Quanto consuma l'allarme di casa e come risparmiare
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Quanto consuma il sistema antifurto di casa? Come unire protezione e risparmio energetico

Vuoi installare un allarme a casa tua? Scopri quanto consuma e quanto incide sulla bolletta, ma soprattutto chi contattare per l’installazione perfetta

30-10-2025
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Content Manager, specializzata in strategia e produzione di contenuti editoriali. Dopo la laurea in letterature straniere e la specializzazione in editoria, si concentra sulla scrittura per il web. Da oltre tre anni si occupa del settore edilizio e immobiliare, con particolare riferimento a incentiv...
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Oggi la sicurezza domestica non è più un lusso, ma una necessità. Tuttavia, quando si decide di installare un impianto d’allarme, è legittimo chiedersi: quanto incide davvero sulla bolletta della luce?

La risposta è rassicurante: un sistema d’allarme domestico consuma pochissima energia, tanto che protegge la casa 24 ore su 24 con un impatto quasi nullo sui costi annuali. Ma la vera sfida da valutare è quella tra impianti cablati, wireless e videosorveglianza: il risparmio cambia e occorre capire come per fare la scelta giusta.

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Allarme cablato e wireless: quanto consumano?

Non tutti i sistemi di sicurezza si comportano allo stesso modo in termini di efficienza energetica. La tecnologia utilizzata influisce sulla quantità di energia assorbita, anche se in modo marginale.

La prima grande differenza quando si sceglie un impianto è quella tra antifurto cablato e wireless.

I sistemi cablati, alimentati direttamente dalla rete elettrica, in media consumano tra 60-70 kWh all’anno, equivalenti a circa 30-35 euro in bolletta.

I sistemi allarme wireless funzionano tramite radiofrequenza e si alimentano con batterie a lunga durata, spesso al litio. Il consumo è simile a quello cablato ma in aggiunta bisogna considerare la batteria, che va sostituita ogni 3 anni. I costi vanno da 50 euro a 200 euro in base alle caratteristiche del sistema. Anche considerando i momenti in cui il sistema è attivo, la differenza è minima: i sensori e la centralina aumentano il consumo solo temporaneamente, quando vengono rilevati movimenti o anomalie.

L’impianto ibrido combina le soluzioni: funziona grazie alla rete elettrica ma in caso di blackout o altra necessità entrano in funzione le batterie integrate. Anche in questo caso il consumo si aggira attorno a 70 kWh all’anno.

Quanto consuma l’impianto di videosorveglianza integrato all’antifurto?

L’impianto di videosorveglianza integrato al sistema antifurto consuma circa 30-40 W per il registratore (DVR o NVR) e 10 W per ogni telecamera attiva. Quindi, anche in questo caso il consumo è minimo soprattutto se si usano sistemi moderni e a basso consumo, che attivano la registrazione solo quando è realmente necessario.

Il consumo dell’antifurto può crescere quando si verificano determinati fattori.

Da cosa dipende il consumo di un antifurto?

I consumi dell’antifurto dipendono dai seguenti fattori:

  • Numero di componenti: più sensori, sirene o videocamere si installano, più energia serve a mantenerli attivi. Tuttavia, si tratta di differenze minime.
  • Tipo di tecnologia: gli impianti cablati assorbono più energia in modo costante, mentre i sistemi wireless consumano solo durante la trasmissione del segnale.
  • Funzionalità attive: i consumi aumentano leggermente quando i sensori si attivano o le telecamere registrano, ma si tratta di picchi momentanei.

Installare un impianto d’allarme efficiente è già di per sé una scelta sostenibile, ma ci sono piccoli accorgimenti che permettono di ridurre ulteriormente l’impatto energetico. Innanzitutto, è consigliabile scegliere impianti certificati e con un’ottima classe energetica, soprattutto per centraline e sensori. Inoltre, bisogna posizionare strategicamente i sensori dentro e fuori casa. L’obiettivo è ridurre il numero sia di elementi necessari per monitorare lo spazio, sia i falsi allarmi. Un altro modo per risparmiare è sicuramente quello di effettuare una manutenzione periodica per evitare importanti guasti o falsi allarmi che aumenterebbero l’attivazione del sistema e il conseguente consumo.

Per approfondire: Come installare un allarme a casa tua, la guida completa

Chi contattare per l’installazione dell’allarme

L’installazione di un sistema d’allarme richiede competenze tecniche specifiche, soprattutto quando si tratta di collegare più dispositivi, configurare centraline e verificare la corretta copertura dei sensori.
Per questo è sempre consigliabile rivolgersi a un installatore professionista o a un elettricista specializzato in sistemi di sicurezza, che sappia valutare la disposizione degli ambienti, il tipo di impianto più adatto e le normative di riferimento.

Un tecnico qualificato può anche effettuare un sopralluogo preliminare per verificare la presenza di eventuali ostacoli, scegliere i punti strategici in cui collocare i sensori e stimare i consumi reali del sistema.
Inoltre, si occuperà di integrare l’allarme con altri dispositivi domotici o con un eventuale impianto di videosorveglianza già esistente.

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