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Come ingrandire una stanza: pratica e permessi necessari

Vuoi ampliare una stanza della tua casa o di un altro immobile? Scopri le regole, i documenti da presentare in Comune, gli interventi necessari e come risparmiare

20-09-2022
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Ingrandire una stanza è un obiettivo comune a molti italiani che desiderano rendere più comoda e funzionale la propria abitazione. Spesso questo intervento non necessita di una vera e propria ristrutturazione e relativa pratica burocratica: può essere sufficiente buttare una parete non strutturale. Anche per queste piccole modifiche bisogna comunque seguire precise regole. Ecco quali sono.

Ampliare una stanza: le regole da seguire

Uno dei dettagli a cui fare attenzione è la dimensione della stanza, che deve comunque essere “abitabile”. A tal proposito bisogna tener conto sia della normativa nazionale, che di quella comunale. Ogni territorio ha le sue regole.

Per ogni persona che abita in un immobile deve essere presente una superficie abitabile di 14 mq minimo, per i primi 4 inquilini e 10 mq per ogni successiva persona. Le camere da letto devono avere 9 mq di superficie minima per una persona e 14 mq per due persone. L’altezza minima è di 2,70 m, tranne per gli immobili situati sopra i 1000 metri, per i quali valgono delle misure minori. In ogni caso, un monolocale deve avere una superficie minima di 28 mq per una persona e di 38 mq per due persone. Oltre alle misure minime, i locali devono avere ulteriori caratteristiche ambientali per tutelare la salute delle persone che ci vivono.

Quando si amplia una stanza bisogna tenere conto anche del rapporto aero-illuminante, che garantisce che in una stanza ci sia la giusta quantità di luce. Le regole non si devono seguire in modo obbligatorio se si vuole ingrandire un ambiente accessorio, che non implica la permanenza di persone e dove non è obbligatorio avere una finestra. Quindi se si vuole ampliare un corridoio o un disimpegno non è obbligatorio inserire una finestra.

Quali sono i documenti necessari per ampliare una stanza

I documenti cambiano in base all’intervento. La pratica è più complessa se si demolisce una parete portante. In questo caso serve la SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) che deve essere redatta da un tecnico abilitato, come un ingegnere o geometra. Questa pratica deve essere integrata in un progetto che deve avere la firma del professionista che, a sua volta, deve assicurare che la trasformazione sia sicura per la stabilità dell’immobile. Per migliorare questo aspetto si può anche optare per aggiungere rinforzi alla parete perimetrale.

Se, invece, si vuol demolire o spostare una parete non portante occorre la CILA o Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata. Anche in questo caso viene redatta e presentata da un tecnico abilitato, ma sicuramente è più veloce della precedente. Infatti, è proprio il tecnico a diventare il diretto responsabile della conformità delle opere.

Questi sono i due documenti che consentono di avviare la pratica per ampliare una camera che può essere anche piccola. Non dichiarare l’ampliamento della stanza può comportare il ricevimento di una sanzione a causa dell’abusivismo. A questa si aggiunge l’obbligo di riportare l’immobile alle condizioni iniziali. Chi vuole “auto-denunciarsi” può presentare al Comune una richiesta di sanatoria e creare una nuova scheda catastale. Questa necessità emerge soprattutto se si vuol rivendere una casa: in presenza di abusi diventa impossibile.

Quali interventi servono per ampliare una stanza

Esistono diverse soluzioni per ampliare una camera. Quella più facile ed economica è la costruzione di una parete in cartongesso, facile da demolire e spostare, produce poca polvere ed è veloce da effettuare. Un’altra soluzione è quella di smantellare e ricostruire una classica parete di mattoni. Se la parete è portante bisognerà seguire un preciso progetto e prevedere un cantiere più complesso.

Quando si vuole ampliare una stanza bisogna prevedere delle modifiche, non solo sulle pareti, ma anche sulle pavimentazioni, che possono essere diverse tra loro oppure uguali ma posizionate su livelli differenti. In base alle necessità e alle possibilità economiche, il pavimento originale viene rimosso per crearne uno ex novo per la nuova camera. Chi vuole risparmiare, può ricoprire il pavimento già esistente con pannelli omogenei. Si può optare per una pavimentazione vinilica, gres porcellanato, parquet, vernice apposita o anche resina cementizia.

Progetti e lavori di questo tipo necessitano della consulenza e dell’operatività di una ditta di professionisti. Solo grazie a imprese competenti e con lunga esperienza nel settore è possibile ottenere ottimi risultati.

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