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Come è fatta la perfetta Casa Green voluta dalla Direttiva Europea: dai pannelli solari alla pompa di calore

Dai materiali sostenibili ai sistemi isolanti, dall'uso delle energie rinnovabili fino alla domotica: scopriamo le caratteristiche della perfetta Casa Green

15-04-2024
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Alessia Mancini

Content manager e blogger

Content manager e blogger, narratrice digitale appassionata di condividere idee e storie che ispirano e informano. Specializzata in interior design e tendenze del settore arredo, è affascinata da tutto ciò che riguarda il mondo della casa.
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Nel processi di transizione verso un futuro più sostenibile ed eco-friendly, la Direttiva Europea ha delineato l’identikit della perfetta Casa Green. Questa casa ideale, concepita per rispondere agli standard più elevati di efficienza energetica e sostenibilità ambientale, si avvale di una serie di tecnologie e soluzioni innovative che ne fanno un modello di abitazione del futuro.

Dai pannelli solari che catturano l’energia del sole alla pompa di calore che sfrutta fonti rinnovabili per il riscaldamento, ogni elemento di questa casa è stato attentamente progettato per massimizzare l’uso delle risorse rinnovabili e ridurre al minimo l’impatto ambientale. Attraverso un approccio olistico e integrato, la Casa Green offre non solo comfort abitativo, ma anche un ambiente salubre e sostenibile per i suoi abitanti.

Scopriamo gli elementi chiave che caratterizzano la perfetta Casa Green secondo la Direttiva Europea, evidenziando le tecnologie e le pratiche che la rendono un modello esemplare di edilizia sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Direttiva Case Green: gli edifici nZEB obbligatori dal 2030

Con il via libera definitivo dell’Europa alla Direttiva Case Green, l’Italia si trova di fronte alla necessità di elaborare un piano straordinario per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico degli edifici che, a partire dal 2030, dovranno essere a emissioni zero. Gli immobili pubblici saranno soggetti all’obbligo già dal 2028, due anni prima della scadenza generale.

Tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere NZEB, un acronimo che indica gli immobili ad altissima prestazione energetica, in cui il fabbisogno di energia è molto basso o addirittura nullo. Tuttavia, in Italia, le novità introdotte dalla direttiva europea non avranno un impatto rivoluzionario, poiché già dal 2021 tutti i nuovi edifici devono rispondere ai requisiti dello standard nZEB. Alcune regioni hanno persino anticipato tali scadenze, fissate a livello nazionale con un decreto del 2015, dimostrando un impegno di larghe vedute verso la sostenibilità e l’efficienza energetica degli edifici.

Tecnologia impiantistica, tra domotica e risorse rinnovabili

Nella progettazione di un edificio ad energia quasi zero, l’attenzione alla componente impiantistica gioca un ruolo fondamentale. Questi sistemi devono assicurare la massima efficienza energetica, eliminando gli sprechi e sfruttando al massimo le risorse rinnovabili disponibili.

Le tecnologie per la climatizzazione, sia invernale che estiva, sono cruciali e devono essere scelte con cura in base alle caratteristiche dell’edificio e ai fattori esterni. Tra le opzioni disponibili troviamo:

  • Pompa di calore: un sistema altamente efficiente che sfrutta fonti rinnovabili come l’aria, l’acqua o la geotermia, ideale per l’utilizzo con pannelli radianti a bassa temperatura.
  • Sistema ibrido: una combinazione di pompa di calore e caldaia a condensazione, particolarmente adatta in climi rigidi o durante le riqualificazioni, garantendo un contributo significativo delle fonti rinnovabili.
  • Solare termico: utilizzato per la produzione di acqua calda sanitaria e per supportare il generatore di calore principale.
  • Impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC): essenziale per assicurare un adeguato ricambio d’aria in un edificio ben isolato, contribuendo ulteriormente al risparmio energetico.
  • Impianto fotovoltaico: consente di autoprodurre energia elettrica per alimentare la pompa di calore e il sistema di VMC, garantendo il rispetto degli obblighi sulle fonti rinnovabili.
  • Sistemi di regolazione avanzata e Building Automation: permettono di ottimizzare e automatizzare la gestione degli impianti, migliorando il risparmio energetico e il comfort abitativo.

Edilizia green: materiali e processi di costruzione sostenibili

Per garantire che un edificio rispetti i criteri nZEB, l’adozione di pratiche sostenibili inizia già dalla fase di progettazione. Sul mercato esiste una vasta gamma di soluzioni che consentono di migliorare la prestazione energetica degli edifici e di ridurre le emissioni durante la fase di costruzione. Questi materiali, noti anche come bio-materiali, sono non tossici e derivano da risorse naturali e rinnovabili.

Tra i materiali più comuni e in crescita vi è il legno, una risorsa rinnovabile a basso impatto ambientale, soprattutto se proveniente da foreste gestite in modo sostenibile. Il legno è utilizzato per la costruzione di strutture, travi, pannelli e pavimenti. Un altro materiale sempre più diffuso è l’eco cemento, che utilizza meno clinker, riducendo così le emissioni di CO2 durante la produzione. Il calcestruzzo areato autoclavato è invece un materiale leggero e isolante che richiede meno energia per il riscaldamento durante il processo di produzione, contribuendo a ridurre il consumo di cemento.

Inoltre, il bio-beton utilizza residui biologici come la paglia o il bambù al posto dei tradizionali rinforzi in acciaio, offrendo un’alternativa sostenibile e meno impattante.

Oltre ai materiali, è importante considerare l’impatto ambientale del cantiere stesso. Organizzazioni come Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) stanno sviluppando strumenti per misurare i consumi durante il cantiere e premiare le aziende virtuose che adottano pratiche responsabili, come l’utilizzo di risorse naturali in modo sostenibile, l’impiego di materiali riciclati o riciclabili e l’uso di fonti rinnovabili per l’alimentazione degli impianti. Queste iniziative contribuiscono a promuovere un’edilizia sempre più green e sostenibile.

Sistemi termoisolanti: la chiave per un ambiente confortevole ed efficiente

Uno dei principali fattori di dispersione di calore nelle abitazioni riguarda le falle nell’involucro dell’edificio, in particolare i ponti termici, che assorbono il calore e aumentano il consumo energetico della casa. Risolvere i ponti termici dopo la costruzione è estremamente complicato e costoso, poiché rivestire l’abitazione con pannelli non garantisce l’eliminazione di tutti i punti di discontinuità ed è soggetto alla competenza e all’esperienza della mano d’opera. Inoltre, i rivestimenti a pannelli per cappotti termici hanno una durata limitata, richiedendo costose manutenzioni periodiche.

È quindi cruciale optare fin dall’inizio per materiali termoisolanti che assicurino una perfetta tenuta e elevate performance di traspirazione. Investire in un adeguato isolamento termico non solo migliora il comfort abitativo, ma contribuisce anche a ridurre i consumi energetici e i costi di gestione dell’edificio nel lungo termine.

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