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Manutenzione termoconvettori: modelli, caratteristiche e costi medi

I termoconvettori possono rappresentare una valida alternativa ai tradizionali termosifoni e alle stufette elettriche, in quanto assicurano migliori prestazioni a risparmio energetico e un maggiore apporto di calore negli ambienti in località con temperature più rigide.

I termoconvettori possono essere alimentati a elettricità, a gas e ad acqua. Passiamo, quindi, a esaminare le caratteristiche dei tre tipi di termoconvettori e della manutenzione di cui necessitano.

Termoconvettori a elettricità: caratteristiche e manutenzione

I termoconvettori a elettricità sono la risposta più moderna, efficiente ed economica delle tradizionali stufette elettriche. Funzionano semplicemente collegati a una presa elettrica e possono essere sia a parete che a pavimento, cioè portatili. In quest’ultimo caso, considerando che non pesano molto e che sono dotati di rotelle, possono essere trasportati in ogni ambiente.

 

Il loro funzionamento è dato dalle resistenze elettriche che riscaldano l’aria e, grazie all’azione di una ventola, la immettono nell’ambiente. La manutenzione termoconvettore elettrico si può praticare nel periodo dell’anno in cui viene messo a riposo, e consiste nell’eliminazione degli strati di polvere depositati nel meccanismo interno. La pulizia interna si esegue previo distacco della spina di alimentazione dalla presa di corrente. Quindi si rimuove il blocco di copertura e, muniti di aspiratore (se lo si possiede), un pennellino e un panno in microfibra appena umido, si procede all’eliminazione della polvere.

 

Un buon risultato della pulizia deve consistere, innanzitutto, nella rimozione di qualunque traccia di sporco dalla ventola e dai tubi lamellari. In difetto di ciò, l’apparecchio potrebbe presentare anomalie sia nel buon funzionamento che nel consumo di energia. Prima di terminare, è consigliabile verificare se non esista qualche intoppo tra l’asse di rotazione della ventola e i cuscinetti a sfera, provando a muovere le alette con le mani. Se, in risposta a tale movimento, si avverte un rumore strano e graffiante, è consigliabile sottoporre il meccanismo a un controllo cautelativo da parte di un tecnico.

Termoconvettori a gas: caratteristiche e manutenzione

I termoconvettori a gas metano agiscono tramite un bruciatore di gas, situato al loro interno in una camera stagna, che riscalda l’aria immessa nell’ambiente. Tali apparecchi non hanno la praticità di poter essere mossi da un posto all’altro della casa, come succede con i termoconvettori elettrici. Necessitano, infatti, di opera di installazione e posa in opera da parte di tecnici specializzati. In altre parole, per essere utilizzabili devono essere fissati a parete, o a soffitto, nonché collegati alla rete di gas metano e a una presa di corrente. Inoltre, necessitano della creazione di condotti attraverso il muro per le prese d’aria e per lo scarico delle emissioni cataboliche, dette anche ‘fumi’.

 

Questo tipo di termoconvettori presentano dei costi di funzionamento un po’ più consistenti rispetto agli altri tipi, per via dell’utilizzo di gas metano ed elettricità con cui si alimentano. La manutenzione termoconvettori a gas richiede un procedimento quasi uguale a quelli sopracitati. È buona norma, però, dopo un’accurata pulizia interna, assicurarsi di poter escludere la presenza di perdite di gas, anche a carattere infinitesimale. Per fare ciò, bisogna procurarsi uno speciale liquido che riveli fughe di gas, reperibile presso negozi di ferramenta o di bricolage. Tale liquido va nebulizzato sul rubinetto e sul giunto del complesso di alimentazione. Nel caso in cui venga riscontrata perdita di gas, è bene richiedere quanto prima l’intervento di un tecnico.

Termoconvettori ad acqua: manutenzione e caratteristiche

I termoconvettori ad acqua scaldano l’ambiente grazie all’acqua che circola nei loro meccanismi interni, portata a temperatura intorno ai 50°C da caldaie, pompe di calore o fotovoltaici, a cui sono collegati tramite una rete di tubazioni. Possono essere del tipo a parete o a soffitto, ed eventualmente sostituire i vecchi termosifoni già esistenti. L’installazione del nuovo impianto, invece, necessita di opere murarie in tutti i vani della casa, per incassare le tubazioni che li collegano al sistema scelto per il riscaldamento dell’acqua.

 

Rispetto ai tradizionali termosifoni, rappresentano molteplici vantaggi in più. Innanzitutto, i termoconvettori ad acqua necessitano di una minore portata di acqua per scaldare l’ambiente, e quindi di minore dispendio energetico. Inoltre, riscaldano più velocemente e dispongono di regolatori che consentono di dosare il calore e il suo tempo di erogazione. Infine, fattore molto importante, l’aria che promana dai termoconvettori ad acqua è ben umidificata e quindi più salubre.

 

La manutenzione dei termoconvettori ad acqua è ordinaria e annuale. A questa bisogna aggiungere revisioni periodiche della caldaia, secondo norme e tempi stabiliti dalla legge. La manutenzione annuale dei termoconvettori riguarda la pulizia interna dei terminali installati nei vari ambienti della casa. Essa consiste, in prima battuta, nella rimozione dello sporco accumulato sulle condutture interne degli apparecchi. Tale pulizia è necessaria per la manutenzione termoconvettori a soffitto e a parete, al fine di assicurarsi un buon funzionamento degli stessi nonché un minore dispendio energetico nell’alimentazione.

 

Oltre alla pulizia, è necessario anche il controllo dello stato dei singoli elementi dell’impianto a rischio di usura, ad esempio: le guarnizioni di tenuta, camere di combustione, elettrodi, etc. Bisogna tenere conto della manutenzione obbligatoria dei termoconvettori se si desidera conservare per lungo tempo un impianto riscaldante sempre efficiente e funzionale.

 

La revisione periodica della caldaia, invece, è sottoposta a un calendario obbligatorio previsto dalle Regioni, a seconda del tipo di caldaia. Entrambe le tipologie di manutenzioni devono essere affidate a tecnici specializzati i quali, nel caso della revisione della caldaia, a fine lavoro compilano delle schede con dei test appositi. Nei test inseriscono tutti i dati rilevati dai controlli effettuati sulla caldaia e rilasciano il classico bollino blu a riprova del controllo avvenuto. In particolare, la revisione della caldaia consiste fondamentalmente nel controllo delle emissioni inquinanti. Pertanto, il tecnico, avvalendosi di speciali presidi rileva la temperatura dei cosiddetti ‘fumi’ e il tiraggio della caldaia, al fine di una regolazione ottimale del bruciatore.

Prezzo manutenzione termoconvettori

Il prezzo di una manutenzione ordinaria del termoconduttore può variare a seconda del modello, della manodopera del singolo professionista e della località in cui l’intervento stesso viene effettuato. Di seguito si riporta una panoramica generale.

 

Intervento Costi
Riparazione sul posto (senza ricambio pezzi) Da 35 a 50 €
Manutenzione ordinaria Da 70 a 80 €
Pulizia ugelli e controllo scarico livello emissioni inquinanti di CO2 Da 100 a 150 €

 

Quelle riportate in tabella sono solo delle stime generali. Per stabilire con più precisione il costo di un intervento del genere si consiglia di fare riferimento alle ditte specializzate su PG Casa, che permettono di fare un confronto tra i diversi preventivi.

Domande frequenti:

  • Quanto consuma un termoconvettore elettrico?

    Il consumo si calcola in base alla potenza del termoconvettore acquistato. In genere i termoconvettori sono predisposti in due versioni di potenza, cioè da 1.000 e da 2.000 Watt. Considerando che l'energia elettrica ha un costo che si aggira intorno ai 0,22 € per Kwh, un termoconvettore in funzione a 2.000 Watt per un'ora consuma 2 Kwh: il suo consumo verrà a costare in bolletta 0,44 € ogni ora.

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  • Come accendere un termoconvettore?

    Dipende dal modello. Alcuni ad elettricità dispongono di una manopola con cui si possono accendere e regolare alla potenza desiderata, ovviamente dopo aver inserito la spina nella presa di corrente. Tutti i modelli a gas e acqua, ma anche quelli ad energia elettrica più tecnologici, sono dotati invece di telecomando a infrarossi. Cliccando sul simbolo dell'accensione del telecomando si può avviare il funzionamento e selezionare la temperatura desiderata.