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Edifici a emissione zero entro il 2030: obiettivi dell'UE

L'Unione Europea ha messo a punto una serie di obiettivi mirati a ridurre l'impatto dell'edilizia: ecco perchè è importante oggi avere una casa sostenibile

30-12-2022
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L’Unione Europea è sempre più decisa a ridurre l’impatto ambientale dei Paesi Membri. Per raggiungere questo obiettivo ha messo in cantiere una serie di interventi, molti di questi sono concentrati sui settori più inquinanti. Uno di questi è l’edilizia. A tal proposito, si vogliono rendere le abitazioni più sostenibili ed efficienti a livello energetico.

L’Agenda UE parla chiaro: entro il 2030 le emissioni dell’edilizia dovranno essere pari a zero. Vediamo nel dettaglio cosa comporta tale decisione.

Differenza tra emissioni zero e Nzeb

Quando si parla di Emissioni Zero si fa riferimento all’assenza di anidride carbonica emessa nell’aria. Un edificio di questo tipo non inquina e non produce CO2 neanche per far funzionare i più piccoli elettrodomestici. E ciò avviene grazie all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Si tratta di un obiettivo difficile da raggiungere, perchè anche gli immobili di classe energetica A hanno un impatto sull’ambiente, anche se minimo.

La riduzione delle emissioni è uno degli obiettivi dell’UE e per raggiungere questo obiettivo ha accolto una serie di proposte legislative all’interno di un pacchetto chiamato Fit for 55. Questo documento coinvolge anche l’edilizia che, secondo i dati della Commissione Europea, provoca il 40% di consumi energetici e il 36% delle emissioni di gas a effetto serra.

Il mondo dell’edilizia dovrà gradualmente ridurre queste percentuali e per calcolare meglio il miglioramento è stato introdotto il concetto di Nzeb (Nearly Zero Energy Building), cioè “emissioni quasi zero di energia”.

Emissione zero: l’obiettivo dell’Unione Europea

Secondo quanto affermato da Fit for 55, le emissioni di CO2 dovranno ridursi del 55% entro il 2030 rispetto a quelle calcolate nel 1990. Entro il 2050 si vuole raggiungere la cosiddetta neutralità climatica, secondo quanto previsto dal Green Deal, principale documento europeo incentrato sulla sostenibilità.

Tra le misure già in atto, spicca quella di disincentivare l’acquisto e l’affitto di case inquinanti. Immobili di questo tipo appartengono alla classe energetica G, quelle dotate di scarso isolamento termico, impianti di riscaldamento ad alto impatto, ma anche infissi ormai datati, con vetri poco spessi e poco efficienti o elettrodomestici energivori.

Nel 2022 si è ipotizzata la modifica della EPBD, cioè la Direttiva sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici. In base a queste modifiche, gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a emissione zero entro il 2030, per quelli esistenti la scadenza è impostata al 2050. Infine, cambierà la classificazione energetica degli edifici: si aggiungere la classe A0 per quelli a zero emissioni.

Anche l’Italia deve partecipare al progetto europeo e per questo motivo con la Legge di Bilancio 2023 ha varato il Bonus Case Green. Sono tanti gli incentivi edilizi che permettono di risparmiare sugli interventi di efficientamento energetico, dal Superbonus 90% all’Ecobonus 65%.

Per capire quali lavori fare a casa occorre conoscere molto bene la base di partenza. E per fare ciò occorre calcolare le prestazioni energetiche della propria abitazione: questo si può fare tramite l’Attestazione di Prestazione Energetica, APE.

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