Contratto luce in scadenza: rischio aumento automatico della bolletta
Secondo gli ultimi dati, 1 italiano su 3 ignora la scadenza dei contratti elettrici, con conseguenze sulle bollette future. Vediamo come evitare gli aumenti automatici del gestore.

Alessia Mancini
Content manager e blogger
- Come funziona il rinnovo contrattuale
- Comunicazioni più chiare grazie all'intervento di ARERA
- Quando è il momento giusto per cambiare?
- La situazione attuale del mercato energetico
Secondo un recente studio dell’Osservatorio Switcho, che ha analizzato più di 670mila bollette, circa il 33% dei consumatori italiani inizia a cercare nuove offerte sul mercato libero solo quando riceve la proposta di rinnovo dal proprio fornitore di energia elettrica e gas.
Questa tendenza espone molti clienti al rischio di rincari tariffari non preventivati che scattano automaticamente grazie al meccanismo del “silenzio assenso“. In pratica, se non si risponde alla proposta di rinnovo, si accetta tacitamente il nuovo contratto, perdendo l’opportunità di individuare offerte più vantaggiose tra quelle disponibili sul mercato. Facciamo il punto della situazione tramite i dati emersi dal report.
Come funziona il rinnovo contrattuale
La normativa prevede che almeno tre mesi prima della scadenza del contratto, il fornitore invii una comunicazione al cliente informandolo sulle nuove condizioni economiche. A questo punto, il consumatore può accettare tacitamente il rinnovo proposto oppure cercare un’offerta più conveniente e passare a un altro operatore alla scadenza naturale del contratto, senza incorrere in alcuna penale.
Comunicazioni più chiare grazie all’intervento di ARERA
Un problema riscontrato è la scarsa consapevolezza dei consumatori riguardo alla durata dei contratti e alle relative tariffe, spesso causata dalla diffidenza verso le comunicazioni ricevute, considerate invasive o scambiate per spam.
Per migliorare questa situazione, da inizio anno l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha introdotto regole più severe sulle proposte di rinnovo, con l’obiettivo di aumentare trasparenza e chiarezza. Le nuove disposizioni prevedono che le proposte di rinnovo siano chiaramente identificabili e non possano essere inserite all’interno della bolletta o nelle newsletter commerciali. Inoltre, devono essere inviate tramite supporti durevoli come email o posta cartacea, garantendo così la tracciabilità delle comunicazioni.
Quando è il momento giusto per cambiare?
Il tempismo è fondamentale per evitare aumenti imprevisti. Considerando che il cambio del fornitore richiede dai 45 ai 60 giorni, il momento ideale per valutare un eventuale switch è circa 2 mesi prima della scadenza del contratto.
Nel confronto tra le offerte, disponibile anche su portali dedicati, è importante valutare senza pregiudizi le nuove condizioni proposte dal proprio fornitore, che non sempre sono peggiorative. Infatti, l’obiettivo dei fornitori è ridurre il tasso di abbandono dei clienti, e per questo motivo potrebbero proporre rinnovi in linea con il contratto attuale.
La situazione attuale del mercato energetico
Dopo gli aumenti vertiginosi causati dal conflitto Russia-Ucraina e dall’inflazione elevata, il mercato energetico italiano appare ora “più stabile”, anche se permangono rincari stagionali.
Infatti, prendendo in considerazione la stagione invernale 2024-25, ormai in conclusione, sono stati riscontrati nuovi aumenti nelle bollette. Un’analisi di Facile.it, basata sui consumi di oltre 770mila utenti tra ottobre 2024 e gennaio 2025, evidenzia che le famiglie italiane hanno speso mediamente 777 euro per le utenze, con un incremento del 5,9%.
Nel dettaglio, la spesa media è stata di 280 euro per l’elettricità, con un aumento dell’1,7%, e di 497 euro per il gas, con un incremento più significativo dell’8,3%.
Di fronte a un mercato energetico ancora soggetto a oscillazioni e rincari stagionali, una soluzione sempre più conveniente per proteggersi dagli aumenti in bolletta è rappresentata dall’installazione di impianti fotovoltaici. L’autoconsumo energetico permette infatti di ridurre significativamente la dipendenza dai fornitori tradizionali e di stabilizzare i costi nel lungo periodo.
L’investimento iniziale viene rapidamente ammortizzato grazie ai risparmi mensili sulle bollette e agli incentivi fiscali ancora disponibili. I moderni impianti fotovoltaici, inoltre, hanno raggiunto livelli di efficienza notevolmente superiori rispetto al passato, garantendo una produzione energetica ottimale anche nelle regioni meno soleggiate.
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