Ecobonus 2026 prima casa: prorogato al 50% l'incentivo per l'efficientamento energetico
Ecobonus Casa prorogato nella Manovra 2026: niente tagli alle detrazioni che rimangono al 50% per la prima casa e 36% per la seconda. Ecco le ultime notizie sull'incentivo e le differenze con il Bonus Ristrutturazione.

Maria Francesca Pinna
Content Manager
- Come funziona l’Ecobonus Casa nel 2026?
- Quali interventi sono ammessi nell'Ecobonus 2026?
- Quali sono i massimali di spesa?
- Quali sono i documenti per ottenere l’Ecobonus?
- Ecobonus, cosa può succedere dal 2027
Buone notizie per chi sta programmando interventi di efficientamento energetico nella prima o seconda casa: l’Ecobonus sarà prorogato nel 2026 senza i tagli previsti inizialmente. Questo è ciò che si apprende dal Documento Programmatico di Bilancio trasmesso dal Governo italiano alla Commissione Europea il 15 ottobre 2025 e che contiene le prime conferme sugli incentivi edilizi: le aliquote non subiranno riduzioni l’anno prossimo. In pratica, il taglio al 36% e al 30% previsto dalla Legge di Bilancio 2025 slitta di un anno. Vediamo tutti i dettagli.
Come funziona l’Ecobonus Casa nel 2026?
L’Ecobonus nasce per incentivare gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, con l’obiettivo di ridurre i consumi e migliorare le prestazioni termiche. La Manovra 2026 dovrebbe confermare le seguenti aliquote:
- 50% di detrazione fiscale per le prime case, quindi quelle in cui si ha la residenza
- 36% per gli altri immobili (seconde case, immobili in affitto o di proprietà non abitativa)
La maggiorazione del 50% resta riservata ai proprietari o titolari di diritto reale di godimento sull’immobile adibito ad abitazione principale.
Una novità importante rispetto al 2025 è che il rimborso dei lavori – sotto forma di detrazione fiscale da inserire nella dichiarazione dei redditi – dovrebbe avvenire in 5 anni invece di 10, come finora previsto. Questa scelta incentiverebbe i contribuenti a chiedere il bonus, che rimane sempre e comunque un rimborso sulle spese già effettuate. Attenzione: per avere notizie certe su Ecobonus e altre detrazioni edilizie occorre attendere la conferma ufficiale della Manovra 2026, che entrerà in vigore dal 1° gennaio dello stesso anno.
Quali interventi sono ammessi nell’Ecobonus 2026?
Gli interventi ammessi non cambiano rispetto al 2025. Rientrano tra le spese agevolabili quelle finalizzate a ridurre la dispersione termica o a migliorare l’efficienza energetica complessiva dell’edificio.
Ecco i principali esempi:
- Cappotto termico delle pareti o del tetto
- Sostituzione degli infissi con modelli ad alte prestazioni energetiche
- Installazione di schermature solari come tende o frangisole
- Impianti solari o fotovoltaici
- Sistemi di climatizzazione efficienti, come pompe di calore o caldaie ibride
Restano esclusi, come già stabilito, gli interventi che prevedono la sostituzione di impianti a gas tradizionali alimentati esclusivamente da combustibili fossili.
Quali sono i massimali di spesa?
I massimali di spesa su cui calcolare la detrazione vengono descritti nel D.M. 6 agosto 2020 (“Requisiti tecnici per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici”), emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico (oggi MASE) e collegato all’art. 14 del D.L. 63/2013 che non è stato mai modificato dalle successive Leggi di Bilancio.
Secondo la normativa i limiti di spesa sono i seguenti per ogni tipo di intervento:
- Fino a 60.000 euro per la sostituzione (acquisto e posa in opera) di infissi, finestre, schermature solari o installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda
- Fino a 60.000 euro per interventi su edifici esistenti, sia interi e che parti di essi, unità immobiliari, strutture opache orizzontali e verticali
- Fino a 30.000 euro per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, scaldacqua
- Fino a 100.000 euro per interventi di coibentazione globale dell’edificio e per l’acquisto e la posa di micro-cogeneratori
Per esempio, se un contribuente vuole installare i pannelli solari dovrà spendere un massimo di 60.000 euro e da questi potrà detrarre il 50%. Quindi se spende 30.000 euro potrà avere un rimborso di 15.000 euro ripartito in 10 rate annuali di pari importo. Per ottenere il rimborso dovrà inserire la spesa dentro l’apposito spazio nel momento in cui compila la dichiarazione dei redditi. Per esempio, per le spese sostenute nell’anno 2025, si dovrà attendere la compilazione della dichiarazione l’anno prossimo. Per ottenere la detrazione occorre produrre una serie di documenti.
Quali sono i documenti per ottenere l’Ecobonus?
I principali documenti richiesti per ottenere l’Ecobonus 2026 sono:
- Asseverazione tecnica, dichiara che i lavori rispettano i requisiti di efficienza energetica stabiliti per l’Ecobonus. In alcuni casi può essere sostituita da una dichiarazione di conformità del produttore.
- Attestato di prestazione energetica (APE), redatto da un tecnico indipendente non coinvolto nei lavori che indica la differenza di prestazioni energetiche prima e dopo i lavori. Non è sempre obbligatorio, dipende dal tipo di intervento.
- Scheda descrittiva degli interventi, che indica il tipo di lavoro, il materiale usato, i costi e altri dettagli. È un documento importante anche in caso di controlli successivi da parte dell’Agenzia delle Entrate o dell’ENEA.
Entro 90 giorni dalla fine dei lavori è obbligatorio inviare la comunicazione a ENEA tramite il portale ufficiale per i bonus fiscali.
Ecobonus, cosa può succedere dal 2027
Salvo nuove proroghe, dal 1° gennaio 2027 scatterà il taglio delle detrazioni:
- 36% per gli interventi sulle abitazioni principali
- 30% per gli altri immobili
Chi sta valutando lavori di efficientamento farebbe bene ad anticipare i tempi. Chi ha la possibilità dovrebbe completare i lavori entro il 2025: quest’anno sicuramente si ha diritto alla detrazione massima perché per tutte le notizie riguardanti il 2026 bisogna aspettare la nuova Legge di Bilancio.
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Domande frequenti:
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Qual è la differenza tra Bonus Ristrutturazione ed Ecobonus?
Spesso l’Ecobonus viene confuso con il Bonus Ristrutturazione, ma sono in realtà due agevolazioni ben distinte che se caratterizzate dalle medesime aliquote (50% per le prime case e 36% per le seconde confermate fino al 2025 e in attesa di conferma finale nel 2026).
Entrambi sono usati per interventi per la casa, ma l’Ecobonus agevola i lavori volti al miglioramento dell’efficienza energetica mentre il Bonus Ristrutturazione è pensato per ristrutturazioni edilizie e manutenzioni straordinarie. -
Cosa rientra nell'Ecobonus 2026?
Gli interventi ammessi sono tutti quelli volti a migliorare l’efficienza energetica di un'edificio o una unità immobiliare, come per esempio: cappotto termico, sostituzione infissi, installazione schermature solari, impianti solari, pompe di calore e altri sistemi di riscaldamento o raffreddamento efficienti. Restano esclusi i sistemi a gas tradizionali alimentati esclusivamente da combustibili fossili.