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Ecobonus 2021: come ottenere dal 50% al 65% di detrazioni

Qual è la differenza tra ecobonus 50%, 65% e Superbonus 110%? E quali sono gli interventi ammessi per avere le agevolazioni? Ecco tutte le risposte

12-01-2021 (Ultimo aggiornamento 15-01-2021)
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I bonus mirati all’efficientamento energetico dell’abitazione sono diversi, ma non devono essere confusi. Molti di questi sono stati prorogati con la Legge di Bilancio 2021 e possono essere quindi usati per tutto l’anno e in alcuni casi anche l’anno prossimo. Ma come si distinguono?

La differenza più grande a cui prestare attenzione è quella tra il Superbonus 110% e gli ecobonus che permettono di avere detrazioni del 50% e del 65%. Anche se il primo è comunque un ecobonus, perchè appunto finalizzato al risparmio energetico e alla realizzazione di una casa sostenibile, viene chiamato Super perchè la detrazione è la più grande esistente e per altri dettagli legati alla tipologia di lavoro consentito. Abbiamo già parlato di Superbonus 110% in diversi contenuti del blog, in questo articolo invece ci occupiamo delle altre due tipologie di ecobonus, quella del 50% e del 65% e dei relativi interventi che le contraddistinguono.

Ecobonus: caratteristiche

L’ecobonus può essere usato per interventi di riqualificazione energetica o riduzione di rischio sismico, ovvero per mettere in sicurezza l’abitazione situata in una zona dove è molto probabile che si verifichino disastrosi terremoti.

Il bonus è stato confermato all’interno della Legge di Bilancio 2021 e quindi può essere sfruttato dal 1° luglio 2020 fino al 30 giugno 2022. I soggetti beneficiari possono usare l’agevolazione in tre diversi modi: ottenere una detrazione tramite la dichiarazione dei redditi, che verrà accreditata in cinque rate annuali dello stesso importo, sotto forma di sconto in fattura da parte della ditta che esegue i lavori oppure cedendo il credito di imposta ad un soggetto terzo, rappresentato anche da una banca alla quale, per esempio, si sta restituendo un finanziamento. Abbiamo parlato in modo approfondito della differenza tra sconto in fattura e cessione del credito.

In base al tipo di intervento che si vuole effettuare, è possibile ottenere un’agevolazione del 50%, del 65% o del 110% delle spese ammissibili sostenute.

Il Superbonus 110%, a differenza delle altre due tipologie di ecobonus, si lega anche ad un altro dettaglio: si ottiene se si effettuano una serie di interventi trainanti, che devono essere associati ad altri lavori di efficientamento. Per esempio, se io non eseguo un intervento trainante (come il cappotto termico) ma solo un lavoro comunque legato all’efficientamento energetico, allora non avrò diritto al Superbonus 110% ma a uno degli altri ecobonus.

Chi può usare l’ecobonus 50% e 65%

L’agevolazione spetta a qualsiasi contribuente tenuto a pagare l’IRPEF in Italia e può essere usato sia sulla prima che sulla seconda casa. Non bisogna per forza essere il proprietario di un immobile, ma si può anche avere in comodato d’uso, usufrutto, affittuario o altro diritto reale.

Inoltre, può essere richiesto anche da chi ha un reddito di impresa e in questo caso può essere richiesto per il fabbricato strumentale o da enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.

Infine, è autorizzato anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile o il convivente more uxorio. In ogni caso, la detrazione spetta alla persona che paga le spese. Ecco perchè è importante che tutta la documentazione sia dettagliata.

Interventi detraibili per il bonus 65%

Veniamo ora alla pratica. Quali sono i lavori che si possono detrarre per avere il bonus del 65%?

Il contributo può essere richiesto da chi ha intenzione di sostituire il proprio climatizzatore invernale classico con una delle seguenti soluzioni a ridotto dispendio energetico:

  • generatore di aria calda condensata
  • apparecchio ibrido dotato di pompa di calore e caldaia a condensazione che devono funzionare in modo integrato
  • micro-cogeneratori del valore massimo di 100.000 €
  • pompe di calore a risparmio energetico
  • rifacimento totale dell’impianto di riscaldamento ad alta efficienza energetica
  • scaldacqua integrato con pompa di calore mirato alla produzione di acqua calda (in questo caso ci deve essere la sostituzione dello scaldabagno o altro apparecchio scaldaacqua)
  • dispositivi di controllo aria calda da remoto

Oltre a questi dispositivi, si accede all’agevolazione per la riqualificazione energetica e in questo caso occorre rispettare alcuni requisiti legati al risparmio del sistema di climatizzazione (i valori di riferimento sono pubblicati nel Decreto Tecnico del Ministro dello Sviluppo dell’11 marzo 2008 e modificato il 26 gennaio 2010).

Sono ammessi anche i lavoro di building automation, l’installazione di pannelli solari termici oltre al rifacimento di muri e pavimenti, sempre nell’ottica di ottenere una maggiore efficienza dell’abitazione.

Interventi detraibili per il bonus 50%

Veniamo ora agli interventi che permettono l’accesso all’ecobonus 50%. In questo caso il ventaglio è davvero ampio. I principali interventi sono l’acquisto di finestre, porte esterne e superfici di schermatura; acquisto e messa in opera di impianti di climatizzazione che vanno a pellet, truciolato e altre soluzioni simili (valore massimo della detrazione 30.000 €) e sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con una caldaia a condensazione di classe A, da affiancare all’installazione di un sistema di termoregolazione di ultima generazione.

Queste erano le due tipologie di ecobonus e i relativi interventi, che si differenziano da quelli legati al Superbonus 110%.

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