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Microgenerazione, vantaggi e svantaggi: prezzo elevato e risparmi

La microcogenerazione permette di produrre energia elettrica e riscaldamento ed è una soluzione tecnologica per il risparmio energetico. Scopriamo insieme cos'è e come averla

27-11-2018 (Ultimo aggiornamento 17-06-2021)
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Minore impatto sull’ambiente e costi ridotti in bolletta: è così possibile riassumere il concetto di microgenerazione. Ecco però nel dettaglio di cosa si tratta.

Con microgenerazione s’intende l’utilizzo di svariati impianti che realizzano una cogenerazione tra motore a gas, responsabile della produzione di energia elettrica, e un sistema di produzione di energia termica (nella maggior parte dei casi). Un sistema utilizzato soprattutto in condomini o piccole imprese, che necessitano di un quantitativo maggiore d’energia elettrica e calore. Ciò che viene prodotto può essere utilizzato ad esempio per ottenere acqua calda sanitaria o per il riscaldamento degli ambienti, andando a prendere il posto di una classica caldaia.

Microgenerazione: vantaggi e svantaggi

Svariate le tipologie di combustibile utilizzabile per la microgenerazione. In ambito domestico si tende però generalmente a sfruttare il metano. Occorre però guardare al mercato e al suo sviluppo e, considerando il regolare aumento del costo del metano, si fanno largo sempre più alternative come il biogas e l’energia solare.

All’utente viene chiesto un quantitativo minore di combustibile rispetto ai sistemi classici. Ciò vuol dire ottenere un netto risparmio economico sulla spesa mensile familiare. A ciò si aggiungono un minore impatto ambientale e minori rischi di sovraccarico della rete.

Tra gli svantaggi però occorre annoverare una spesa iniziale elevata, oltre che il rischio legato alla produzione parallela d’energia elettrica e termica. Se nel primo caso si può sfruttare lo “scambio sul posto”, fino a 200 kW, cedendo l’energia alla rete elettrica, nel secondo sono necessarie strutture aggiuntive.

Microgenerazione: i prezzi

Sfruttando i sistemi di microgenerazione domestica si può generare energia elettrica, producendo allo stesso tempo calore, che l’utente ha modo di recuperare per i compiti che solitamente riguardano la caldaia. Doppia produzione in un unico sistema. Un concetto semplice per spiegare come sia possibile risparmiare anche il 40% sulla propria bolletta elettrica.

Per poter usufruire di tali benefici però si dovrà essere disposti a sostenere una spesa iniziale di certo maggiore rispetto a quella di una classica caldaia. A seconda dei modelli e del combustibile scelto, ci si ritroverà a pagare alcune migliaia di euro, in un range medio tra i 2 e i 4mila euro.

Considerando però i benefici ambientali della cogenerazione, lo Stato è intervenuto per incentivarne l’installazione. La Legge di Bilancio 2018 ha infatti esteso la detrazione fiscale del 65% ai sistemi di microgenerazione. Vengono dunque riconosciuti i bonus Irpef e Ires per i lavori di risparmio energetico, anche per quanto riguarda le spese d’installazione e sostituzione.

Il tetto posto dal governo è di 100mila euro, considerando dunque non soltanto la microgenerazione domestica ma anche gli impianti, ben più costosi, installati dalle aziende. Detrazione fiscale che verrà riconosciuta in 10 rate, a patto che, entro 90 giorni dal termine dei lavori, venga inviata regolare documentazione presso l’ENEA.

Microgenerazione ad alto rendimento

La microgenerazione ad alto rendimento si pone come obiettivo primario quello di minimizzare gli sprechi, ottenendo due forme di energia da un solo combustibile. Per potersi definire ad alto rendimento, gli impianti devono rispettare alcune caratteristiche indicata dalla Direttiva Europea:

  • Cogenerazione ad alto rendimento (1 MWe): risparmio energetico primario certificato (PES) superiore al 10%
  • Microgenerazione ad alto rendimento: risparmio energetico primario certificato (PES) superiore di zero

Affidarsi a degli esperti del settore è la scelta ideale, senza lasciarsi prendere la mano dall’idea di poter ottenere grandi risparmi. È necessaria un’analisi preliminare approfondita, valutando anche eventuali impianti di trigenerazione, per poter sfruttare l’impianto anche nei periodi caldi dell’anno. Ad ogni modo l’utenza ideale è quella che vanta un fabbisogno di calore ed elettricità alquanto costante nel corso dei 12 mesi. Nel caso di una microgenerazione domestica dunque, si preferirà un’installazione condominiale, così da ridistribuire al meglio i quantitativi prodotti.

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