Bonus condizionatori sta per scadere? Ecco cosa succede dal 2026
Vuoi installare un condizionatore e risparmiare con le detrazioni fiscali? Scopri come funziona il Bonus condizionatori, cosa cambia con la proroga e come ottenere fino al 50% di sconto sulla spesa.

Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Come funziona la detrazione fiscale per i condizionatori nel 2025?
- Bonus condizionatori: cosa cambia nel 2026
Stai pensando di installare un nuovo condizionatore o sostituire il tuo vecchio impianto di climatizzazione?
Se è così, probabilmente ti starai chiedendo se conviene agire subito o se hai ancora tempo per sfruttare le agevolazioni fiscali. La questione non è banale: con le recenti proroghe annunciate dal Governo e le modifiche alle aliquote previste per i prossimi anni, capire come muoversi può fare la differenza tra un risparmio consistente e un’occasione persa. In questo articolo ti spiego cosa sta succedendo al Bonus condizionatori, quali sono le condizioni attuali e cosa cambierà dal 2026 in poi, così da aiutarti a prendere la decisione più conveniente per la tua casa.
Come funziona la detrazione fiscale per i condizionatori nel 2025?
Il Bonus condizionatori rientra in due agevolazioni distinte ma complementari: il Bonus ristrutturazione e l’Ecobonus. Entrambe ti permettono di recuperare parte della spesa sostenuta attraverso una detrazione fiscale, che viene ripartita in dieci quote annuali di uguale importo nella tua dichiarazione dei redditi.
La differenza principale tra le due opzioni riguarda i requisiti necessari. Il Bonus ristrutturazione richiede che l’installazione del condizionatore avvenga nell’ambito di lavori più ampi di manutenzione straordinaria, restauro o risanamento dell’immobile. L’Ecobonus, invece, è pensato specificamente per interventi di efficientamento energetico e non richiede necessariamente una ristrutturazione: puoi accedere all’agevolazione semplicemente sostituendo il tuo vecchio impianto con uno più efficiente dal punto di vista energetico.
Per tutto il 2025, entrambe le agevolazioni prevedono una detrazione del 50% della spesa sostenuta per l’installazione di condizionatori a pompa di calore, a patto che si tratti della tua prima casa. Questo significa che se sostituisci un vecchio climatizzatore con un modello più moderno ed efficiente, puoi recuperare metà di quanto hai speso attraverso le detrazioni fiscali nei successivi dieci anni. Il requisito fondamentale è che il nuovo impianto garantisca un miglioramento concreto dell’efficienza energetica dell’abitazione, certificato mediante l’APE (Attestato di Prestazione Energetica) rilasciato da un tecnico qualificato.
Gli interventi ammessi includono la sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione con pompe di calore ad alta efficienza, l’installazione di scaldacqua a pompa di calore e il ricambio di climatizzatori esistenti con nuovi modelli che offrono prestazioni energetiche superiori. È importante sottolineare che dal 2025 non sono più ammessi alle agevolazioni gli impianti che utilizzano combustibili fossili: questo significa che l’acquisto di caldaie tradizionali, condizionatori o pompe di calore alimentati a gas non beneficia più delle detrazioni.
Bonus condizionatori: cosa cambia nel 2026
Buone notizie per chi non è riuscito ad agire entro il 2025: secondo il Documento programmatico di bilancio (DPB) inviato dal Governo alla Commissione europea, i bonus edilizi per ristrutturazioni ed efficienza energetica sono stati prorogati anche per il 2026 alle stesse condizioni previste per il 2025. Questo significa che potrai continuare a usufruire della detrazione al 50% per la prima casa e al 36% per le seconde abitazioni anche il prossimo anno. Senza questa proroga, dal 1° gennaio 2026 le aliquote sarebbero scese automaticamente al 36% per le prime case e al 30% per le seconde, secondo il regime a scalare introdotto nel 2024.
Per accedere all’aliquota piena del 50%, dovrai essere proprietario o titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile e avere la residenza anagrafica nell’abitazione oggetto dell’intervento. Se l’immobile è una seconda casa, anche se concessa in locazione o uso gratuito, l’aliquota applicabile sarà del 36%. Il limite di spesa resta fissato a 96.000 euro per unità immobiliare, con la detrazione IRPEF da ripartire sempre in dieci quote annuali di pari importo.
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Per garantirti un lavoro a regola d’arte e massimizzare il risparmio energetico, è fondamentale affidarti a professionisti qualificati che possano consigliarti il modello più adatto alle caratteristiche della tua abitazione e gestire correttamente tutta la documentazione necessaria per accedere alle detrazioni fiscali. Non improvvisare: richiedi più preventivi dettagliati a installatori certificati e confronta fino a 5 proposte dagli esperti della tua zona!