di 50.000 euro e riceve immediatamente le chiavi dell’appartamento, potendo così abitarvi oppure affittarlo e godere di tutti i frutti che ne derivano. Giulia, dal canto suo, rimane formalmente proprietaria dell’immobile fino al pagamento dell’ultima rata, mantenendo così una solida garanzia sul credito residuo.
Durante tutto il periodo di pagamento rateale, Marco ha l’obbligo di versare regolarmente le rate mensili di 1.250 euro. Al termine del 120° mese, con il pagamento dell’ultima rata, Marco acquisisce automaticamente la proprietà dell’immobile e si procede alla trascrizione del passaggio di proprietà nei registri immobiliari.
Durante l’intero periodo contrattuale, Marco non può vendere l’immobile senza il preventivo consenso di Giulia, mentre Giulia non può rientrare in possesso dell’immobile finché Marco continua a pagare regolarmente le rate stabilite, rispettando così l’equilibrio contrattuale tra le parti.
Quali sono i vantaggi di acquistare una casa con riserva di proprietà?
La vendita con riserva di proprietà presenta numerosi vantaggi per entrambe le parti coinvolte, ma anche alcuni rischi che è importante valutare attentamente prima di procedere con questa forma contrattuale.
Dal punto di vista dell’acquirente, il principale beneficio consiste nell’accesso immediato all’immobile, potendo entrare subito in possesso della casa e utilizzarla per le proprie esigenze abitative o di investimento, anche senza disporre dell’intera somma necessaria per l’acquisto. Questa flessibilità finanziaria permette di dilazionare il pagamento nel tempo senza dover necessariamente ricorrere a un mutuo bancario, evitando così le complesse procedure di finanziamento e tutti i relativi costi accessori come perizie, istruttorie e spese notarili per l’iscrizione di ipoteca. Inoltre, l’acquirente ha la possibilità di godere immediatamente dei frutti dell’immobile, potendo affittare la proprietà e percepire i canoni di locazione che possono contribuire a sostenere il pagamento delle rate mensili.
Per il venditore, la vendita con riserva di proprietà offre una solida garanzia patrimoniale, mantenendo la proprietà del bene fino al saldo completo e disponendo così di una garanzia reale ancora più forte rispetto a una semplice ipoteca. In caso di inadempimento dell’acquirente, il venditore può rientrare in possesso dell’immobile attraverso procedure legali più snelle e rapide rispetto al tradizionale pignoramento. Questo strumento contrattuale permette inoltre di ampliare significativamente il mercato di riferimento, potendo vendere anche a acquirenti che non hanno accesso al credito bancario tradizionale.
Casa con riserva di proprietà: i rischi da considerare

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Tuttavia, esistono anche importanti svantaggi e rischi che entrambe le parti devono considerare.
L’acquirente si espone al rischio di perdere completamente l’investimento effettuato: se non riesce a completare tutti i pagamenti previsti dal contratto, rischia di perdere tutte le somme già versate e di dover restituire l’immobile al venditore. Durante tutto il periodo contrattuale, inoltre, l’acquirente subisce significative limitazioni nella disposizione del bene, non potendo vendere o ipotecare l’immobile senza il preventivo consenso del venditore, il che limita considerevolmente le possibilità di investimento e di gestione patrimoniale.
Un ulteriore svantaggio emerge nel caso in cui l’immobile aumenti considerevolmente di valore durante il periodo di pagamento: l’acquirente non può beneficiare di questa rivalutazione attraverso la vendita fino al completamento di tutti i pagamenti. Non vanno trascurate nemmeno le possibili complicazioni negli adempimenti fiscali, dato che possono sorgere difficoltà nella gestione di imposte e tasse non essendo ancora formalmente proprietario dell’immobile.
Anche il venditore deve fare i conti con alcuni rischi significativi. In caso di inadempimento parziale dell’acquirente, il recupero delle somme dovute può richiedere procedure legali complesse, costose e spesso lunghe nel tempo. Rimanendo formalmente proprietario dell’immobile fino al saldo finale, il venditore potrebbe essere chiamato a rispondere di eventuali problemi legali o amministrativi che dovessero sorgere in relazione al bene. Esiste inoltre il rischio di deprezzamento: se il valore dell’immobile dovesse diminuire significativamente durante il periodo contrattuale, la garanzia rappresentata dal bene potrebbe non essere più sufficiente a coprire interamente il credito residuo. Infine, dal punto di vista contabile e patrimoniale, l’immobile rimane nell’attivo del venditore fino al saldo finale, con possibili implicazioni fiscali e vincoli nella gestione del proprio bilancio.
Qual è la durata massima di una vendita con riserva di proprietà?
La normativa italiana non prevede una durata massima specifica per i contratti di vendita con riserva di proprietà. La durata è generalmente stabilita liberamente dalle parti in base alle loro esigenze e alla capacità di pagamento dell’acquirente.
Nella pratica, le operazioni immobiliari con riserva di proprietà hanno solitamente durate comprese tra i 5 e i 15 anni, con una media di 8-10 anni per gli immobili residenziali. Durate troppo lunghe aumentano i rischi per entrambe le parti: per l’acquirente cresce il rischio di non completare i pagamenti, per il venditore aumenta l’esposizione a variazioni del mercato immobiliare.
Molti contratti prevedono clausole che permettono di accelerare la scadenza in caso di inadempimento o di modificare la durata in base a circostanze specifiche. La scelta della durata ottimale dovrebbe sempre tener conto dell’equilibrio tra le esigenze di entrambe le parti e la sostenibilità economica dell’operazione nel tempo.
La vendita con riserva di proprietà rappresenta uno strumento contrattuale complesso che richiede un’attenta valutazione di tutti gli aspetti legali e fiscali coinvolti. Per garantire la massima tutela e sicurezza nell’operazione, è fondamentale affidarsi a un notaio esperto che possa guidare entrambe le parti nella redazione del contratto e nella gestione di tutti gli adempimenti necessari. Sul PagineGialle Casa puoi trovare facilmente un notaio affidabile nella tua zona e richiedere fino a 5 preventivi gratuiti per valutare i costi dell’operazione.
Domande frequenti:
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Cos'è e come funziona la vendita con riserva di proprietà?
La vendita con riserva di proprietà è un particolare contratto di compravendita in cui il venditore trasferisce immediatamente il possesso del bene all'acquirente, ma mantiene la proprietà fino al completo pagamento del prezzo concordato. Si tratta di una forma di garanzia che tutela il venditore dal rischio di inadempimento dell'acquirente. L'acquirente entra subito in possesso dell'immobile e può utilizzarlo come se ne fosse proprietario, ma la proprietà vera e propria si trasferisce automaticamente solo quando viene versata l'ultima rata del prezzo.
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Quali sono i vantaggi di acquistare una casa con riserva di proprietà?
La vendita con riserva di proprietà permette all'acquirente di entrare immediatamente in possesso dell'immobile e utilizzarlo senza dover versare l'intera somma inizialmente, offrendo una flessibilità finanziaria che evita le complesse procedure del mutuo bancario. Per il venditore, questa formula garantisce una garanzia reale superiore mantenendo la proprietà fino al saldo completo, con possibilità di recupero più rapido del bene in caso di inadempimento. Tuttavia, entrambe le parti devono valutare attentamente i rischi: l'acquirente può perdere tutto l'investimento se non completa i pagamenti, mentre il venditore rimane esposto a responsabilità e possibili difficoltà nel recupero crediti.
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Qual è la durata massima di una vendita con riserva di proprietà?
La durata è generalmente stabilita liberamente dalle parti in base alle loro esigenze e alla capacità di pagamento dell'acquirente. Nella pratica, le operazioni immobiliari con riserva di proprietà hanno solitamente durate comprese tra i 5 e i 15 anni, con una media di 8-10 anni per gli immobili residenziali.