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Classe energetica: ecco perché è indispensabile per vendere casa

La classe energetica è un documento indispensabile per vendere casa: vediamo perché è obbligatorio e in che modo può influenzare il valore dell'immobile

21-06-2023 (Ultimo aggiornamento 11-04-2024)
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Pasquale Gangemi

Consulente ed Agente Immobiliare - Mediatore creditizio

Specialista nelle attività di intermediazione e di consulenza rivolte alla compravendita, locazione, valutazione di immobili ad uso residenziale, uffici, commerciale ed industriale. Presidente interprovinciale del collegio di RC-VV della FIAIP “Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professional...
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L’efficienza energetica è diventata un fattore di fondamentale importanza nel settore immobiliare, e la classe energetica di un’abitazione svolge un ruolo determinante nella decisione di acquisto da parte dei potenziali acquirenti. Negli ultimi anni, sempre più persone sono consapevoli dell’impatto ambientale e delle spese energetiche legate all’abitazione in cui vivono, e questo si riflette nella domanda di immobili che offrono migliori prestazioni.

Se stai pensando di mettere in vendita la tua casa o sei un acquirente alla ricerca di una nuova abitazione, la classe energetica rappresenta un elemento imprescindibile da considerare. Scopriamo insieme perché la scelta di un’abitazione con una buona classe energetica può comportare risparmi economici significativi nel tempo, e perché una buona classe energetica è indispensabile per vendere casa.

Attestato prestazione energetica (APE): cos’è e come si fa

classe energetica per vendere casa

Shutterstock

L’Attestato Prestazione Energetica (APE) è un documento essenziale per conoscere le caratteristiche di isolamento termico e consumo energetico di un edificio, che permette di attribuire una classe energetica specifica ad ogni appartamento o edificio. Con l’aggiornamento dell’APE, le classi energetiche sono ora 10, partendo dal più efficiente A4 fino al più basso, rappresentato dalla classe energetica G.

La certificazione energetica viene redatta da un tecnico abilitato attraverso un sopralluogo all’immobile, necessario per raccogliere tutte le informazioni necessarie per calcolare gli indici di prestazione energetica, tenendo conto delle stratigrafie, delle caratteristiche degli elementi costruttivi e degli impianti. Solo in seguito a queste fasi, il tecnico può avvalersi di uno dei software certificati dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI) per eseguire i calcoli necessari al determinare l’indice di prestazione energetica globale e la classe energetica dell’edificio. Durante questo processo, il tecnico può anche indicare interventi migliorativi specifici da adottare.

Secondo le normative attualmente in vigore, l’Attestato Prestazione Energetica rientra tra le certificazioni obbligatorie per vendere casa o affittarla. Una copia dell’APE deve essere infatti allegata al contratto. Approfondiamo questo concetto nel dettaglio.

Classe energetica per vendere casa: ecco perché è obbligatoria

A partire dal 2005, quando si intende vendere un immobile, è obbligatorio presentare l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) al fine di stabilire la classe energetica e valutare il suo reale prezzo di mercato. Questo perché i consumi energetici di una casa influenzano significativamente il valore dell’immobile. Inoltre, apportando modifiche strutturali mirate a ridurre i consumi e l’impatto ambientale dell’immobile, è possibile migliorare la sua classe energetica e aumentarne il valore di mercato.

L’APE, che ha una validità di 10 anni, deve essere obbligatoriamente allegato ai documenti per la vendita di una casa durante un’operazione di compravendita immobiliare. Il venditore è tenuto a mostrarlo all’acquirente sin dal momento del compromesso e del preliminare di compravendita.

Case classe energetica bassa: quando l’efficienza può ostacolare la vendita?

classe energetica per vendere casa

Shutterstock

È indiscutibile che l’efficienza energetica possa influire sulla vendita di una casa, ma in quali situazioni accade? La prestazione energetica di un immobile, soprattutto quando si tratta di vendere una casa in classe G, può costituire un ostacolo sia per la vendita che per l’affitto della casa. Questo si verifica a causa delle maggiori spese energetiche che un immobile “energivoro” comporta, riflettendosi in costi maggiori per le bollette di luce e gas, elemento che non passa inosservato agli acquirenti o ai potenziali inquilini.

Come abbiamo detto, la classificazione energetica assegna a ogni immobile una lettera che indica il livello dei consumi, da G fino ad A4, per un totale di 10 classi energetiche. Più la classe dell’immobile si avvicina alla lettera A, minori sono i consumi e maggiore diventa il suo valore di mercato. Immobili eco-sostenibili, classificati come A1, A2, A3 e A4, presentano consumi quasi nulli e sono particolarmente ambiti dagli acquirenti attenti all’efficienza energetica.

Quando un potenziale acquirente si trova di fronte a un’abitazione in classe G, avrà sicuramente domande e obiezioni riguardanti il risparmio energetico e cercherà di trattare il prezzo in virtù dei lavori necessari per renderla più efficiente dal punto di vista energetico. Di conseguenza, le case con una classe energetica bassa potrebbero trovare una maggiore difficoltà nel trovare acquirenti interessati, a meno che non compensino queste carenze con altre caratteristiche particolarmente attrattive.

Ma come rendere un’abitazione meno energivora e più efficiente?

Esistono diversi interventi che permettono di aumentare l’efficienza energetica. Per capire quali lavori attuare puoi contattare un’impresa di ristrutturazione e capire, con la loro consulenza, come rendere la casa più efficiente e confortevole. Con PagineGialle Casa è possibile contattare le ditte più vicine e chiedere diversi preventivi, in modo da scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.

Domande frequenti:

  • Quali case non si potranno vendere?

    La nuova direttiva green propone restrizioni sulle vendite di immobili classificati con bassa efficienza energetica, come quelli in classe G, allo scopo di promuovere l'adozione di edifici residenziali più efficienti entro il 2030 (classe E) e entro il 2033 (classe D). Tuttavia, questa misura potrebbe comportare il rischio di una svalutazione delle case per i cittadini italiani.

  • Cosa succederà alle case in classe energetica G?

    Risiedere in un'abitazione classificata come classe energetica G comporta semplicemente vivere in una casa ad elevato consumo energetico. Questa situazione deriva dal fatto che la struttura non soddisfa i criteri di efficienza energetica, il che si traduce in bollette energetiche elevate per il nucleo familiare che vi risiede.

  • Cosa fare per avere una casa in classe D?

    Le abitazioni classificate come classe D sono caratterizzate da un consumo energetico compreso tra 71 e 90 kWh/mq all'anno e presentano un buon isolamento termico nel tetto e uno spessore maggiore dei muri perimetrali.

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