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Sanatoria automatica per abuso edilizio: quando è possibile

Gli immobili con abusi edilizi possono essere sottoposti a una sanatoria automatica, ma a precise condizioni: ecco come funziona e quando è possibile

30-01-2023
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Può capitare che un immobile o un intero edificio presentino delle irregolarità e degli abusi. Per esempio, la costruzione di un bagno o l’ampliamento di una stanza senza seguire le corrette procedure burocratiche e avere specifici permessi. In questi casi, si può richiedere di regolarizzare la situazione con una procedura spesso complessa e lunga.

In alcuni casi previsti dalla Legge, però, è possibile avere una sanatoria automatica degli abusi edilizi. Sicuramente è importante che modifica non comporti un rischio per la sicurezza delle persone e per l’ambiente intorno. Inoltre, per poter sfruttare questa opportunità è importante che l’intervento sia circoscritto e relativo a una superficie piccole e con precise caratteristiche. Inoltre, è importante anche la data in cui è stato realizzato. Ma ci sono anche delle regole regionali da prendere in considerazione. Alla luce di ciò, è chiaro che per avere la sanatoria automatico di un abuso edilizio occorre avere ampie competenze in materia e rivolgersi a professionisti. Vediamo, in linea generale, quando è possibile.

Sanatoria automatica per abuso edilizio: qual è la normativa?

Esistono diverse normative che regolamentano gli abusi edilizi, anche a livello nazionale altre regionali. Una delle normative di riferimento il Testo Unico dell’Edilizia che descrive anche quali sono le condizioni per avere una sanatoria automatica.

In particolare, si fa riferimento a questa opportunità nell’articolo 36 – Accertamento di conformità. Si legge che per i lavori svolti senza Permesso di Costruire o con un documento errato, il responsabile o il proprietario dell’immobile possono ottenere la sanatoria nel caso in cui l’intervento è conforme almeno alla normativa urbanistica ed edilizia sia all’inizio dell’intervento, sia alla data di presentazione della domanda.

Nel caso in cui si presenti la richiesta di sanatoria al comune, il responsabile comunale può rifiutare la richiesta entro 60 giorni dalla presentazione, allegando una valida motivazione.

Sanatoria automatica: come si calcola la tolleranza?

Il primo passo da fare per capire se si può usufruire della sanatoria automatica è calcolare la superficie dell’edificio o del terreno in cui è stato realizzato l’intervento edilizio. Entro una determinata percentuale dell’intera superficie dell’edificio, l’abuso è accettabile. Per esempio, si può avere un 20% di tolleranza del terreno o della superficie. Ma questa percentuale varia da regione a regione. Per cui il primo passo è capire qual è la tolleranza delle propria zona. Ma ci sono poi altri requisiti da avere per avere la sanatoria.

Un abuso edilizio può andare in prescrizione?

Dopo un certo periodo di tempo, un abuso edilizio può andare in prescrizione e quindi essere oggetto di una sanatoria automatica? Per capire la risposta si dovrebbero studiare i singoli casi, affidandosi a esperti professionisti del settore.

In linea generale, si parla di prescrizione quando dopo un preciso periodo di tempo, l’autorità può agire per sanare o meno l’abuso. Quando questo termine scade, l’autorità non può più fare nulla e l’abuso decade, viene sanato. Anche in questo caso, tutto dipende dalla regione in cui è situato l’immobile. In generale, il termine è di 10 anni dalla data in cui viene scoperto.

Si ha diritto alla prescrizione solo per le opere che sono state realizzate su immobili che hanno un titolo abilitativo. Chi non ha questo titolo non ha diritto ad alcuna prescrizione e l’autorità può agire sempre per far rispettare la normativa.

Sanatoria impossibile: cosa succede

Nel caso in cui la sanatoria non sia possibile, si procede alla demolizione dell’opera abusiva, in particolare se realizzata senza titolo abilitativo. Quindi, il proprietario dell’immobile deve rimuovere l’opera a sue spese, entro un termine di tempo preciso. Se non esegue gli ordini, l’autorità procede lei stessa alla demolizione addebitando le spese all’intestatario della casa e aggiungendo una sanzione amministrativa o penale, in base alla gravità dell’accaduto. Prima di procedere a queste decisioni si cerca di capire se si può sanare l’opera con una procedura ordinaria, più lunga e complessa ma efficace.

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