Finalmente puoi cambiare il colore degli infissi in condominio: la nuova sentenza
Stai pensando di cambiare il colore degli infissi ma temi le proteste dei vicini? Scopri come una sentenza del Tribunale di Lecce ha cambiato le regole del decoro architettonico condominiale, aprendo nuove possibilità.

Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Quando il decoro architettonico non è più un ostacolo?
- Il principio del "decoro già compromesso"
- Cosa cambia per i condomini
- I limiti da rispettare
Stop alle dispute condominiali per il colore degli infissi!
Se hai sempre sognato di sostituire quelle vecchie finestre marroni con eleganti serramenti bianchi ma hai rinunciato per paura delle lamentele dei vicini, questa notizia cambierà tutto.
Il Tribunale di Lecce ha emesso una sentenza rivoluzionaria che potrebbe rivoluzionare l’approccio alle modifiche estetiche negli edifici condominiali. La decisione n. 3263 del 30 giugno 2024 stabilisce quando e come è possibile modificare gli infissi senza incorrere nelle sanzioni per violazione del decoro architettonico.
Quando il decoro architettonico non è più un ostacolo?
Il caso ha origine dalla decisione di un proprietario pugliese di sostituire autonomamente gli infissi del proprio appartamento, passando dal colore marrone originale al bianco. Una scelta che ha scatenato le proteste degli altri condomini, convinti che tale modifica violasse l’armonia estetica dell’edificio e contravvenisse alle delibere assembleari.
Il proprietario non aveva richiesto preventivamente l’autorizzazione dell’assemblea né informato l’amministratore, comportamenti che solitamente espongono a contenziosi legali. Tuttavia, la sua difesa si è basata su un principio fondamentale: gli infissi costituiscono proprietà esclusiva e il regolamento condominiale non prevedeva specifiche limitazioni cromatiche.
Il principio del “decoro già compromesso”
La decisione del giudice leccese ha fatto scuola, stabilendo un precedente importante. Il magistrato ha rilevato che la facciata dell’edificio presentava già numerose alterazioni non contestate: condizionatori installati in posizioni casuali, tende da sole di varie tipologie e colori, modifiche strutturali effettuate da altri condomini senza opposizioni.
Questo scenario ha portato il tribunale a concludere che l’armonia architettonica era già stata compromessa in precedenza. Di conseguenza, la sostituzione degli infissi con un colore diverso non poteva essere considerata lesiva di un decoro ormai inesistente.
Il giudice ha inoltre sottolineato come sia necessario valutare caso per caso l’effettivo impatto delle modifiche sull’aspetto complessivo dell’immobile, evitando applicazioni rigide e automatiche del concetto di decoro architettonico.
Cosa cambia per i condomini
Questa sentenza rappresenta una boccata d’ossigeno per molti proprietari che desiderano personalizzare i propri immobili. In particolare, stabilisce che:
- la presenza di precedenti alterazioni non contestate può giustificare nuove modifiche;
- il regolamento condominiale deve contenere disposizioni specifiche per essere vincolante;
- l’uniformità estetica non è sempre un valore assoluto da preservare;
- le delibere assembleari non possono imporre limitazioni arbitrarie se manca una base regolamentare.
I limiti da rispettare
Nonostante l’apertura mostrata dal tribunale pugliese, rimangono fermi alcuni principi inderogabili. Gli articoli 1120 e 1122 del Codice Civile continuano a vietare interventi che possano compromettere la stabilità, la sicurezza dell’edificio o causare danni alle parti comuni.
Inoltre, resta sempre consigliabile informare preventivamente l’amministratore e l’assemblea per evitare controversie e valutare insieme la compatibilità degli interventi con le caratteristiche dell’immobile.
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