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Come ripianare le passività in condominio

Cosa succede quando un condomino non fa fronte alle spese comuni e col tempo si accumulano i debiti? Vediamo come ripianare le passività in condominio

20-12-2022
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L’aumento dei costi energetici ha messo in crisi tantissimi amministratori di condominio che devono risolvere i buchi di bilancio a fronte del mancato pagamento delle fatture e dei servizi comuni. Si tratta di una situazione spiacevole soprattutto per gli altri condomini, dal momento che i debiti insoluti del condominio ricadono su ogni singolo condomino, che si può vedere staccare le utenze per colpa del singolo.

Per evitare di incorrere in simili situazioni, l’amministratore di condominio può decidere di costituire un fondo morosi, una specie di “fondo cassa d’emergenza” a cui attingere per ripianare eventuali passività o difficoltà finanziarie momentanee, in attesa di recuperare il dovuto.

Ma, anche qui, la strada non è priva di difficoltà e dubbi: è obbligatorio contribuire al fondo morosi? La quota varia in base ai millesimi? Una volta appianato il debito è possibile recuperare quanto versato? Facciamo il punto della situazione approfondendo come ripianare le passività in condominio tramite il fondo morosità.

Fondo morosità: cos’è e come funziona

L’istituzione del fondo morosità, dove accantonare delle somme a cui attingere in caso di necessità, non è una libera scelta dell’amministratore di condominio, ma deve essere approvata dall’assemblea condominiale, solo ed esclusivamente all’unanimità.

Questo perché, con il fondo morosità, si andrebbe a infrangere la regola condominiale secondo la quale i condomini dovrebbero contribuire in base ai millesimi, dal momento che si troverebbero a pagare di più per colpa dei condomini in mora. Di conseguenza, basta il rifiuto di un solo condomino per far decadere la proposta di istituzione del fondo morosi.

Nel caso in cui venga approvato il fondo morosi, l’ammanco di cassa andrà ripartito non in quote uguali, ma in base ai rispettivi millesimi. Se a fine anno il fondo morosi non è stato utilizzato, oppure i morosi hanno appianato i loro debiti e quindi c’è un avanzo di cassa, allora i creditori potranno rientrare in possesso delle quote versate. In alternativa, si può decidere di riportare quelle eccedenze nel bilancio dell’anno successivo, a garanzia del condominio, oppure investirli in altri scopi, come ad esempio lavori di manutenzione o ristrutturazione.

Anticipazioni spontanee: come ripianare le passività in condominio senza il fondo morosi

Cosa fare, invece, se il fondo morosi non raggiunge l’unanimità prevista per la sua approvazione? C’è un ulteriore modo per ripianare i debiti del condominio, ovvero ricorrendo alle cosiddette “anticipazioni spontanee”.

Infatti, di propria iniziativa, l’amministratore non può richiedere ai condomini quote superiori rispetto ai millesimi, ma può comunque avanzare il pagamento anticipato di qualche mensilità per ripianare le difficoltà di cassa del condominio ed evitare la costituzione del fondo morosi.

In questo caso, i condomini non sono obbligati a versare anticipatamente le quote dovute, ma resta una loro libera scelta. Se invece optano per un versamento volontario, magari per evitare l’interruzione del servizio di gas condominiale, con le successive fatture non dovranno pagare nient’altro.

Tuttavia, una soluzione del genere potrebbe non risolvere il problema perché, nel caso in cui i morosi non decidano di risolvere in breve i loro debiti, sarà necessario ricorrere al recupero giudiziale del credito i cui tempi sono piuttosto lunghi, col rischio di ritrovarsi ad anticipare molte altre quote.

Cosa si rischia a lasciare debiti in condominio?

E se il moroso si ostina a non voler ripagare i debiti del condominio, cosa può succedere? Nel caso in cui nessun condomino voglia versare più di quanto dovuto dalla propria quota, allora i creditori possono rivalersi anche sui singoli condomini nel caso in cui non possano pignorare i beni del morosi in assenza di liquidità.

Infatti, il creditore è legittimato a recuperare il debito attraverso il pignoramento del conto corrente condominiale o di singoli beni appartenenti a terzi. Può farlo richiedendo un decreto ingiuntivo al Tribunale, che per conto suo potrà accedere al conto utilizzato per gestire le spese comuni e ripagare il debito.

Nel caso in cui la somma presente non fosse sufficiente a pagare tutti i debiti, si pignorano i singoli beni dei condomini morosi. Tuttavia, nel caso anche questa azione non bastasse, il creditore può richiedere il pignoramento dei beni dei condomini in regola, sempre in base ai millesimi.

Per potersi tutelare da simili eventualità è importante affidarsi a un amministratore di condominio capace, in grado di prevenire e risolvere eventuali passività che possano mettere in difficoltà i condomini in regola.

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