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Superbonus: il Ritiro Dedicato obbligatorio per il fotovoltaico

Vuoi installare il fotovoltaico in casa? Allora devi sapere che con il Superbonus è obbligatorio il RID: vediamo cos'è e come funziona il Ritiro Dedicato

06-07-2023 (Ultimo aggiornamento 13-10-2023)
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Il Superbonus rappresenta un’opportunità senza precedenti per incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici e promuovere l’uso delle energie rinnovabili. Tuttavia, per poter usufruire appieno di questo importante incentivo, è fondamentale comprendere l’importanza del Ritiro Dedicato (RID), obbligatorio per vendere l’energia prodotta in eccesso e immetterla nella rete nazionale.

In questo articolo, esploreremo nel dettaglio cos’è il Ritiro Dedicato, come funziona e quali sono le implicazioni per i proprietari di impianti fotovoltaici che desiderano beneficiare del Superbonus.

Superbonus fotovoltaico: cos’è e come funziona il RID

Il Superbonus 110% offre un’opportunità vantaggiosa per l’installazione di impianti fotovoltaici, ma è importante conoscere il funzionamento del Ritiro Dedicato (RID) per poterne usufruire. Il RID rappresenta una tipologia di contratto obbligatoria per chi desidera beneficiare del Superbonus e prevede un accordo di vendita tra il proprietario dell’impianto fotovoltaico e il GSE (Gestore dei Servizi Energetici).

In pratica, il RID stabilisce un corrispettivo che il GSE paga al proprietario dell’impianto per tutta l’elettricità prodotta, che non viene consumata direttamente ma viene immessa nella rete nazionale. In altre parole, il proprietario dell’impianto delega al GSE l’acquisto di tutta l’energia elettrica prodotta in eccesso rispetto al proprio fabbisogno di consumo e immessa nella rete.

Una delle caratteristiche principali del RID è la sua natura semplificata. A differenza di altre modalità di vendita dell’energia, non è necessario avere un’attività commerciale o una partita IVA, a meno che l’impianto non abbia una potenza superiore ai 20 kW. Questo aspetto rende il RID accessibile a un’ampia gamma di utenti interessati a beneficiare del Superbonus.

Il prezzo dell’energia venduta tramite il RID varia a seconda della tipologia di impianto installato e degli eventuali incentivi già ottenuti. Il GSE applicherà un prezziario specifico che terrà conto di questi fattori.

Tuttavia, è importante sottolineare che il Ritiro Dedicato non è compatibile con lo Scambio sul Posto. Lo Scambio sul Posto è un altro meccanismo promosso dal GSE che permette di ricevere un contributo per l’energia non autoconsumata e scambiata con la rete. Pertanto, è necessario fare una scelta tra il RID e lo Scambio sul Posto, poiché non è possibile usufruire contemporaneamente di entrambi i benefici.

Quali sono i requisiti per stipulare il RID?

Il processo di stipula del contratto di Ritiro Dedicato richiede che l’impianto soddisfi determinati requisiti, a seconda del tipo di impianto scelto, che può essere rinnovabile o non rinnovabile. Di seguito sono elencate le condizioni da rispettare:

  • Potenza apparente nominale inferiore a 10 MW per gli impianti alimentati da fonti non rinnovabili, inclusa la produzione non imputabile delle centrali ibride.
  • Potenza qualsiasi per gli impianti che generano energia elettrica tramite fonti rinnovabili come l’eolica, il solare, la geotermia, il moto ondoso, la maremotrice e l’idraulica (limitatamente agli impianti ad acqua fluente).
  • Potenza inferiore a 10 MW per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili e non rinnovabili.
  • Potenza uguale o superiore a 10 MW per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili diverse da quelle precedentemente menzionate.

Tuttavia, è importante notare che alcuni tipi di impianti non sono ammissibili per il Ritiro Dedicato. Questi includono:

  • Impianti fotovoltaici incentivati dal D.M. 5 luglio 2012 (quinto Conto Energia) o dal D.M. 5 maggio 2011 (quarto Conto Energia solo per impianti con Tariffa Onnicomprensiva).
  • Impianti alimentati da fonti rinnovabili (non fotovoltaici) incentivati dal D.M. 18 Dicembre 2008, dal D.M. 06 Luglio 2012 e dal D.M. 23 Giugno 2016.

È importante valutare attentamente i requisiti e le esclusioni per determinare se un impianto è idoneo per accedere al contratto di Ritiro Dedicato e beneficiare delle relative agevolazioni.

Come stipulare il contratto RID?

Per aderire all’opzione del Ritiro Dedicato, obbligatorio per usufruire del Superbonus 110%, i produttori di energia dovranno seguire determinate procedure dopo l’installazione e l’entrata in funzione dell’impianto.

In particolare, entro 60 giorni dall’entrata in esercizio dell’impianto, sarà necessario inviare in via telematica una richiesta di stipula del contratto, chiamato “Convenzione”, che dovrà essere trasmessa attraverso l’Area Clienti presente sul portale del GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Dopo aver ricevuto la richiesta, il GSE avvierà un’istruttoria per verificare che l’impianto sia idoneo per beneficiare del Ritiro Dedicato, ossia per l’inserimento dell’energia non autoconsumata nella rete.

Successivamente ai controlli, l’esito dell’istruttoria verrà comunicato al richiedente tramite e-mail. Se l’esito è positivo, si procederà con la stipula della Convenzione, che avrà una durata annuale con rinnovo automatico, a meno che non venga effettuata una disdetta. Il contribuente sarà responsabile di sottoscrivere e inviare la prima copia del contratto, che successivamente sarà perfezionato e formalizzato dal GSE.

A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che è possibile usufruire del Superbonus 110% anche “nelle more del perfezionamento del contratto” con il GSE. Ciò significa che l’incentivo massimo sarà riconosciuto anche nel caso in cui il processo burocratico di “perfezionamento” del contratto non sia ancora concluso al momento della fruizione del beneficio. In ogni caso, sarà necessario fornire la prova che la richiesta è stata approvata presentando una copia dell’e-mail di accettazione ricevuta dal GSE.

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