Rinnovare il pavimento senza sostituirlo: 4 idee utili
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Idee per rinnovare il pavimento senza sostituirlo

Vuoi rinnovare il pavimento senza demolizioni? Scopri le soluzioni migliori per sovrapporre nuovi materiali: laminato, vinilico, gres sottile e resina, con pro e contro di ogni tecnica.

21-05-2025
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Francesco Bosco

Ingegnere Edile – Architetto

L’architettura è bellezza, l’Ingegneria è forza. Insieme, costruiscono ponti tra l'estetica del possibile e la solidità della tecnica. Questo è l’approccio di Francesco Bosco, ingegnere edile-architetto, fondatore dello studio di ingegneria, structura-b, specializzato in strutture, urbanis...
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Quando si desidera dare un nuovo volto agli ambienti domestici, spesso il pensiero corre subito a interventi invasivi e costosi. Ma in realtà esistono soluzioni pratiche, economiche e rapide per rinnovare il pavimento senza rimuovere quello esistente. Che si tratti di un appartamento in affitto, di una casa da ristrutturare parzialmente o semplicemente del desiderio di aggiornare lo stile, oggi il mercato offre numerose alternative versatili e di grande impatto estetico. Approfondiamo le migliori opzioni per sovrapporre un nuovo pavimento, con un’analisi dettagliata dei materiali, delle tecniche di posa e dei pro e contro di ogni soluzione.

Rinnovare il pavimento senza sostituirlo: come fare la scelta giusta

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Prima di intraprendere qualsiasi intervento di rinnovo del pavimento, è fondamentale effettuare alcune valutazioni preliminari. Innanzitutto, occorre verificare se il pavimento esistente è integro e regolare o necessita di riparazioni localizzate. Allo stesso modo, bisogna controllare se la superficie è stabile e in piano; in caso contrario, potrebbe essere necessario ricorrere a un massetto autolivellante, per una parte o per l’intera superficie. Un’attenzione particolare va prestata ai pavimenti in legno, sui quali la sovrapposizione non è consigliata a causa della loro tendenza a deformarsi con le variazioni di umidità. Infine, bisogna valutare l’impatto che l’aumento di spessore del pavimento avrà su porte e finestre, che potrebbero necessitare di essere accorciate per consentirne l’apertura.

Soluzioni per pavimenti sovrapposti

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Esistono fondamentalmente due tipologie di posa per i pavimenti sovrapposti. La prima è la posa flottante, che consiste nell’appoggiare il nuovo pavimento su quello esistente, interponendo un materassino fonoassorbente. Questo metodo è ideale per interventi temporanei o in case in affitto e permette un’installazione rapida e una rimozione altrettanto agevole. Inoltre, consente di calpestare il pavimento immediatamente dopo la posa ed è spesso realizzabile con un approccio fai-da-te, grazie ai sistemi di incastro.

La seconda tipologia è la posa incollata, che prevede l’utilizzo di adesivi per fissare il nuovo pavimento a quello vecchio. Questa soluzione è più adatta per interventi di lunga durata, garantisce maggiore stabilità ma richiede generalmente l’intervento di professionisti.

Il laminato: estetica e praticità a basso costo

Il laminato rappresenta una soluzione economica e versatile per il rinnovo dei pavimenti, particolarmente apprezzata per il suo eccellente rapporto qualità-prezzo. Questo materiale è composto da diversi strati, tra cui uno strato decorativo stampato che può imitare fedelmente l’aspetto del legno, della pietra o di altri materiali naturali. La tecnologia di stampa moderna permette di ottenere finiture estremamente realistiche, tanto che a volte è difficile distinguere il laminato dai materiali originali che imita.

La posa del laminato richiede un metodo flottante, ovvero senza fissaggio al sottofondo, che lo rende ideale per applicazioni temporanee o in situazioni dove non si vuole intervenire in modo permanente. I moderni sistemi a incastro semplificano notevolmente l’installazione, rendendola accessibile anche a chi ha una minima esperienza nel fai-da-te. Lo spessore contenuto, generalmente tra i 6 e i 12 mm, riduce al minimo i problemi di dislivello con gli altri ambienti e la necessità di modificare porte e finestre.

Nonostante i numerosi vantaggi, il laminato presenta alcune limitazioni: essendo sensibile all’umidità, non è la scelta ideale per bagni, cucine o ambienti soggetti a frequenti schizzi d’acqua. La qualità può variare significativamente in base al prezzo, con i prodotti più economici che tendono a mostrare segni di usura più rapidamente e a offrire una minore resistenza ai graffi. Per ottenere risultati ottimali, è consigliabile orientarsi verso laminati di classe di abrasione elevata (AC4 o AC5) che garantiscono maggiore durevolezza nelle aree ad alto traffico.

Pavimenti vinilici: la versatilità resistente all’acqua

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I pavimenti vinilici rappresentano una rivoluzione nel settore delle pavimentazioni sovrapposte, offrendo un’eccellente alternativa al laminato con prestazioni superiori sotto molti aspetti. Questi rivestimenti si distinguono in due categorie principali: il tradizionale PVC e la sua evoluzione tecnologica SPC (Stone Plastic Composite).

Il PVC tradizionale, noto anche come LVT (Luxury Vinyl Tile), è un materiale flessibile composto principalmente da cloruro di polivinile e plastificanti. Grazie alla sua struttura, si adatta facilmente alle piccole imperfezioni del sottofondo e offre un comfort elevato durante la camminata. Lo spessore ridotto, generalmente tra i 2 e i 4 mm, lo rende perfetto per la sovrapposizione a pavimenti esistenti senza creare dislivelli eccessivi.

L’evoluzione SPC ha rivoluzionato ulteriormente questo materiale. L’aggiunta di una significativa percentuale di polveri minerali nella miscela dei polimeri conferisce al pavimento una rigidità e una resistenza nettamente superiori. I pavimenti SPC sono praticamente indeformabili, impermeabili al 100% e resistenti agli sbalzi termici, caratteristiche che li rendono ideali per l’installazione su riscaldamento a pavimento o in ambienti esposti a forte irraggiamento solare.

Un vantaggio considerevole dei pavimenti vinilici rispetto ad altre soluzioni è la loro completa impermeabilità, che li rende la scelta ottimale per bagni, cucine e altri ambienti umidi. La loro resa estetica ha raggiunto livelli sorprendenti, con tecnologie di stampa ad alta definizione e texturizzazioni superficiali che riproducono fedelmente non solo l’aspetto visivo ma anche la sensazione tattile di materiali naturali come legno e pietra.

Gres porcellanato a basso spessore: l’eleganza in pochi millimetri

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Il gres porcellanato a basso spessore rappresenta una delle più sofisticate innovazioni nel campo delle pavimentazioni ceramiche degli ultimi anni. 

Le lastre ultrasottili di gres, disponibili con spessori che variano dai 3 ai 6 mm, sono ottenute attraverso processi di pressatura e cottura ad altissima temperatura di argille selezionate, feldspati e altre materie prime di elevata qualità. Il risultato è un materiale dalle prestazioni eccezionali: resistente all’usura, agli agenti chimici, al gelo, agli sbalzi termici e praticamente impermeabile, con un assorbimento d’acqua inferiore allo 0,1%.

A differenza del gres tradizionale, che richiede demolizioni e pose complesse, il gres sottile può essere applicato direttamente sui pavimenti esistenti con appositi collanti a basso spessore, minimizzando i tempi di posa e i disagi. La leggerezza del materiale (circa 7-8 kg/mq contro i 20-25 kg/mq del gres tradizionale) facilita notevolmente la movimentazione e riduce il carico strutturale sugli edifici, aspetto particolarmente importante nelle ristrutturazioni di immobili datati.

Dal punto di vista estetico, il gres a basso spessore offre possibilità illimitate. Le moderne tecnologie di stampa digitale permettono di riprodurre con straordinaria fedeltà qualsiasi materiale naturale: dai marmi più pregiati ai legni esotici, dalle pietre rare ai metalli ossidati, fino a texture creative e design contemporanei. I formati disponibili sono estremamente variabili, dalle piccole tessere ai grandi lastre fino a 120×240 cm, permettendo di creare superfici con pochissime fughe.

Pavimenti in resina: superfici continue e personalizzate

pavimento in resina

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I pavimenti in resina sono costituiti da materiali polimerici che, una volta applicati, polimerizzano creando una superficie continua, senza giunti o fughe, dall’aspetto moderno e raffinato.

Con uno spessore minimo di soli 2-3 millimetri, i pavimenti in resina consentono di intervenire sui pavimenti esistenti con un impatto minimo sulle quote interne dell’abitazione. La tecnica di applicazione prevede diverse fasi: dalla preparazione del sottofondo, che deve essere adeguatamente pulito e primerizzato, all’applicazione di uno o più strati di resina, fino alla finitura protettiva finale. A seconda delle esigenze estetiche e funzionali, è possibile scegliere tra diverse tipologie di resine: epossidiche, poliuretaniche o acriliche, ognuna con caratteristiche specifiche in termini di resistenza e resa visiva.

Dal punto di vista funzionale, i pavimenti in resina offrono numerosi vantaggi: sono impermeabili, resistenti all’umidità e facili da pulire, non presentano fughe dove possa accumularsi lo sporco, e hanno un’elevata resistenza all’usura quotidiana. La superficie continua crea inoltre un effetto visivo di ampliamento degli spazi, particolarmente apprezzato nelle abitazioni contemporanee.

Nonostante questi pregi, è importante considerare anche alcuni svantaggi: il costo è generalmente superiore rispetto a soluzioni più tradizionali, e l’applicazione richiede competenze specialistiche che rendono difficile il fai-da-te. Inoltre, con il passare del tempo, le resine esposte ai raggi UV possono mostrare segni di ingiallimento, e la loro resistenza ai graffi profondi non è paragonabile a quella di materiali più duri come il gres porcellanato. 

Domande frequenti:

  • Quali sono i pavimenti migliori da sovrapporre a quelli esistenti?

    I pavimenti migliori per essere sovrapposti sono il laminato, il vinilico (PVC e SPC), il gres porcellanato a basso spessore e la resina. Ognuno offre vantaggi specifici in termini di estetica, spessore ridotto, resistenza all'umidità e facilità di posa.

  • È possibile rinnovare il pavimento senza demolire quello vecchio?

    Sì, è possibile rinnovare il pavimento senza rimuoverlo grazie a soluzioni moderne come la posa flottante o incollata di nuovi rivestimenti. Questa tecnica consente di risparmiare tempo e costi, riducendo i disagi tipici delle ristrutturazioni invasive.

  • Qual è la differenza tra posa flottante e posa incollata?

    La posa flottante prevede l’installazione del nuovo pavimento senza colla, spesso con un materassino isolante, ed è ideale per interventi rapidi o temporanei. La posa incollata garantisce maggiore stabilità e durata, ma richiede una preparazione più accurata del sottofondo.

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