Quali sono le nuove regole per una casa efficiente? Le novità nel DM Requisiti Minimi
Vuoi rendere la tua casa più efficiente e sostenibile? Scopri cosa prevede il nuovo DM Requisiti Minimi, come migliorare i consumi energetici e dove trovare i professionisti giusti per la tua ristrutturazione.

Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Che cos'è il nuovo DM Requisiti Minimi?
- Come si calcolano le prestazioni energetiche?
- Classe energetica: i nuovi requisiti da rispettare
- Misure per il comfort e la sostenibilità
- Quando entrano in vigore le nuove regole
Più efficienza, più comfort, più futuro: il settore dell’edilizia cambia passo con il nuovo DM Requisiti Minimi. Non si tratta solo di aggiornare qualche norma tecnica: questo decreto segna un’evoluzione profonda nelle regole che determinano come si costruiscono e si ristrutturano gli edifici in Italia. Prestazioni energetiche più rigorose, attenzione al benessere abitativo, obblighi legati alla mobilità elettrica e misure concrete per una maggiore sostenibilità: ecco cosa cambia e perché è importante conoscere le nuove disposizioni.
Che cos’è il nuovo DM Requisiti Minimi?
Il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, elaborato insieme ai Ministeri delle Infrastrutture, della Salute e della Difesa, ha aggiornato le regole per calcolare le prestazioni energetiche degli edifici e stabilisce i nuovi standard minimi da rispettare.
Le principali aree di intervento riguardano il comfort termico e l’umidità degli ambienti interni, la sicurezza antincendio, la protezione dai rischi sismici e, novità assoluta, le infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Questo significa che nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni importanti sarà necessario installare un numero minimo di punti di ricarica, differenziati tra parcheggi pubblici e privati.
Come si calcolano le prestazioni energetiche?
Il calcolo dell’efficienza energetica di un edificio si basa sul consumo annuale di energia per un uso standard, considerando tutti i principali servizi: dal riscaldamento e raffrescamento alla ventilazione, dalla produzione di acqua calda sanitaria all’illuminazione (per gli edifici non residenziali), fino ad ascensori e scale mobili. Un aspetto interessante è che l’energia prodotta da fonti rinnovabili installate nell’edificio, come pannelli solari o fotovoltaici, viene conteggiata come contributo positivo, riducendo il fabbisogno energetico complessivo della struttura.
Classe energetica: i nuovi requisiti da rispettare
Per nuove costruzioni e ristrutturazioni importanti di primo livello, la normativa stabilisce limiti specifici per il coefficiente di scambio termico globale, l’efficienza degli impianti e la protezione dal surriscaldamento estivo. Per gli edifici a energia quasi zero (NZEB) sono richiesti standard ancora più elevati, con l’obbligo di integrare fonti rinnovabili per garantire la massima sostenibilità energetica.
Per ristrutturazioni di secondo livello e riqualificazioni, i requisiti sono più flessibili e si concentrano sugli elementi oggetto di intervento. In particolare, vengono stabiliti limiti di trasmittanza termica per pareti, tetti e pavimenti, requisiti di efficienza minima per caldaie e pompe di calore, oltre all’obbligo di installare sistemi di regolazione della temperatura adeguati alle nuove performance energetiche.
Misure per il comfort e la sostenibilità
Il decreto pone grande attenzione al benessere abitativo, richiedendo una verifica accurata dell’assenza di muffe e condensa negli ambienti interni. Particolare importanza viene data alle soluzioni per limitare il surriscaldamento estivo, come l’utilizzo dei cosiddetti “tetti freddi” e altre tecnologie di climatizzazione passiva. Per gli edifici non residenziali diventano obbligatori i sistemi di automazione, mentre per tutte le abitazioni si richiedono dispositivi di controllo della temperatura in ogni ambiente e la contabilizzazione individuale del calore negli edifici condominiali.
Quando entrano in vigore le nuove regole
Le nuove disposizioni si applicano a tutti gli interventi per i quali il titolo abilitativo (permesso di costruire, SCIA, etc.) viene richiesto dopo l’entrata in vigore del decreto. Per gli edifici esistenti, i nuovi standard si applicano solo alle parti oggetto di intervento, garantendo un approccio graduale e sostenibile alla riqualificazione del patrimonio edilizio italiano.
Il nuovo DM Requisiti Minimi rappresenta un passo importante verso la transizione energetica nel settore delle costruzioni, bilanciando l’obiettivo di ridurre i consumi energetici con la necessità di rendere gli interventi economicamente sostenibili per cittadini e imprese.
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