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La gestione patrimoniale è una modalità di investimento con la quale un risparmiatore può decidere di affidare il proprio patrimonio a un soggetto che si occuperà della gestione del suo capitale.
Il risparmiatore, pur concedendo un mandato al gestore che potrà gestire direttamente come e quando investire e disinvestire, potrà sempre indicare le caratteristiche di gestione del capitale. Un risparmiatore attento e preparato nel tempo, inoltre, interverrà con suggerimenti e indicazioni di investimento sempre più frequenti. Per questo, alcune società richiedono al risparmiatore di possedere una certa competenza al fine di effettuare scelte consce, indirizzare correttamente il gestore e raggiungere più facilmente gli obiettivi prefissati.
Il servizio di gestione patrimoniale, che consiste in un accordo vincolante tra le parti, con il quale vengono fissati i termini e le direttive di rischio e rendimento, può essere offerto:
Un contratto di investimento di questo tipo, quindi tra un cliente e una società di gestione patrimoniale, prevede che quest’ultima non potrà utilizzare i capitali conferiti per finalità differenti rispetto a quelle stabilite dal cliente.
In passato, si era soliti distinguere tra due differenti tipologie di gestione patrimoniale:
Attualmente, ci sono alcuni intermediari finanziari che offrono gestioni patrimoniali miste, nelle quali si fa un ampio ricorso agli investimenti in ETF. Uno dei principali vantaggi delle gestioni patrimoniali è rappresentato dall’ottimizzazione fiscale. In pratica, il calcolo delle imposte avviene una volta l’anno sul netto complessivo della gestione, e solo qualora quest’ultimo sia positivo.
L’aspetto più importante che contraddistingue la gestione patrimoniale dal fondo comune è la gestione, nel primo caso individuale mentre nel secondo collettiva.
Nei fondi comuni, infatti, il capitale partecipa a un monte collettivo in cui l’individualità del conferimento si smaterializza, mentre nella gestione patrimoniale il cliente possiede un conto intestato e tutte le operazioni sono registrate a nome del risparmiatore.
Per questo motivo, il servizio di gestione patrimoniale viene considerato una via di mezzo tra investimento in fondi e autogestione del capitale.
Per quanto riguarda la tassazione sulle gestioni patrimoniali individuali, viene applicata un’aliquota pari al 26%, a partire dal 1° luglio 2014, la quale ha sostituito la precedente aliquota al 20%. L’unica eccezione è rappresentata dalla parte che deriva da titoli di Stato italiani ed equiparati e dalle obbligazioni emesse da Stati ed enti territoriali esteri “white list”, per i quali viene ancora prevista un’aliquota pari al 12,5%.
I costi di una gestione patrimoniale solitamente non sono molto elevati e danno al cliente investitore la possibilità di poter personalizzare la gestione del proprio capitale, con richieste specifiche.
Si tratta di una delle soluzioni più efficienti dal punto di vista fiscale in quanto, come illustrato nelle righe precedenti, le imposte si applicano solo se la differenza tra guadagno e perdita è positiva.
Nella tabella che segue sono stati riportati degli esempi di costi espressi in termini di percentuale applicata, che diminuiscono al crescere del patrimonio e dai quali sono esclusi:
Importo patrimonio | % Costo gestione patrimoniale |
5.000 – 19.999 € | 1% |
20.000 – 199.000 € | 0,75% |
200.000 – 499.999 € | 0,50% |
Superiore a 500.000 € | 0,40% |
La gestione patrimoniale ha una durata indeterminata, ma il cliente potrà richiedere il rimborso parziale o totale del proprio capitale in qualsiasi momento.Â
Richiedi un Preventivo su PG CasaL’aliquota che viene applicata sulle gestioni patrimoniali è pari al 26% sul capitale netto calcolato a fine anno.Â