Nuove classi energetiche e APE, cosa cambia dal 2026 con la Direttiva Case Green
Scopri cosa cambierà dal 2026 con la Direttiva Case Green: nuove classi energetiche, aggiornamenti per l’APE e obblighi per chi ristruttura o vende casa. Tutte le novità spiegate.

Ilario Zangari
Architetto
- Com’è la nuova scala energetica europea
- Come sarà il nuovo APE europeo?
- Come prepararsi alle nuove regole dell’APE 2026
Stai pensando di ristrutturare casa? Dal 2026, con l’entrata in vigore della Direttiva europea Case Green, cambierà il modo in cui viene valutata l’efficienza energetica degli edifici.
Tutti gli immobili dovranno infatti confrontarsi con una nuova scala energetica europea che classifica gli edifici da A a G e con un modello aggiornato di APE (Attestato di Prestazione Energetica), unificato, preciso e trasparente.
L’obiettivo dell’Unione Europea è armonizzare le regole tra i diversi Stati membri per rendere le certificazioni più affidabili e confrontabili, promuovendo un miglioramento concreto dell’efficienza del patrimonio edilizio.
Questa novità interessa chi ristruttura, ma anche chi compra o vende casa, perché la classe energetica inciderà sempre di più sul valore dell’immobile, sulla sua vendibilità e sulla possibilità di accedere a incentivi o mutui agevolati. Vediamo quindi come cambiano le regole e come preparare un immobile ad affrontarle con successo.
Com’è la nuova scala energetica europea

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L’attuale classificazione energetica in vigore in Italia, individua classi e sottoclassi dalla migliore alla peggiore dal punto di vista dell’efficienza energetica. In particolare, la migliore è caratterizzata dalle sottoclassi A1, A2, A3 e A4, mentre le peggiori sono le classi energetiche G.
La nuova classe energetica europea andrà da A ad G e sarà uguale in tutti i Paesi europei. La classe A rappresenterà gli edifici a emissioni zero, chiamati ZEB (Zero Emission Buildings). Mentre la classe G classifica gli immobili con le peggiori prestazioni, pari circa al 15-25% del patrimonio edilizio nazionale. Verranno introdotte due nuove categorie:
- A0 per gli edifici a emissioni zero già riconosciuti
- A+ per quelli “positivi”, che producono più energia rinnovabile di quanta ne consumino
Con questa classificazione termina la frammentazione nazionale delle scale e dei sistemi di calcolo: dal 2026 tutti gli APE dovranno parlare lo stesso linguaggio.
Come sarà il nuovo APE europeo?

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L’Attestato di Prestazione Energetica non sarà più una semplice dichiarazione di consumi, ma diventerà un vero e proprio documento tecnico dettagliato che descrive il comportamento energetico reale dell’edificio e sarà valido in tutta Europa. Questo documento permetterà ai professionisti di lavorare su più Paesi, grazie appunto all’entrata in vigore di regole comuni.
L’APE comunicherà:
- Qual è il consumo di energia primaria e finale
- Emissioni operative e incorporate di CO₂ espresse anche come GWP (Global Warming Potential)
- Quota di energia rinnovabile prodotta in loco
- Prestazioni per riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e acqua calda sanitaria
- Livello di automazione e predisposizione alla domotica
- Comfort interno, ventilazione, recupero di calore e illuminazione integrata
Inoltre, ogni APE conterrà un set di raccomandazioni personalizzate, con indicazioni sugli interventi di efficientamento più efficaci, i costi stimati, i tempi di ritorno e gli incentivi disponibili.
In base alle nuove regole, un immobile in classe A non solo dovrà consumare poca energia ma per ottenere questa classe dovrà essere a zero emissioni di carbonio, quindi non usare combustibili fossili e coprire il fabbisogno energetico annuale con fonti rinnovabili, come un impianto fotovoltaico. Quindi, un edificio anche se ben isolato e magari dotato di pannelli fotovoltaici non potrà rientrare in classe A se poi ha una caldaia a gas per scaldare l’acqua sanitaria. Al massimo potrà raggiungere la classe B. Quindi, le regole saranno più coincise, mirate e stringenti e le
prestagioni energetiche delle case non saranno legate solo al consumo ma anche alla qualità e all’origine dell’energia utilizzata.
Come prepararsi alle nuove regole dell’APE 2026
Per gli Stati Membri EU la prossima scadenza è quella del 29 maggio 2026, data in cui il nuovo APE diventerà obbligatorio per tutte le nuove costruzioni, edifici in vendita e immobili sottoposti a ristrutturazione. In Italia, non essendo intervenuto un aggiornamento tra il 2019 e il 2024, non sarà possibile rinviare l’adozione: il nuovo schema dovrà entrare in vigore regolarmente nel 2026.
Parallelamente, verrà creata una banca dati nazionale degli APE, interoperabile con i sistemi pubblici e utile al monitoraggio del parco immobiliare.
Per arrivare pronti al 2026 potrebbero essere utili tre azioni:
- Verificare la classe energetica attuale del proprio immobile attraverso un APE aggiornato, in modo da capire da dove si sta partendo in caso di ristrutturazione, vendita o affitto
- Sostituire impianti obsoleti a combustibili fossili con soluzioni a pompa di calore o sistemi ibridi efficienti, una delle principali attività che migliora la classe energetica senza interventi troppo invasivi
- Intervenire sull’involucro edilizio (isolamento, serramenti, copertura) per ridurre la dispersione termica e migliorare il comfort abitativo
Investire oggi nell’efficienza significa non solo anticipare le norme europee, ma ridurre anche i costi legati ai consumi e rendere l’immobile più appetibile sul mercato immobiliare.
Per approfondimento: Come ristrutturare casa, la guida completa
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Domande frequenti:
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Quando entrerà in vigore il nuovo APE europeo?
Dal 29 maggio 2026 il nuovo Attestato di Prestazione Energetica sarà obbligatorio in tutti i Paesi UE per nuove costruzioni, edifici in vendita e immobili ristrutturati.
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Qual è la differenza tra la classe A e la A+ nella nuova scala energetica?
La classe A indica edifici a zero emissioni, mentre la A+ rappresenta quelli “positivi”, capaci di produrre più energia rinnovabile di quanta ne consumino durante l’anno.
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Come migliorare la classe energetica della propria casa?
Sostituendo impianti a gas con pompe di calore, migliorando isolamento e serramenti, installando fonti rinnovabili come il fotovoltaico e aggiornando l’APE per verificare i progressi ottenuti.