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Il biogas è tra le fonti alternative più utilizzate per la produzione di energia elettrica e calorica rinnovabile. Ma cos’è esattamente il biogas? Con questo termine si intende una miscela di vari tipi di gas, per la maggior parte metano, prodotto dalla naturale fermentazione batterica in assenza di ossigeno dei residui organici provenienti da rifiuti, vegetali in decomposizione, carcasse in putrefazione o letame.
Il biogas possiede naturalmente un alto potere calorifico e può dunque essere convertito in elettricità e calore. Il residuo della fermentazione è il digestato, un materiale liquido, completamente inodore e ad altissimo valore agronomico, con caratteristiche migliorative rispetto al materiale di partenza.
Il motivo per cui si tratta di una fonte da sfruttare è semplice: il biogas è indicato dall’U.E. tra le fonti energetiche rinnovabili non fossili che possono garantire, oltre che autonomia energetica, anche la riduzione graduale dell’attuale stato di inquinamento dell’aria e quindi dell’effetto serra.
Per poter essere trasformato in energia, il biogas deve essere captato ed accumulato in strutture costruite appositamente in modo da venire bruciato in sicurezza. Esistono anche delle tecnologie che prevedono la presenza di batteri in apposite strutture, chiamate “fermentatori” grazie al quale si ottiene la produzione di biogas, di calore e di digestato. Il biogas viene poi convertito in energia elettrica grazie ad un cogeneratore, che con l’utilizzo di motori e di turbine a vapore, trasforma energia meccanica in energia termica, quindi calore.
Questo metodo di creazione energetica prende il nome di cogenerazione: un sistema – per l’appunto – in grado di dare origine sia ad energia elettrica che termica nello stesso impianto e contemporaneamente. Sia l’energia elettrica che quella termica possono essere utilizzate tranquillamente sia in ambiente domestico che industriale.
L’utilizzo del biogas porta con sé una serie di pro e di contro.
Tra i vantaggi principali:
Tra gli svantaggi ricordiamo:
I costi di un impianto a biogas sono abbastanza elevati.
Nella tabella sottostante possiamo vedere il costo di un impianto per la produzione di riscaldamento a biogas, tenendo bene a mente che – al momento – il mercato è orientato su valori che vanno da 3.500/4.500 € a kW potenza per gli impianti di grandi dimensioni (da 100 kW a 1 MW), con prezzo crescente a 6.000/8.000 € per gli impianti di piccola dimensione (fino a 100 kW).
Potenza dell’impianto in kW | Costo della produzione di energia per 1 kW | Costo complessivo dell’impianto |
100 kW | circa 8.500 €/kW | circa 850.000 € |
200 kW | circa 7.000 €/kW | circa 1,4 mln di € |
300 kW | circa 6.000 €/kW | circa 1,8 mln di € |
400 kW | circa 5.500 €/kW | circa 2.2 mln di € |
500 kW | circa 5.000 €/kW | circa 2.5 mln di € |
600 kW | circa 4.500 €/kW | circa 2.7 mln di € |
700 kW | 4.250 €/kW | circa 2.97 mln di € |
800 kW | 4.100 €/kW | circa 3.3 mln di € |
900 kW | 4.000 €/kw | circa 3.6 mln di € |
Un impianto da 1.000 kW può arrivare a costare fino a 4 milioni di euro. Si può ridurre il costo facendo impianti di dimensioni più piccole, ma la quantità dell’energia necessaria per il funzionamento dell’impianto resta sempre alta. Un impianto di piccole dimensioni ha bisogno di circa 50 kW di produzione di biogas, per un investimento che si aggira sui 250.000€.
Questi costi non tengono però conto dei costi di gestione e dei costi per la biomassa e il suo trasporto.
L’Italia è terza al mondo per la produzione di biogas dopo Germania e Cina. Circa l’80% degli impianti sono edificati in pianura padana. Nel corso degli anni si sono verificati diversi incidenti negli impianti di biogas. Che hanno portato episodi di inquinamento delle falde acquifere, causando moria di pesci, versamento di liquami e varie problematiche ambientali. Ma grazie al maggiore sviluppo degli impianti di ultima generazione avviene sempre più di rado.
L’idea della produzione di biogas è nata per valorizzare i rifiuti reflui, le deiezioni animali, gli scarti dell’industria e per valorizzare e sfruttare a pieno questo materiale in un’ottica di economie circolari. Ma anche se in Italia già esistevano esempi virtuosi di impianti a biogas che sfruttano questi principi, grazie agli incentivi statali applicabili agli impianti di produzione, si è avuta una crescita esponenziale dell’interesse verso questo tipo di soluzioni.
Se sei un allevatore e stai pensando di sfruttare le biomasse di scarto per il riscaldamento a biogas, non esitare: richiedi un preventivo e PG Casa sarà in gradi di metterti in contatto con i professionisti che fanno al caso tuo!
I biogas sono una miscela di vari tipi di gas, principalmente metano e anidride carbonica, prodotti dalla fermentazione batterica in anaerobiosi (assenza di ossigeno) di residui organici vegetali o animali.
Richiedi un Preventivo su PG CasaL'impianto produce circa 700 metri cubi di biogas l'ora, una quantità sufficiente ad alimentare un cogeneratore con potenza elettrica nominale di 1.416 kW, cui si aggiungono 849 kW termici.
L'Italia, con 1.600 impianti a biogas, è il secondo produttore di biogas in Europa e il terzo al mondo.