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Decreto Superbonus maggio 2024: novità ed emendamenti, si va verso la decisione finale

Gli ultimi emendamenti al Decreto Superbonus limitano ulteriormente le possibilità per chi vuole usufruire dei Bonus edilizi: vediamo le novità di maggio

22-05-2024
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Il Decreto Superbonus, una misura varata dal governo Conte per incentivare con il 110% le spese di adeguamento energetico del parco immobiliare italiano, è stato approvato dal Senato il 16 maggio. Ora è in attesa di essere discusso alla Camera, dove è probabile che vengano confermate tutte le nuove modifiche. Dalla detrazione ripartita in 10 anni ai tagli delle aliquote, approfondiamo tutte le novità per il Superbonus e gli altri bonus edilizi.

Sismabonus e Bonus barriere architettoniche: scatta la detrazione in 10 anni

Il panorama delle agevolazioni fiscali legate alla riqualificazione energetica e all’eliminazione delle barriere architettoniche subisce un significativo cambiamento con l’entrata in vigore del nuovo decreto 39/2024. Uno dei punti salienti di questa modifica, sancito dall’art. 4-bis comma 4, è l’estensione a dieci anni del periodo di fruizione delle detrazioni, anziché i consueti quattro. Questa modifica, che ha validità retroattiva, interessa le spese sostenute nel biennio 2024-2025, che saranno ripartite in dieci quote annuali di uguale importo. Ciò significa che le detrazioni acquisite dal 1° gennaio 2024 verranno diluite nell’arco di un decennio, con conseguenze non solo il Superbonus, ma anche per il Sismabonus e il Bonus barriere architettoniche.

Tuttavia, è importante precisare che l’obbligo di ripartizione decennale si applica esclusivamente all’utilizzo diretto dei bonus in dichiarazione dei redditi, mentre non influisce sull’impiego dei crediti d’imposta derivanti da cessione o sconto in fattura. Di conseguenza, le imprese che hanno ottenuto tali crediti potranno continuare a utilizzarli secondo le attuali modalità di ripartizione, ovvero in quattro rate nel caso del Superbonus e in cinque per quanto riguarda il Sismabonus, il Sismabonus e il Bonus barriere architettoniche. Ulteriori restrizioni sono previste per coloro che hanno beneficiato direttamente del Superbonus o di altri bonus sotto forma di detrazione, che non potranno più optare per la cessione del credito per le rate residue.

Bonus ristrutturazioni: l’aliquota scende dal 50 al 30%

Il Decreto Superbonus colpisce negativamente anche il Bonus ristrutturazione, l’incentivo che permette di effettuare interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, con una detrazione maggiorata del 50% fino a 31 dicembre 2024. A partire dal 2025, il Bonus ristrutturazione tornerà all’aliquota canonica del 36%, per poi scendere al 30% a partire dal 2028.

Oltre alla riduzione dell’aliquota, cambieranno anche i tetti di spesa. L’attuale limite di 96.000 euro sarà dimezzato, scendendo a 48.000 euro a partire da gennaio 2025, e si prevede che questo tetto rimanga confermato anche dal 2028 in poi. Queste modifiche dovranno essere confermate dalla prossima Legge di Bilancio, dunque non avranno un impatto immediato come nel caso del Superbonus.

Ristrutturazioni nei comuni terremotati: in arrivo un fondo speciale

Le aree colpite dal terremoto non saranno lasciate indietro dal Decreto Superbonus: un emendamento specifico prevede la costituzione di un fondo speciale di 35 milioni di euro per l’anno 2025, finalizzato a fornire un contributo a coloro che affrontano spese per interventi da superbonus su immobili danneggiati da eventi sismici verificatisi dal 1° aprile 2009. L’obiettivo principale di questo fondo è quello di sostenere la riqualificazione degli edifici nelle zone colpite dai terremoti, offrendo incentivi sia per interventi energetici che antisismici. Si prevede che questo finanziamento sia destinato alle aree dove è stato dichiarato lo stato di emergenza a seguito dei terremoti.

Inoltre, alle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016 sarà destinato un ulteriore fondo di 400 milioni di euro per permettere la cessione del credito e lo sconto in fattura, ma questa disposizione riguarderà esclusivamente i nuovi cantieri e non sarà retroattiva. Inoltre, non potranno essere applicati per il cosiddetto Superbonus rafforzato, ma solo per Ecobonus e Sismabonus.

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