Costo kWh: come si calcola il costo dell'energia elettrica
Per risparmiare sui consumi è importante comprendere a quanto ammonta la spesa al kWh: con l'esperto scopriamo come leggere la bolletta e calcolarla

Pietro Pasquarelli
Bio Architetto/Esperto in diagnostica e impiantistica
- Che cos’è il kilowattora?
- Consumi, calcolo e esempi pratici
- Come si calcola il costo del kWh?
- Tariffe, fasce orarie e regime 2025
- Componenti della bolletta elettrica
- Fasce orarie: come influenzano il costo
- Dati recenti e considerazioni finali
Il costo dell’energia elettrica è una voce pesante nel bilancio domestico per molte famiglie. Comprendere come questo costo viene calcolato aiuta a fare scelte più consapevoli. Fondamentale è l’unità di misura kilowattora (kWh), che quantifica quanta energia viene consumata in un’ora da un apparecchio da 1 kW di potenza. Ma come si determina il prezzo effettivo del kWh? Quali componenti entrano nel calcolo? E come sono cambiate le tariffe nel 2025? Scopriamolo con dati aggiornati e esempi pratici.
Che cos’è il kilowattora?

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Il kilowattora (kWh) rappresenta l’unità di energia elettrica usata come riferimento per misurare i consumi domestici. Serve a quantificare quanto consuma un apparecchio: per esempio, un dispositivo da 1000 watt acceso per un’ora consuma 1 kWh. Questo è ciò che si “paga”, moltiplicando il consumo per il prezzo unitario del kWh stabilito dal contratto di fornitura.
Un altro parametro importante è la potenza contrattuale del contatore, misurata in kilowatt (kW). Piccoli appartamenti spesso hanno potenze tra 1,5 e 3 kW, mentre case più grandi o dotate di numerosi elettrodomestici ad alto assorbimento possono richiedere 4‑6 kW o più per evitare sovraccarichi.
Consumi, calcolo e esempi pratici
Ogni elettrodomestico ha un consumo indicativo annuale o per ciclo: ad esempio, un frigorifero moderno ad alta efficienza può consumare mediamente 150‑300 kWh all’anno, mentre un forno o la lavastoviglie possono consumare 1‑2 kWh per ciascun utilizzo, a seconda della potenza e del tempo di funzionamento.
I contatori elettronici permettono di visualizzare i consumi in tempo reale o quasi: il display può mostrare l’energia consumata fino ad allora, con aggiornamenti periodici. Questo consente di monitorare cosa succede, se ci sono picchi fuori uso o consumi imprevisti.
Come si calcola il costo del kWh?

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Per capire quanto costa realmente l’energia elettrica che usiamo, è necessario distinguere tra le varie voci in bolletta. Il prezzo del kWh non è solo il costo della materia energia, ma include anche componenti come: trasporto e distribuzione, oneri generali di sistema, commercializzazione, imposte (IVA e accise). Separando queste componenti, è possibile determinare il costo medio unitario effettivo del kWh per il proprio contratto.
Ecco un semplice esempio: se in un mese si consumano 400 kWh e la voce “energia” (materia energia) costa 0,134 €/kWh, la spesa energetica è 0,134 × 400 = 53,60 €. A questo si aggiungono le altre voci della bolletta, che possono aumentare il totale anche del 40‑60% a seconda della zona e del tipo di utenza.
Tariffe, fasce orarie e regime 2025
Nel 2025 il prezzo della materia energia per i clienti domestici nel regime di Servizio a Tutele Graduali (ex‑mercato tutelato) è di circa 0,134 €/kWh per la tariffa monoraria. Per la tariffa bioraria, in Fascia F1 (ore di punta) il prezzo è superiore, attorno a 0,147 €/kWh, mentre nelle fasce F2/F3 il prezzo è leggermente inferiore o paragonabile (ad esempio 0,135‑0,160 €/kWh) dipendendo dal contratto specifico.
È importante notare che queste cifre si riferiscono alla materia energia (PE), e non includono trasporto, imposte o oneri di sistema. Inoltre, molti utenti sono passati al Servizio a Tutele Graduali dal 1 luglio 2024, o operano nel mercato libero, dove le tariffe possono variare.
Componenti della bolletta elettrica
La bolletta elettrica include tipicamente queste componenti:
- Materia energia: ciò che si paga per effettivamente consumare energia elettrica;
- Trasporto e distribuzione: costi per far arrivare l’energia dalle centrali fino alla tua casa;
- Oneri di sistema: costi che servono per il sistema elettrico nazionale, incentivi, supporti alle fonti rinnovabili, sicurezza;
- Commercializzazione e vendita: margine e servizi del fornitore;
- Imposte: IVA, accise e altri oneri fiscali.
Fasce orarie: come influenzano il costo

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Le fasce orarie definiscono momenti della giornata in cui il prezzo dell’energia può essere più alto o più basso. Le più comuni per le utenze domestiche sono:
- F1: fascia di punta, diurna nei giorni feriali, normalmente più costosa;
- F2: fascia intermedia, usata al mattino presto o nel tardo pomeriggio e sera;
- F3: fascia fuori punta, ore notturne, fine settimana e festivi;
- F0: tariffa monoraria, un prezzo uguale per tutte le ore e i giorni.
Molti contratti domestici permettono di scegliere tra monoraria e bioraria: se la tua vita ha consumi concentrati nelle ore non di punta, può essere conveniente optare per la tariffa a fasce orarie per risparmiare.
Dati recenti e considerazioni finali
Secondo ARERA, per il III trimestre 2025 la tariffa materia energia nel Servizio a Tutele Graduali è fissata a 0,134 €/kWh. Questo dato serve da riferimento per capire quanto si spende solo per il consumo elettrico puro. A questo valore vanno aggiunte le altre voci in bolletta per ottenere il costo totale che si paga realmente.
Usando il calcolo che abbiamo visto sopra, chi consuma 400‑500 kWh al mese può stimare qual è la propria spesa energetica e capire se la tariffa che ha è adeguata o se ci sono alternative più convenienti.
Domande frequenti:
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Come faccio a sapere quanto pago a kWh?
Per conoscere il costo effettivo del kWh che stai pagando, puoi fare un semplice calcolo: dividi l’importo totale della voce “spesa per l’energia elettrica” indicata in bolletta per il numero di kWh consumati nello stesso periodo.
Formula pratica:
Costo medio €/kWh = Spesa totale energia ÷ kWh consumatiAttenzione: questo valore include tutte le componenti della bolletta (materia energia, trasporto, oneri, imposte), quindi rappresenta il costo effettivo che stai sostenendo, non solo il prezzo della materia prima. Per confrontare le offerte sul mercato, verifica anche il solo prezzo della materia energia, indicato a parte nel contratto o nella sezione dedicata della bolletta.
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Quanti kW si consumano al giorno in una casa?
Per fare una stima approssimativa, si può affermare che una famiglia media di quattro persone, utilizzando gli elettrodomestici comuni, consuma tra 8 kWh e 10 kWh al giorno. Questo corrisponde a un consumo annuo compreso tra 3.000 kWh e 4.000 kWh.
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Quali sono gli elettrodomestici che consumano anche da spenti?
Anche elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie e asciugatrici consumano energia elettrica in standby. Pertanto, è importante ricordarsi di spegnerli completamente e chiudere lo sportello per evitare sprechi energetici.
Per evitare questo consumo invisibile (noto anche come “carico fantasma”), è consigliabile staccare la spina o utilizzare ciabatte con interruttore, soprattutto per dispositivi che non vengono usati quotidianamente.
Secondo le stime, il consumo in standby può incidere fino al 10% della bolletta annuale, se trascurato.