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Superbonus 110% e prima casa: si ha più tempo per trasferire la residenza

Superbonus 110% e prima casa: quanto tempo si ha per cambiare residenza e non perdere l'agevolazione? Ecco tutte le risposte e le novità sui bonus del Decreto Semplificazioni

01-09-2021
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Grazie al Superbonus 110% molti italiani hanno potuto ristrutturare la propria abitazione usufruendo di un importante risparmio. Si tratta della principale misura dedicata al rilancio del settore edilizio e immobiliare dopo la crisi sanitaria da Covid-19. Il Decreto Semplificazioni ha introdotto una importante novità dedicata a tutti coloro che acquistano la prima casa sottoposta a lavori di ristrutturazione che rientrano nel Superbonus 110%: per non perdere l’agevolazione si avrà più tempo a disposizione per trasferire la propria residenza. Ecco cosa dice la normativa.

Superbonus 110% e prima casa: quanto tempo per trasferire la residenza?

Grazie al Decreto Semplificazioni Bis, chi ha acquistato la prima casa e la sta ristrutturando tramite Superbonus 110% ha ben 30 mesi dalla data di stipula dell’atto di compravendita per cambiare la residenza nel comune in cui è situato l’immobile sottoposto a ristrutturazione, contro i precedenti 18 mesi standard.

Tutti i dettagli sul provvedimento sono disponibili nell’articolo 33 bis del Decreto per il quale la Camera ha votato la fiducia il 23 luglio e al Senato il 28 luglio 2021. L’obiettivo è agevolare sempre di più i contribuenti e ampliare il bacino di beneficiari. Inoltre, nel Decreto è stato inserito anche un capitolo che permette di usare l’agevolazione per scopi di utilità sociale, quindi all’interno di case di cura, cliniche, ospedali, ma anche conventi e permette anche di usufruire del Bonus 110% per eliminare le barriere architettoniche. Naturalmente, trattandosi di prima casa si hanno anche altre agevolazioni.

Agevolazioni prima casa: quali sono

Le agevolazioni sulla prima casa consentono di risparmiare sulle imposte legate all’atto di acquisto, nello specifico se si acquista da un privato o un’azienda con esenzione Iva occorre pagare l’imposta di registro del 2% ( e non del 9%) sul valore catastale della casa e l’imposta ipotecaria e catastale di 50 euro. Se si acquista dall’impresa soggetta a Iva, l’imposta di registro, ipotecaria e catastale sono di 200 euro e si accede all’Iva del 4% (invece che del 10%). Le agevolazioni non si applicano per gli immobili di lusso ovvero quelli appartenenti a categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Semplificazioni: novità sul Sismabonus

All’interno del Decreto Semplificazioni Bis troviamo anche una novità legata all’agevolazione Sismabonus: si ha più tempo a disposizione per acquistare immobili rientranti nel bonus, che si può applicare anche per chi acquista case antisismiche ed edifici ricostruiti da imprese di costruzione e ristrutturazione che entro 30 mesi dal termine del lavoro provvedono alla rivendita.

Tra le altre novità, alcune riguardano gli interventi di edilizia libera per i quali non sarà necessario presentare la CILA (modello Superbonus) nè la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), ma una semplice descrizione dei lavori. Inoltre, il Decreto sottolinea che “in caso di varianti in corso d’opera, queste sono comunicate a fine lavori e costituiscono integrazione della Cila presentata”. Insomma, con il nuovo Decreto richiedere e ottenere il Superbonus 110% è più semplice. Con Pagine Gialle Casa è possibile contattare direttamente le ditte di ristrutturazioni della propria zona per chiedere tutti i preventivi che si desiderano e affidarsi al migliore esperto in base alle proprie esigenze.

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