Moduli Salva Casa 2025: dove si trovano e come si apre la pratica per sanare gli interventi
Dal 23 maggio 2025 i Comuni dovranno rendere disponibili i moduli per il Salva Casa 2025, ma ci sono ancora dubbi sull'iter burocratico per la sanatoria: ecco quali sono e le risposte per i cittadini

Maria Francesca Pinna
Content Manager
- Cos’è il Salva Casa 2025
- Quali abusi possono essere regolarizzati col Salva Casa?
- Quali sono i dubbi sul Salva Casa
- Cosa aspettarsi in futuro
Il Salva Casa è uno dei provvedimenti più attesi degli ultimi mesi, pensato per semplificare le pratiche edilizie e aiutare i cittadini a regolarizzare eventuali abusi edilizi in modo veloce.
La misura è stata emanata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e consente di dimostrare lo stato legittimo di una casa non solo con i classici titoli edilizi, ma anche attraverso nuove modalità di regolarizzazione. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste e quali sono i dubbi generati nei Comuni italiani, ma soprattutto le risposte offerte ai cittadini.
Cos’è il Salva Casa 2025
Il Salva Casa 2025 è stato introdotto dal MIT tramite il Decreto-Legge n. 23/2025 e stabilisce le procedure semplificate per regolarizzare lo stato legittimo degli immobili attraverso l’aggiornamento della modulistica edilizia, che entrerà in vigore il 23 maggio 2025. Da questa data i Comuni adotteranno la nuova modulistica edilizia, già aggiornata in regioni come Lombardia, Lazio e Basilicata.
A questo punto il Salva Casa può essere richiesto da chi desidera regolarizzare un immobile che non è completamente in linea con la normativa edilizia vigente, come nel caso di abusi edilizi tenendo conto di quelli sanabili e non sanabili.
Possono fare richiesta i proprietari di immobili che presentano irregolarità edilizie, ma anche coloro che vogliono semplicemente certificare lo stato legittimo del proprio immobile, senza dover ripetere l’intero iter burocratico. In particolare, se il tuo immobile è stato costruito o modificato senza i dovuti permessi (ma non è mai stato oggetto di contestazioni ufficiali), puoi utilizzare il Salva Casa per regolarizzare la situazione.
Quali abusi possono essere regolarizzati col Salva Casa?
Ecco alcuni esempi di abusi che possono rientrare nel Salva Casa:
- Verande e balconi chiusi: se hai trasformato un balcone in una veranda senza autorizzazione, il Salva Casa ti consente di regolarizzare questa modifica senza dover rifare tutto il procedimento edilizio.
- Sottotetti non accatastati: un altro esempio è l’uso del sottotetto come ambiente abitativo senza i permessi necessari. In questo caso, è possibile chiedere la regolarizzazione attraverso il Salva Casa, ma comunque il Comune potrebbe stabilire limitazioni, soprattutto in termini di abitabilità e di vincoli di zona. Per esempio, il Comune può tenere al rispetto del decoro urbano e degli equilibri del quartiere quindi non viene garantita una liberalizzazione automatica.
- Ampliazioni non dichiarate: se hai ampliato la tua casa (ad esempio aggiungendo una stanza o modificando la struttura) senza permesso, potresti chiedere la regolarizzazione tramite il Salva Casa, purché non ci siano stati problemi legali in precedenza.
In generale, il Salva Casa permette anche di evitare demolizioni e sanare le irregolarità minori, come piccole modifiche alla struttura o l’aggiunta di spazi, purché non vi siano stati abusi gravi o procedimenti di controllo già in corso.
Se rientri in questi casi, la prima cosa da fare è recarti presso l’ufficio tecnico del tuo Comune o visitarne il sito web per scaricare la modulistica aggiornata. I moduli, infatti, sono stati uniformati per semplificare le procedure e rendere più chiari i passaggi necessari per ottenere lo stato legittimo del tuo immobile. Non sarà più necessario presentare una lunga serie di documenti pregressi, ma basterà fare riferimento all’ultimo titolo edilizio valido. Tuttavia, resta fondamentale verificare che non ci siano state contestazioni passate che possano invalidare la richiesta. Se hai dubbi su questo puoi contattare un tecnico abilitato per avere supporto nella compilazione dei moduli e nella raccolta dei documenti necessari.
Tuttavia, esistono ancora delle lacune e criticità per chi vuole seguire questo iter e diversi dubbi sono emersi dai Comuni.
Quali sono i dubbi sul Salva Casa
Uno dei punti più discussi riguarda la verifica dello stato legittimo degli immobili. In pratica, se vuoi regolarizzare un immobile, il Comune potrebbe chiederti di dimostrare che i titoli edilizi pregressi siano tutti in regola. Tuttavia secondo la nuova normativa questa verifica retroattiva non è obbligatoria.
Ma attenzione, il Tar Lombardia ha detto che, invece, i Comuni devono controllare anche i titoli passati creando così parecchia confusione. Per ora, la linea ufficiale è quella del Ministero: i Comuni non devono controllare i vecchi titoli, a meno che non ci siano state contestazioni specifiche in passato.
Stefania Dota, vicesegretaria generale di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha ribadito che, fino a nuove indicazioni, i Comuni seguiranno le linee del Ministero e non effettueranno controlli retroattivi.
Cosa aspettarsi in futuro
Il Salva Casa è una misura temporanea approvata in attesa della più ampia riforma del Testo Unico dell’Edilizia. Tra le priorità del Ministero c’è quella di chiarire le competenze tra Stato e Regioni, ridefinire i titoli abilitativi e affrontare le problematiche legate al consumo di suolo e alla rigenerazione urbana.
Nel frattempo, per chi vuole richiedere il Salva Casa, è consigliabile rivolgersi agli sportelli edilizi del proprio Comune e verificare quali moduli utilizzare e quali documenti presentare per ottenere lo stato legittimo dell’immobile.
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