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Conto termico 2019: tutti i dettagli

Conto termico cos'è e come funziona. Tutte le informazioni utili per il 2019

19-12-2018 (Ultimo aggiornamento 28-05-2021)
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RISPARMIO ENERGETICO E FOTOVOLTAICO

Il conto termico è un pacchetto di incentivi e agevolazioni che mira a promuovere interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Scopri tutti i dettagli e come richiederlo in questo articolo.

Non tutti sanno che le coperture delle somme erogate dal conto termico vengono finanziate da una specifica voce nelle bollette energetiche dei cittadini che decidono di abbandonare un vecchio impianto di riscaldamento, in favore di uno più innovativo e meno inquinante. Andiamo a vedere cos’è nello specifico il conto termico 2018 e quello dell’anno che verrà e quali incentivi e novità possono fare al caso vostro.

Conto termico 2018: cos’è e come funziona

Il conto termico è uno strumento che agevola il meccanismo di sostegno per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni. Si tratta di un incentivo erogato con un pagamento diretto, dunque non una detrazione fiscale, bensì un rimborso in un’unica soluzione.

Responsabile della gestione del meccanismo e della concessione degli incentivi è il Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

Conto termico GSE: le novità del 2019

A partire dal Decreto interministeriale del 16 febbraio 2016, ci sono stati ulteriori aggiornamenti che avranno una ricaduta proprio nell’anno nuovo e che possono senza dubbio esservi utili. A partire da gennaio 2019, infatti, sarà obbligatorio allegare insieme alle domande di conto termico relative a stufe a biomassa, caldaie, etc… anche la certificazione ambientale. Ciò sarà necessario proprio per conseguire l’idoneità ad usufruire dei benefici delle agevolazioni.

Il produttore dovrà richiedere a un organismo notificato il rilascio della certificazione ambientale del generatore di calore; l’organismo notificato, dopo aver compiuto le prove previste, dovrà individuare la classe di qualità pertinente e rilasciare la relativa certificazione ambientale entro 9 mesi dalla ricezione della richiesta.

Conto termico 2019: tutti i dettagli

Chi sono i beneficiari? Sono le Pubbliche amministrazioni, ma anche imprese e privati, che potranno accedere a fondi per circa 900 milioni di euro annui, di cui 200 destinati alle PA. Tra le novità c’è un ampliamento dei soggetti ammessi al bonus degli incentivi, sono previste, infatti, anche le società in house e le cooperative di abitanti. Ma quali sono i requisiti? Come prima cosa, essenziale è l’acquisto una caldaia a biomassa o una pompa di calore la quale andrà a sostituire un apparecchio obsoleto sempre a biomassa oppure a gasolio, olio combustibile o carbone.

Considerate, però, che l’impianto che si andrà a sostituire, deve rispettare un altro importante requisito: non deve avere una potenza inferiore al 10% rispetto a quella del nuovo acquisto. Il conto termico è un incentivo molto apprezzato, dunque, dai possessori di pompe di calore, perché consente di ottenere un rimborso pari, nel massimo, a ben il 65% delle spese affrontate per l’acquisto e l’installazione dell’apparecchiatura.

Conto termico 2019 per solare termico

Il nuovo conto termico prevede un incentivo economico per l’installazione di collettori solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o in aggiunta dell’impianto di climatizzazione invernale (riscaldamento), anche abbinati a sistemi di solar cooling (raffrescamento estivo). Quali sono i vincoli? Le installazioni devono essere realizzate su: edifici esistenti, parti di edifici o unità immobiliari esistenti, edifici dotati di impianto di climatizzazione invernale, pertinenze o serre.

Conto termico per il rimborso della stufa a pellet

Con l’avvicinarsi del freddo più intenso, sempre più persone cominciano a pensare all’acquisto di una stufa a pellet o a legna, le quali possono avere un costo molto elevato. Il conto termico 2.0 prevede un rimborso anche della vostra stufa a pellet, anche qui fino al 65%, del costo sostenuto; basta rottamare il vecchio impianto. In particolare segnaliamo che nella documentazione del conto termico per le stufe a pellet, la legna da ardere deve essere acquistata oppure, in determinate condizioni, può essere autoprodotta.

Questo perché è necessario garantire dei requisiti per le annualità successive. In caso di acquisto dovranno essere conservate le relative fatture e per i casi previsti di autoproduzione dovrà essere preservata un’autofattura o un’autodichiarazione a seconda dei casi. Inoltre dovrà essere eseguita la manutenzione, almeno biennale, del generatore e della canna fumaria.

Troppo complicato? Se ci pensiamo bene il conto termico è stato introdotto per far diminuire gli agenti inquinanti grazie al diffondersi di tecnologie più avanzate e più pulite. Un premio, nel segno del risparmio (in tutti i sensi!) riservato a quei cittadini che decidono di sostituire i loro impianti obsoleti di riscaldamento in favore di quelli più avanzati, così da aiutare l’ambiente contribuendo alla diminuzione del consumo energetico globale.

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