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Certificati bianchi: di che cosa si tratta?

I Certificati bianchi sono titoli che certificano il risparmio energetico a fronte di specifici interventi! Scopri in questo articolo di PG Casa come ottenerli

09-10-2020 (Ultimo aggiornamento 19-05-2021)
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Se realizzi degli interventi o dei progetti che incrementano l’efficienza energetica, puoi usufruire dei certificati bianchi. Questi certificati sono dei titoli negoziabili che attestano il conseguimento del risparmio energetico e che possono essere trasformati in denaro. I certificati bianchi sono conosciuti anche come Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e rientrano nelle agevolazioni sul risparmio energetico previste dal governo. In Italia i certificati bianchi sono stati istituiti nel 2004.

I certificati bianchi sono destinati a diverse tipologie di intervento di efficientamento energetico, come, ad esempio, l’ottimizzazione energetica dei processi produttivi, i sistemi di azionamento efficienti, la generazione di energia elettrica da recuperi o cogenerazione e l’illuminazione a tecnologia LED.

Certificati bianchi per la cogenerazione

I certificati bianchi per la cogenerazione permettono di finanziare l’investimento previsto per realizzare un impianto di cogenerazione. La Direttiva Europea 2004/CE ha stabilito che, per accedere all’incentivo dei certificati bianchi, l’impianto di cogenerazione deve aver conseguito un risparmio di energia primaria del 10% minimo o, nel caso di una piccola cogenerazione di potenza inferiore a 50 kWe, dimostrare un valore positivo di risparmio.

Certificati bianchi per fotovoltaico

Il decreto dell’11 gennaio 2017 ha eliminato la possibilità di ottenere certificati bianchi per fotovoltaico per impianti di piccola taglia, cioè che hanno una potenza inferiore ai 20 kW. Questa condizione non è stata modificata dalla legge di Bilancio 2020 e dal recente Decreto Crescita. Pertanto, i certificati bianchi rimangono uno strumento dedicato a supportare gli interventi di efficientamento energetico. 

Certificati bianchi e verdi: differenze

I certificati bianchi e verdi sono diversi, in quanto i primi, come abbiamo visto riguardano il risparmio energetico, mentre i secondi interessano la quota di energia prodotta dalle fonti rinnovabili. I certificati verdi sono stati introdotti nel 1999 dal Decreto Bersani per incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questi certificati vengono corrisposti alle aziende che utilizzano nel loro processo produttivo energia proveniente da fonti rinnovabili. 

Qual è il valore dei certificati bianchi

Il valore dei certificati bianchi viene calcolato in base ad ogni Tonnellata Equivalente Petrolio (TEP) risparmiata in un anno, grazie all’intervento di efficientamento energetico effettuato. Una TEP corrisponde a circa 5.350 kWh di energia elettrica o a 1.200 m3 di gas naturale. Per anni il valore è stato tra i 100 e i 110 euro/TEP, mentre nel 2018, in seguito alla modifica del decreto ministeriale dell’11 gennaio 2018, è stato fissato a 250 euro/TEP. 

Certificati bianchi: come richiederli

Se sei interessato a richiedere i certificati bianchi, devi sapere che la società che gestisce i procedimenti per il loro rilascio è il GSE, con il supporto di Enea e di RSE. Una volta che hai definito il progetto di efficientamento energetico, devi sottoporlo al GSE per l’approvazione. Per inviare la documentazione è stato predisposto un sistema informatico al quale possono accedere solo i soggetti accreditati. Se il progetto e il relativo risparmio energetico viene approvato, il GSE dà mandato al GME per l’emissione dei titoli a tuo favore. Richiedi un preventivo senza impegno.

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