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Accanto all’architettura di edifici destinati a uso abitativo e residenziale, non meno importante è la progettazione di locali commerciali. Si tratta di spazi adibiti alla vendita di prodotti e di servizi, luoghi privilegiati di convivenza civile e di scambi economici.
L’architettura commerciale è in grado di combinare stili ed esigenze di una vasta gamma di business differenti. L’impatto dell’architettura commerciale è visibile in qualsiasi centro urbano, dove buona parte degli edifici costruiti sono proprio di tipo commerciale.
La progettazione di un locale commerciale va affidata a un professionista, un architetto o, per la migliore disposizione degli spazi interni, un esperto di retail design. L’espressione inglese combina al meglio i termini della questione: “retail”, commercio, e “design”, per estensione architettura.
L’architetto o il retail designer devono rispondere non soltanto alle esigenze di vendita e di bellezza estetica dell’edificio, ma anche a una legislazione puntuale. La legge, infatti, stabilisce modalità di intervento, destinazione d’uso, regole di sicurezza e requisiti igienico-sanitari e relativa normativa.
Per questo è fondamentale ricorrere a un professionista specializzato: l’architetto responsabile della progettazione di un locale commerciale deve guidare competenze ed estro creativo verso la soddisfazione delle esigenze commerciali.
Oltre alle competenze di architetto, un professionista deve conoscere anche l’importanza dell’ubicazione del locale all’interno della città, per indirizzare al meglio la scelta su dove aprire un negozio o uno studio. Deve conoscere i regolamenti sulla destinazione d’uso, determinare il valore commerciale. Non solo: l’architetto deve conoscere in anticipo gli ultimi aggiornamenti in materia di agevolazioni fiscali, specie quando il progetto è legato alla ristrutturazione di un locale.
Suo compito è provvedere alla progettazione di spazi accoglienti e ricettivi ma allo stesso tempo funzionali alla più corretta disposizione e manovrabilità delle merci esposte, dei macchinari, degli alloggiamenti di servizio.
L’architetto non può trascurare, inoltre, che insieme alle esigenze dei consumatori vanno soddisfatte quelle di chi all’interno di quel locale ci lavora: quindi, spazi razionali, pratici e perfettamente in regola con le disposizioni sulla sicurezza.
Ristrutturazione locali | Prezzi medi |
Rimozione rivestimenti | da 400 a 600 euro |
Rifacimento intonaco | da 700 a 900 euro |
Impianto idrico | da 2.800 a 3.200 euro |
Impianto elettrico | da 3.000 a 3.500 euro |
Sistema di areazione | da 6.000 a 6.500 euro |
Le fasi salienti nella progettazione si possono riassumere in quattro momenti. Per cominciare, i sopralluoghi: si tratta della verifica sul posto delle caratteristiche degli spazi di intervento, all’interno e all’esterno del locale.
Dopo aver stilato il progetto vero e proprio, l’architetto concepirà un rendering, una forma di presentazione che in scala mostri il progetto realizzato. Ultimo step è la realizzazione dei lavori con il professionista che può prenderne la direzione o effettuare visite periodiche sullo stato di avanzamento dei lavori.
Un progetto tecnico è indispensabile anche per ottenere la licenza di apertura di un locale e per dimostrare che i locali o lo stabilimento siano conformi alle normative vigenti. In generale, il costo di un progetto tecnico varia a seconda, soprattutto, del tipo di attività commerciale svolta.
Progetto tecnico per licenza di apertura | Prezzi medi |
Ufficio, piccolo negozio | da 500 a 1.000 euro |
Bar, ristoranti | da 1.000 a 2.000 euro |
Piccoli artigiani, bottega nella residenza | da 0 a 300 euro |
Una serie di agevolazioni fiscali rende vantaggiosa la ristrutturazione di un locale adibito ad attività commerciale. Innanzi tutto, in caso di ristrutturazione edilizia le agevolazioni fiscali prevedono l’applicazione dell’aliquota sull’IVA agevolata al 10%.
Molto conveniente, come incentivo fiscale, è la proroga del Bonus Ristrutturazioni che coinvolge proprietari di casa e proprietari di locali commerciali. Si tratta di un incentivo fiscale: l’Agenzia delle Entrate restituisce il 50% delle spese sostenute per effettuare i lavori di ristrutturazione. La detrazione si applica alle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2021.
Vengono restituiti fino a un massimale di spesa fissato a 96.000 euro. La detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Se la proroga del bonus 2020 non verrà rinnovata la detrazione fiscale tornerà al 36% per un massimale di spesa di 48.000 euro.
Le agevolazioni fiscali comprendono anche l’Ecobonus del 65% per lavori di riqualificazione ed efficientamento energetico.
Qualora il locale superi in estensione i 200 metri quadri o quando la potenza elettrica impiegata è superiore ai 6KW, è obbligatoria la presentazione di un progetto dell’impianto elettrico.
Il progetto (realizzato graficamente in modalità standard DWG) deve contenere la planimetria dell’impianto elettrico, lo schema unifilare dei quadri elettrici, la relazione tecnica e di calcolo. Alla fine dei lavori il professionista redige la dichiarazione di conformità.
Per quanto riguarda la sicurezza, bisogna adeguare le caratteristiche del locale alla normativa antincendio dei locali commerciali. Serve in questo senso un’opera di prevenzione incendi, la previsione di uscite di sicurezza per eventuali evacuazioni di clienti, il mantenimento in perfetta efficienza dell’impianto antincendio.